Part 1 of 2

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Appena poteva, Astrid si arrampicava sui tetti delle case e, cercando di restare in equilibrio sulle travi, tentava di aggiustarli creando una copertura per la struttura.
Posò il martello e i chiodi, assicurandosi che non potessero cadere, e alzò la testa verso il cielo, chiudendo gli occhi. Il sole splendeva sul suo candido viso e una leggera brezza le fece ondeggiare dolcemente la frangetta avanti e indieto. Era veramente una bella giornata, sempre nei limiti berkiani, e credeva si sarebbe svolta una Corsa Dei Draghi nel pomeriggio.
Abbassò lo sguardo sul villaggio e vide draghi e vichinghi occupati in mansioni simili alla sua nella ricostruzione delle case. A solo pochi metri di distanza, uno spuntone di ghiaccio scintillava al sole regalando ai dintorni bagliori bluastri.

La durata della ricostruzione del villaggio dopo l'attacco di Drago Bludvist e il suo esercito di draghi era stata stimata per un bel po' di  mesi. Anni, forse, se il ghiaccio non si fosse sciolto velocemente. I berkiani aveva perso parecchie case, prima che Hiccup e Sdentato riuscissero a sconfiggere il conquistatore dei draghi. Fortunatamente per loro, dopo trecento anni di combattimenti contro i loro oramai amici squamosi, avevano imparato a costruire velocemente nuove case in modo efficiente. Erano solo un po' arrugginiti, in fondo, erano passati cinque anni da quando quelle guerre erano finite. E poi, per i vichinghi, quella contro Drago, non era stata un vera e propria guerra: per vincere una guerra, ci volevano anni, continuavano a dire.
Ma per Astrid non era così. Se quella non era stata una guerra, non ci dovrebbero essere state così tante vittime. Molti vichinghi furono persi. E, cosa più importante: un capo raramente moriva se non in battaglia.
Sentì una fitta di sensi di colpa al petto, quando ripensava a Stoik. In certo senso, era stata colpa sua: lei era stata quella che aveva irritato Drago, quando era stata catturata dai suoi seguaci. Lei era stata a dire a Drago che Hiccup era il vero Signore Dei Draghi, che lo avrebbe sconfitto. E guardate a che cosa aveva portato tutto ciò. Se lei non avesse detto tutte quelle cose, Drago non avrebbe preso il controllo di Sdentato, costringendolo ad obbedirgli. Se lei non avesse detto quelle cose, Sdentato non avrebbe sparato quel colpo al plasma, uccidendo Stoik sul colpo. Stoik, che stava cercando di salvare Hiccup.

Era andata da Valka, una volta, anche se Astrid l'aveva conosciuta solo da un paio di giorni. La castana aveva cercato di convincerla che la colpa di tutti gli orribili avvenimenti avvenuti poco tempo prima non fosse sua.
"È crudele per me dirlo, ma sono già preparata per la morte di Stoik, da ben vent'anni." le aveva svelato Valka "Penso che sia questo il motivo per cui non sono triste come la gente crede che dovrei essere." Astrid ricordava che subito aver finito di pronunciare quelle parole, la cucina venne invasa da una nuvola nera e un cattivo odore di bruciato.
"Oh, cara, non credo che la mia cucina sia una cosa di cui vado particolarmente fiera." Astrid continuò ad osservare la donna intenta a salvare quello che rimaneva della cena che era stata bruciata per via della sua distrazione.
Era comprensibile il perché Valka non piangeva come il resto del villaggio e, in qualche modo, le parole che le aveva riservato, le aveva diminuito il senso di colpa se si portava nel cuore.

Astrid sorrise quando vide una bambina spingere una piccola cariola verso un vichingo che, per sua logica, era suo padre. L'uomo stava lavorando alla ristrutturazione di un'altra casa, insieme ad altri pochi abitanti. Anche Hiccup era lì, coordinando tutti e tutto, ma senza togliere la possibilità agli altri di dare la propria opinione.
Sospirando, Astrid tornò a lavorare. Hiccup stava svolgendo molto bene il suo nuovo ruolo di Capo. No, non era Stoik e gestiva le cose in modo diverso, ma i berkiani lo seguivano.
Mentre Astrid era intenta a dare l'ennesima martellata, sentì un trambusto. Guardò di nuovo verso il basso, scoprendo che la bambina che spingeva la cariola era inciampata, rovesciando e prendendo tutto il suo contenuto. La bambina, che aveva circa sette anni, guardava con occhi spalancati, probabilmente spaventata, gli uomini che le si stavano avvicinando per vedere ciò che era accaduto. Alcuni di loro, tra cui il padre, si erano affrettati a risistemare il piccolo guaio creatosi. Hiccup, invece, si era già rivolto alla bambina, che sembrava sul punto di pingere.
"Ehi, stai bene?" chiese, pensando che si fosse ferita.

Stai bene? || Dragon TrainerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora