XV. Convivenza forzata

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Piero pov

Mi avvicino a Micaela, vedendo che Agata si allontana per entrare in acqua, seguita da Cassandra.

"Allora..." cerco di attaccare bottone sapendo anche che Asia non mi sta guardando, troppo intenta a pisolare sotto l'ombra del gazebo più indietro rispetto a dove siamo noi "...che sorpresa, eh?!"
Lei si gira verso di me e mi sorride.
"È colpa di Cassie... In un certo senso!"
"Cioè? Che vuoi dire?"
"Non ci ha evitato di dire qualcosa...no...ci ha praticamente proibito di parlarne. Oltre che tra di noi, ovviamente!"
Quest'affermazione mi fà riflettere un secondo.
"Non fare quella faccia..." mi guarda un secondo.
"Perché? Che faccia sto facendo?" cerco di capirci qualcosa sedendomi accanto a lei.
"Non lo so...di uno che non vede tutto con chiarezza e non sa il perché!"
"Forse perché è esattamente così!"
Mi guarda un attimo e ride.
"Che c'è?!" chiedo io ancora più perplesso.
"Pulisciti gli occhiali se non vedi!"

Rido con piacere nel sentire il suo umorismo sottile, oltre alla suo figura longilinea e delicata. Il suo sorriso è dolce e cordiale e il suo modo di fare è semplice, educato e spiritoso. Ha un fisico un po' più abbondante alle modelle che sono abituato a vedere, ma è comunque proporzionata e molto bella. Ha le curve giuste!
I suoi capelli sono mori e mossi, quasi ricci, e ha gli occhi di un color smeraldo brillante. Come se fosse capace di trasmettere felicità e tranquillità anche solo con gli occhi!

Parliamo un po' di noi, delle nostre vite così diverse e riesco a scoprire che disegna abiti da sera per una famosa casa di moda, abiti che portano la sua firma. Questo, mi ha spiegato lei, le permette di avere una linea tutta sua e di potersi staccare dall'altro artista e aprire una casa di moda tutta sua. Lei però non ha voluto dividersi perché con lui si trova molto bene ed è un ottimo amico con cui condivide tante ispirazioni diverse.

Giulio e Micaela si sono conosciuti all'Accademia di Moda, entrambi amanti dei vestiti e tutti e due con un particolare amore per la moda e per i disegni hanno finito per unire le due passioni. Sgomitando e facendosi spazio nel mondo spietato della arte hanno trovato il loro angolo di mondo e di guadagno.

"Ma non ti interessa far andare avanti l'attività di famiglia?"
"Ti riferisci all'hotel? O meglio a GLI hotel?" dice lei con tono quasi sprezzante, mentre io annuisco cercando di farla parlare un po' di più per placare questa costante curiosità che mi sta mangiando lentamente da quando abbiamo cominciato a parlare.
"Si occupa mio padre degli affari di famiglia"
"Padre?!" domando perplesso e ancora più curioso.
"Si... Mio padre... Lo zio di Cassie e fratello gemello del suo di padre! Non te lo ha detto nessuno che siamo cugini noi tre?!"
Resto ancora più colpito da questa cosa.
"Ehm... Veramente no! Anzi... Vi assomigliare talmente tanto da sembrare fratelli naturali!"
"Ma non dire scemenze... Non è vero mica!"
Chiacchieriamo un altro po' finché non ce la faccio più e mi scappa la domanda che mi ronza in testa da più tempo.
"Ma il padre di Agata quando arriva?"
Lei mi guarda con occhi persi.
"È un argomento che preferisco evitare, se non ti dispiace!"

