Cap 26

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Erano stesi nel enorme letto di Noah, sotto le coperte in silenzio. Shane aveva socchiuso gli occhi beato dalle carezze del più piccolo, che gli sfiorava il petto.
Noah era assorto nei suoi pensieri. Si era innamorato di Shane, questa poteva essere una cosa bella, se solo Shane dall'altra parte provasse almeno qualcosa per lui. Ma loro due si limitavano solo a scopare, anche se per Noah quello non era solo sesso. Sopratutto quella sera, Noah aveva sentito il suo cuore scoppiargli, per la vicinanza di Shane. Il solo fatto di averlo adesso lì con lui, era una piacevole sensazione.
"Sento la tua testolina pensare" gli disse Shane.
"Non è niente"
"Sicuro?". Stava bene in quel momento non voleva pensare ad altro.
"Si".
"Shane?"
"Mhh?"
"Sei mai stato innamorato?" Noah esitò, il moro aprì gli occhi e si girò verso di lui.
"Perché?"
"Era per conversare tutto qui"
"Una volta, al liceo ma ero un ragazzino all'epoca"
"Solo al liceo? E non ti sei mai più innamorato ?"
"No, non ho tempo per l'amore" disse, questo fece crollare tutte le speranze di Noah.
"Trovo che innamorarsi sia una cosa bella, cioè il trovare la persona speciale...cose così "
"Noah" Shane si mise seduto "non ti stai...cazzo, non mi stai dicendo vero che ti stai innam..." ma Noah lo bloccò anche se ci rimase male, questo voleva dire che Shane non lo vedeva che come una piacevole scopata.
"No, cosa vai a pensare, era un discorso generale per parlare"
"Bene. Si è fatto tardi, devo andare"
"Potresti restare....cioè se vuoi" azzardò
"Non credo sia il caso. Devo andare al Lagoon, nonostante ci sia qualcuno a visionare, hanno bisogno di me" disse rivestendosi.
"Si...certo hai ragione" disse Noah intristito.
"Mi raccomando mangia" disse baciandogli le labbra prima di andarsene.
Quando rimase solo Noah poté finalmente liberare le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, odiava tutta quella situazione e odiava se stesso per essersi innamorato di una persona che non avrebbe mai provato niente per lui. Si rannicchiò sotto le coperte per addormentarsi poi molte ore dopo, quando poi fu l'alba.
La mattina seguente a scuola la situazione fu pessima ,  aveva due belle occhiaie dovute alla notte insonne e al pianto. Aidan gli aveva chiesto più volte spiegazioni ma lui aveva preferito non parlare, anche se sapeva che prima o poi aveva bisogno di parlare con il suo migliore amico. Fortunatamente non aveva visto Jason in giro, non aveva voglia di affrontare il discorso. Inoltre per la scuola si vociferava che lui e  il capitano uscissero insieme, visto che non poche persone li avevano visti andare via insieme dopo la partita. Ci mancavano solo questi pettegolezzi di corridoio , a rendere quella giornata ancora più stressante.
"Dio, ma qui amano proprio spettegolare. Quando impareranno a farsi i cazzi loro" disse Aidan
"Lasciali perdere Aidan."
Erano in mensa a pranzare e tutti gli occhi erano puntati su di lui, odiava quella sensazione. Stava addentando la mela quando dinanzi al loro tavolo si presentò Jason.
"Possiamo parlare Noah?" Aidan lo guardò intensamente come a chiedergli che stesse succedendo.
"Jason...non credo sia il caso"
"Solo cinque minuti, non ti ruberò oltre, ti aspetto fuori" disse prima di andarsene. La sala mensa era si era zittita un momento, prima che i ragazzi iniziassero ovviamente a spettegolare. Noah sospirò desiderando solo tornare a casa.
"Adesso mi spieghi" gli disse il migliore amico.
"Giuro che lo farò, ma adesso devo andare"
"È meglio che mi dici la verità Noah"
"Si, lo so"
Un vento tiepido lo investì quando uscì fuori in giardino, notò subito Jason seduto su una panchina. Gli si avvicinò molto lentamente.
"Ehi"
"Ciao" disse Noah sedendosi
"Stai bene ?"
"Cosa dovevi dirmi  Jason"
"Scommetto che Shane ti ha raccontato la sua versione della storia"
"In realtà non mi ha raccontato proprio niente"
"State insieme?" Noah arrabbiato si alzò pensoso difronte al ragazzo, che era visibilmente tranquillo.
"È questo quello che dovevi dirmi?"
"Stagli lontano Noah, non è il tipo di persona che tu credi sia"
"Non spetta a te deciderlo e poi non mi baso su dei pettegolezzi " ma l'altro sorrise.
"Dovresti iniziare a crederci invece, l'hai visto anche tu il suo carattere irascibile ed impulsivo, ed inoltre le voci che girano su dei rapporti che abbia con persone non poco affidabili..." ma Noah lo fermò
"Ancora una volta te lo ripeto, non mi baso su degli squallidi pettegolezzi. Se era questo che volevi dirmi, me ne vado".
"No aspetta." Disse Jason afferrandolo per un braccio.
"Cosa c'è ancora?"
"Non volevo farti arrabbiare. Ti volevo parlare per chiederti se ti andasse di uscire con me."
"Cos.."
Noah era visibilmente scioccato, dalle parole del capitano.
"Una sera di queste."
"Senti Jason io.."
"Pensaci ok? Non sei costretto a rispondermi adesso."
Quella era la situazione più strana in cui si fosse mai trovato. Jason era un bel ragazzo questo non lo metteva in dubbio, ma non nutriva nessun interesse nei suoi confronti. Oltretutto era anche il fratellastro di Shane.
"Devo andare agli allenamenti. Pensaci ok ?"
"S...si" rispose incerto.
Noah rimasto da solo si sedette sulla panchina. Decisamente desiderava che quella giornata terminasse il più in fretta possibile.

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