12. Offshore

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Il discorso che gli aveva fatto Andrea Iannone aveva senso per lui, lo aveva davvero. Alex Marquez riusciva a capire perfettamente la sua preoccupazione per la sorella: Anna aveva un aspetto così delicato che non provare un senso di protezione nei suoi confronti era impossibile, figuriamoci per suo fratello. Se anche lui fosse stato il fratello maggiore di una ragazza come lei, sicuramente avrebbe messo in chiaro le cose con il ragazzetto di turno con la stessa fermezza e serietà di Andrea.

Eppure, quando lei era uscita sul pianerottolo delle scale che conducevano al motorhome Suzuki, Alex aveva completamente smesso di ascoltare le raccomandazioni di Andrea e il suo cervello era andato in tilt.

Anna era meravigliosa.

La osservò scendere le scale con quel suo vestitino bianco, decorato da grosse rose rosse, con le gambe nude e i sandaletti con i lacci fin sui polpacci ai piedi. I capelli sciolti le cadevano alle spalle, boccoli caotici sulla parte finale dove, evidentemente, non aveva finito di asciugarli.

«Chiudi la bocca, Casanova.» lo apostrofò Andrea con un sorrisetto, dandogli una leggera gomitata.

Alex scosse il capo e serrò le labbra, raddrizzando le spalle.

«Hey, Alex! Spero che mio fratello non ti stesse importunando troppo».

«Oh no! No, no, no: stavamo solo parlando un po'.» rispose impacciato.

«Sì, immagino.» replicò Anna, roteando gli occhi e rivolgendo un'espressione esasperata in direzione di Andrea.

«Cosa?» si difese lui, sollevando entrambe le mani.

Anna sospirò con un sorrisetto. «Lascia perdere.» Poi si rivolse di nuovo ad Alex. «Andiamo? Prima che lui,» di nuovo un'occhiataccia al fratello, «cambi idea».

Alex ridacchiò, sciogliendo un po' di tensione. «No lo harà.» rispose, riacquistando un po' di sicurezza in sé e scambiandosi uno sguardo quasi complice con Andrea.

«Non tentarmi, ragazzino.» lo avvertì lui, puntandogli un dito contro. Si avvicinò ad Anna e le posò una mano al centro della schiena, chinandosi per lasciarle un bacio sulla guancia. «Mi raccomando e non fare tardi, Cenerentola.» le mormorò all'orecchio, a mo' di saluto.

Anna annuì con un sorriso, ricambiando il bacio, e Andrea ammiccò. Fece un ultimo cenno col capo in direzione di Marquez e poi risalì lentamente le scale, tenendoli d'occhio casualmente mentre i due si salutavano con un abbraccio e un paio di baci sulle guance. Poi lui le disse qualcosa nell'orecchio che Andrea non riuscì a sentire, ma dal sorriso luminoso e dal modo in cui le guance di Anna si erano accese immaginò fosse un complimento. Sorrise soddisfatto e li lasciò finalmente alla loro privacy, proprio mentre Alex la prendeva per mano e l'aiutava a salire sul motorino, alle sue spalle.

*

Alex era proprio un principe. Lo aveva definito così Jorge Lorenzo e poi Giorgia e infine anche suo fratello. Sì, lo era proprio... o, per lo meno, ne aveva l'aspetto, quasi da ragazzo d'altri tempi, con i suoi gesti gentili e il suo sorriso impacciato.

Avevano parcheggiato il motorino sotto la palma dove Alex lo aveva lasciato il primo giorno che l'aveva portata in quel piccolo angolo di paradiso, legandolo bene con una catena e un lucchetto, poi si era voltato verso di lei e le aveva sorriso, facendole un semplice cenno col capo e invitandola a seguirlo.

Anna si incamminò al suo fianco, studiando, di tanto in tanto, il profilo perfetto che lui le offriva, con la sua fronte ampia, il naso dritto, le labbra piene, il collo delicato. Indossava una semplice maglia nera a maniche corte e dei jeans scuri, con una felpa di una tuta legata in vita, e Anna non poté fare a meno di chiedersi se non fosse semplicemente fuori luogo con quel vestitino.

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