«Hai una ciglia.» Gli dissi notandone una sotto l'occhio. Mi diede un veloce sguardo e se lo stropicciò.

«C'è ancora.» Sorrisi mentre vagava con la mano per tutta la faccia.

«Toglila.» Sbuffò.

Mi avvicinai per prenderla con l'indice e andò via. «Vuoi esprimere un desiderio?» Chiesi guardandola sul mio dito.

«Che?» Fece una smorfia.

«Un desiderio!» Ripetei.

«Fai ancora queste cagate?»

«Bene, allora lo esprimo io.» 

«Ferma.. è la mia ciglia.» Borbottò poggiando il suo indice sul mio e sorrisi alla sua reazione. 

«Esprimi un desiderio e se  si attacca al tuo dito si avvererà oppure lo farà il mio.» Spiegai.

«Che stronzata..» Scosse la testa fissando le nostre dita.

«Zitto e pensa.» Dissi chiudendo gli occhi.

Desiderai subito di rivedere Bryan e papà presto e che soprattutto stessero bene.. non ce la facevo più ad aspettare.

«Fatto?» Aprii gli occhi trovandolo a guardarmi.

«No, aspetta.» Corrugò la fronte, girandosi verso lo spiazzo e cominciando a pensare.

«Vai.» Disse togliendo poi insieme le dita. Non la trovai sul mio così guardai per vederla sul suo.

«Devi soffiare ora..» Sorrisi, un po' triste. Era solo un gioco ma una speranza in più non mi sarebbe dispiaciuta.

«E' già volata via..» Rispose buttando la sigaretta.

«Che hai desiderato?» Chiesi curiosa.

«Sbaglio o non si dice?» Mi guardò.

«E' vero.» Ammisi mordendomi il labbro. 

Proprio in quel momento il sole stava calando sulla città difronte, ed era davvero bellissimo. Lo spazio deserto, le case illuminate dalla luce arancione che rifletteva anche sulla terra dai colori già rossicci.. era uno spettacolo molto suggestivo.

«Perchè si chiama così questo posto?» Chiesi, anche se comunque una mezza idea forse ero riuscita a farmela.

«Perchè il colore della terra è simile a quello della cannella, o almeno così ci raccontavano da piccoli.» Raccontò guardando verso le dune.

Con il vento così forte, da quelle si alzava molta terra che giungeva poi qui, quasi come delle cascate.. Alla fine lo trovavo semplice e carino come paragone.

«E' carino.» Diedi voce ai miei pensieri nello stesso momento in cui Harry disse che era una grande sciocchezza.

Scosse la testa mentre sospirai guardandomi intorno.

«Grazie Harry.» Sorrisi.

«Sicuro di non avere freddo?» Chiesi una volta che ci rimettemmo in cammino.

Aveva con se' una giacca, ma la t-shirt sembrava molto leggera ed era anche scollata.

Non mi rispose, ripassammo dallo stesso complesso residenziale, quando all'improvviso mi afferrò il polso e mi portò dietro un muro.

«Che stai-»

«Shh.» Mi azzittì, appiattendosi e guardando verso la mia direzione.

Rimasi piuttosto confusa finchè non sentii delle macchine fermarsi proprio dietro di noi.

Delle portiere sbatterono e delle voci cominciarono a conversare tra loro.

Guardai Harry, ma sembrava piuttosto concentrato a capire cosa quegli uomini stessero dicendo. Ero più vicina all'angolo di lui, ma anche se la voglia di sporgermi e dare un'occhiata era tanta, decisi di rimanere dov'ero.

«Che rottura di coglioni, sappiamo che non si farà vedere.»

«Lo so, ma dobbiamo controllare..»

Le voci iniziarono a diventare più chiare, anche perchè cominciarono ad avvicinarsi.

Misi il dito in un passante dei jeans di Harry e tirai per chiamarlo.

Alzai le sopracciglia un po' impaurita, cosa avremmo dovuto fare?

Mi guardò e mimò con le labbra di fare silenzio, ma senza far uscire alcun suono.

Sospirai silenziosamente attendendo, magari bastava aspettare e se ne sarebbero andati.

«Penso che siamo agli sgoccioli, Donn..»

«Lo credo anche io.»

Sembravano venire proprio verso di noi, mi facevo sempre più vicina ad Harry, allontanandomi dall'angolo.

«Non dirlo a nessuno, ma credo stia diventando un vero e proprio psicopatico.»

«Già, cazzo.»

Serrai le labbra quando li sentii appoggiarsi al muro dietro di noi.

«Credi funzionerà?»

«E' un gran casino, ma non sbaglia mai..»

Dalle voci dovevano essere uomini sui quaranta anni questi che stavano parlando.. C'erano altre persone, ma quelle erano piuttosto indistinte.

Vidi arrivare del fumo da dietro l'angolo e appena raggiunse il naso cercai di trattenermi più che potevo. Ma non ne era uno normale, era molto più forte ed acre, lo sentivo arrivare dritto in gola.

Mi voltai, ma prima che potesse scapparmi un colpo di tosse Harry mi prese e mi strinse al petto. La sua mano era tra i mie capelli ed il mio naso era ora sul suo collo, respirando la sua colonia.

Mi calmai chiudendo gli occhi.

Passata la sorpresa del suo gesto non capii più cosa gli uomini stessero dicendo, mi stava tenendo davvero molto stretta ma non faceva male, per niente.

Mi ripresi solo quando sentii un uomo urlare.

«Sbrigatevi, è meglio tornare o quello ci farà il culo!»

Dopo averli sentiti sbuffare e borbottare, si allontanarono prendendo le macchine e abbandonando il posto.

Ero ancora tra le braccia di Harry, guardando la sua collana che scendeva giù nella maglia che faceva intravedere il tatuaggio delle due rondini. Avevo serrato nuovamente le labbra perchè resami conto di tenerle premute sulla sua pelle.

Mi sentii picchiettare sulla testa e alzai lo sguardo per guardarlo.

«Se ne sono andati?» Chiesi sussurrando, anche se sapevo già la risposta. Lui annuì ed abbassò le braccia permettendomi di allontanarmi.

Dopo che ripresi un bel respiro e mi aggiustai i capelli, mi sporsi all'angolo per vedere se non ci fosse più nessuno.

«Chi erano?» Chiesi seguendo Harry.

«Nord.»

«Sai di cosa stavano parlando?» Domandai curiosa, di certo io non ne avevo la minima idea.

«No.. è meglio tornare a casa.»

Lo seguii senza dire una parola, anche perchè ero un po' confusa al momento. Era così strano e difficile ammettere che tra le sue braccia mi ero finalmente sentita rilassata e al sicuro, come non lo ero da tempo?

{Salveeee! Fine settimana anche pienissimi, tra qualche minuto andrò a Camden così ho cercato di prendermi un poì di tempo per pubblicare il capitolo! Scusate per eventuali errori ma sono sempre di fretta, spero che il capitolo vi piaccia e grazie ancora a tutti quelli che mi stanno seguendooo ♥ }

Cinnamon Falls || h.s.Where stories live. Discover now