Cap 25

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Noah uscì dalla macchina sbattendo la portiera, dirigendosi verso l'entrata del palazzo. Desiderava solo che quella giornata terminasse, voleva salire sopra farsi un bel bagno e dormire. Ma Shane non fu dello stesso avviso quando seguì Noah afferrandolo per un braccio. Il più piccolo si liberò dall'Africa presa velocemente.
"Lasciami andare Shane....ti prego" supplicandolo.
"Perdonami."
"Non puoi trattarmi in quel modo e chiedermi scusa il minuto dopo. Non è così che funziona. Stai facendo tutto questo per una scopata, cosa c'è non ti basta chi ti porti a letto?" Queste parole pronunciate ad alta voce adesso, lo fecero rendere conto che per Shane non era che un passatempo.
"Non ho mai detto questo Noah". 
"Sono stanco voglio andare a casa" gli doleva la testa ed inoltre aveva dei forti capogiri dovuti allo stress di poco prima e al fatto che non avesse mangiato nulla. Difatti un forte capogiro lo portò ad aggrapparsi al braccio di Shane.
"Noah, stai bene?" sentiva la voce di Shane ovattata.
"Sto....sto bene, devo....andar...cas..." disse prima di perdere i sensi.
Noah si svegliò con un forte senso di nausea. Accertatosi che fosse a casa sua sul suo letto, provò ad alzarsi.
"Ehi...come ti senti?". Shane era appoggiato allo stipite della porta.
"Come se mi avessero investito"
"Da quanto non mangi?"
"Non....ho avuto tempo, e molte volte quando sono sotto stress ho dei giramenti di testa"
"Hai qualcosa da mangiare?"
"Si...ma non ne ho voglia ora"
"Devi mangiare"
"Perché ti preoccupi, potevi lasciarmi anche qui e andartene"
"Davvero mi credi così  ?" Noah abbassò lo sguardo, visto che quello di Shane era insistente e fisso su di lui. Ma poi si ricordò il perché era tanto arrabbiato con lui.
"Smettila di dirmi cosa devo fare, perché devi fare sempre così?"
"Così come". Shane si avvicinò a lui, adesso erano uno difronte all'altro.
"Così.....cambi umore sempre con me, inoltre continui a cercarmi ed io non so niente di te, mentre tu sembri sapere sempre tutto. Appena accenno qualcosa sulla tua vita ti rifiuti sempre"
"Non amo parlare della mia vita passata. Però se questo ti fa stare bene allora te lo dirò"
"No. Io non voglio questo, che tu sia costretto a dirmelo. Solo che vorrei conoscerti almeno un poco, mi andrà bene qualsiasi cosa" sussurrò. Vide l'altro sorridere dolcemente, mentre gli sfiorava il fianco con una mano. Odiava questo suo lato, il minuto prima era uno stronzo e quello dopo era così calmo.
"Jason è il figlio di mio padre. Lui ha abbandonato me e mia madre quando avevo dieci anni. È scappato per sposarsi una donna ricca, lasciandoci nella miseria. Non ho rancore verso Jason, lui ovviamente non c'entra nulla in questa storia. Ma l' astio che ho provato per mio padre quando scoprì che si era creato una famiglia , mi ha portato involontariamente ad avercela anche con lui." Noah ascoltò tutto in rigoroso silenzio, sapeva che quella era solo una parte della sua storia. Ma era felice che almeno Shane si fosse aperto un po' con lui.
Noah gli prese il volto fra le mani avvicinandolo per poi baciarlo. Un bacio delicato e casto, sfiorandosi le labbra come se avessero tutto il tempo del mondo. Shane gli circondò i fianchi attirandolo più a se. Schiuse le labbra passando la punta della lingua sulle labbra di Noah che le schiuse subito, diventando un bacio fatto di lingua e dei piccoli gemiti che Noah emanava. Il cuore di Noah batteva all'impazzata, temette che l'altro lo potesse sentire. Il calore lo pervase improvvisamente portandolo a desiderare un maggiore contatto. Si staccò da quel bacio, mentre Shane seguiva con lo sguardo il più piccolo che gli tolse velocemente la maglia , sfiorando quel corpo perfetto che si trovava dinanzi a lui. Era eccitato e voleva solo che Shane lo prendesse subito. Il moro si allontanò per sedersi sul letto.
"Spogliati" Noah arrossì subito, ma accantonò l'imbarazzo e prese a spogliarsi, le mani gli tremavano ma non ci badò più di tanto. Rimase con indosso solo i boxer. L'erezione ormai del tutto formata.
"Anche quelli" gli disse con voce roca Shane. Noah sentiva lo sguardo di Shane bruciare sul suo corpo ora nudo.
"Vieni qui". Shane lo fece ricadere sul letto sovrastandolo con il corpo, prendendolo a baciare nuovamente.
"Sei...troppo vestito" gli disse Noah
"Hai ragione" gli disse quello sorridendo, alzandosi Shane si spogliò dei pantaloni e dei boxer, sotto lo sguardo di Noah che temette di venire dinanzi a quel corpo, perfetto.
Il moro lo sovrastò di nuovo, sfiorandogli l'erezione bagnata, mordendogli il collo. Facendo inarcare il più piccolo.
"Shane....ti prego...scopami non c'è la faccio più.."
"Non ti ho preparato"
"No...ah...non fa niente, voglio solo sentirti dentro adesso" gemette. Shane prese un preservativo e lo mise sulla sua possente erezione si sistemò fra le sue gambe e con  un colpo secco penetrò Noah che gemette per il dolore dovuto all' improvvisa intrusione. Shane stette dentro di lui facendolo abituare, baciandogli le labbra.
"Shane, ti prego muoviti". Shane si mosse lentamente dentro di lui, beandosi dei piccoli gemiti che fuoriuscivamo dal più piccolo. Shane spinse più ferocemente,  con più vigore nella carne umida di Noah.
"Oh dio.." Noah attirò in un bacio bagnato il più grande mentre continuava a spingere con tutta la forza che aveva, reggendosi con le braccia al lati della testa di Noah. Shane si staccò per guardarlo, ed il più piccolo aveva le labbra completamente rosse, gli occhi liquidi e pieni di piacere.
"Shane" gemette più forte, Noah non avrebbe retto oltre. Venne eiaculando abbondantemente fra i loro corpi. Shane continuò a spingersi fin quando non venne dentro di lui, con un forte gemito. Noah si alzò un poco reggendosi su di un braccio baciandolo, delicatamente.Fu in quel momento che capì che forse si era innamorato di Shane .

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