Cap 39

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Quando era uscito dall'ospedale Noah finalmente poté respirare, odiava quel posto, così asettico.
Era andato a trovare Shane subito dopo essere uscito , il moro pareva ancora non svegliarsi, avevano detto i medici che dormire lo aiutava a mettersi in forze. Erano passati cinque giorni quando ricevette una telefonata. Era ritornato a casa dopo essere passato a trovare Shane, stava studiando , ormai gli esami erano vicini e a breve si sarebbe diplomato.
"Noah"
"Ehi Kyle, tutto bene?" Chiese con una nota di preoccupazione.
"Tranquillo, Shane si è svegliato"
"Arrivo subito". Noah lasciò tutto quello che stava facendo, affrettandosi ad uscire.
Quando arrivò all'ospedale, aveva l'affanno, si appoggiò solo un attimo al muro per riprendere fiato. Aveva corso, la felicità di vederlo era troppa.
Trovò Kyle sulla sedia difronte alla stanza dove c'era il moro.
"Non possiamo ancora entrare"
"Perché?"
"Lo stronzo ha dato di matto appena si è svegliato, ha incominciato a chiamare il tuo nome, e ha inveito contro l'infermiera" mi venne quasi da ridere, tipico di Shane.
Il dottore uscì dalla stanza con una faccia sconvolta.
"Beh credo che puoi entrare Noah"
"Puoi andare prima tu ....tranquillo"
"Credo che in questo momento lui abbia bisogno di vederti, avete molte cose di cui parlare, torno domani" gli sorrise il barista.
Finalmente lo vide, era lì seduto sul letto che fissava fuori dalla finestra. Dio quanto era bello Shane Anderson, sembrava che niente lo potesse mai raggiungere.
"Ehi" quello si voltò di scatto.
"Ehi"
"Vuoi farti cacciare dall'ospedale o cosa?" Rise il più piccolo, non riusciva a contenere l'emozione voleva abbracciarlo, baciarlo ,stringersi a lui.
"Vieni qui". Noah si avvicinò gettandosi fra le braccia di Shane, che prontamente lo strinse a se. Noah pianse fra le braccia.
"Ho....avuto così paura"
"Lo so"
"Io...io non ti ho visto e sono andato in panico..."
"Lo so. Volevo solo che tu stessi bene"
"Shane potevi morire". Adesso Noah lo guardava negli occhi.
"Mi andava bene, morire per salvarti". Shane ricevette uno schiaffo dal più piccolo.
"Noah che cazz..."
"Non osare mai più dire una cosa del genere. Adesso baciami"
Shane rise, attirandolo a se e baciandolo. Le due lingue si cercavano passionalmente, Noah morse il labbro inferiore di Shane, si strinse di più a lui, mentre il moro faceva vagare le mani ovunque.
"Piccolo..."
"Mhh..."
"Se continui così....cazzo ce l'ho duro"
"Shane!" Lo guardò Noah.
"Che ci posso fare, questo tuo faccino innocente mi fa venire strane voglie"
"Beh dovrai assopire queste tue voglie"
"Eddai....non sopravvivrò"
"Non ti farò un pompino su un letto d'ospedale"
"C'è sempre una prima volta" rise maliziosamente il moro.
"Hai ancora i punti"
"Che si fottano"
"Shane ti prego....anche io ho voglia di avere il tuo corpo su di me, ma non adesso, devi riprenderti"
"Allora vieni qui" indicando il posto affianco a lui nel letto. Noah non se lo fece ripetere due volte e si stese, stringendosi al corpo del moro.
"Ti amo Noah"
"Ti amo anche io Shane".

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