Dalla sua espressione giù di morale capisco che non è una cosa che vuole affrontare.
"È dai..." cerca di spronarla Asia, che intanto si è svegliata e ci ha raggiunti. I suoi modi e il suo tono però mi danno fastidio, come se volesse stuzzicarla.
Si siede dietro di me e mi abbraccia in maniera un po' troppo passionale, rispetto a come è lei effettivamente.
"Non dirmi che dire un semplicissimo nome può essere un problema?!"
"Non è un problema, è solamente una cosa che preferisco non dire, ..." dice lei con toni scocciato e innervosito "... soprattutto non a persone che ho appena conosciuto!"

Il sorriso, un po' troppo maligno di Asia, a poco a poco scompare fino a diventare un strano ghigno più simile ad un'espressione vendicativa.
"È tu..." mi interpella subito con una pacca sul pettorale "...non dici niente?!"
Mi giro per guardarla in faccia.
"E chi le dicissi sicunno a ti?!"
Lei mi osserva come se stesse vedendo un insetto.
"Sono la tua ragazza. Dovresti difendermi e proteggermi!"

Io sono sul punto di ribattere ma un sospiro mi blocca. Mi giro e vedo Agata uscire dalla piscina.
"Che hai da dire topastro?!" afferma Asia con un tono odioso.
"Ma che...?"
Non faccio in tempo a finire la frase che Miky si alza per fronteggiare Asia con gli occhi di una leonessa pronta all'attacco.
"O ingoi quello che hai appena detto o te lo faccio ingoiare io!"
Un altro sospiro da parte della piccola.
"E io che credevo che adesso le donne fossero diventate indipendenti..." dice la bimba a Cassandra con aria affranta "...ma a quanto pare mi sbagliavo!"

"Come scusa?" fa la modella con tono di ammonimento.
Si gira verso Miky e la guarda male.
"Fossi in te insegnerei a tua figlia" dice con tono dispregiativo, quasi schifato "l'educazione ele buone maniere!"
"Sa coniugare i verbi in maniera corretta..." mi faccio scappare in un farfuglio che purtroppo dico a voce troppo alta "...che sorpresa!"
"Perché dovrei ammonire mia figlia per una cosa che penso anche io?"
L'espressione di Asia diventa terribilmente indispettita. Per lei l'idea di essere considerata una debole è orribile eppure è proprio così che dà l'impressione di essere dopo avermi interpellato.

***

Cassandra pov

La frase appena detta dalla modella non è certamente bella, ma conoscendo mia cugina a mena dito so perfettamente che una frase del genere non l'è certamente piaciuta - come chiunque del resto! -.

Mio fratello mi guarda con un'espressione di preoccupazione mista a rabbia verso la perfida bionda.
Mi viene in mente un'idea. Chiamo Ignazio e faccio allontanare le due ragazze, con l'aiuto mio e di Alessio, riesce a separare, mentre Piero, Federica e Gianluca si occupano di Asia. Intanto Michael si mette in mezzo per evitare che le due possano prendersi a capelli.
"Che ti succede?!" dice la bionda, con l'intenzione palese di provocare l'altra "Devi farti tenere al guinzaglio o sei direttamente agli arresti domiciliari?"

I successivi movimenti sono fulminei.
Mia cugina riesce ad allontanarsi dalla nostra presa e fiondarsi contro Asia.
I pensieri vengono sostituiti dai gesti.
Mi viene un'idea.
Per un soffio riesco a prendere Miky per le spalle e scaraventarla in piscina.
Guardo Agata, ma la bambina si è già avviata verso lo stereo che usiamo per farci compagnia.
Fortunatamente trova subito, o quasi, la canzone giusta e si sentono il ritmo incalzante dettato da i tamburi e battiti di mani.

Avevo solo voglia di staccare, andare altrove
Non importa dove, quando, non importa come
Avevo solamente voglia di tirarmi su
Per non pensarti e poi lasciarmi ricadere giù
E allora andiamo al mare,
In mezzo a un temporale
Quando la pioggia cade, cadi tu

Cercavo un mare calmo e ho trovato te
Col vento così forte, non dirmi buonanotte
Soltanto per stasera
Amore e capoeira
Cachaça e luna piena
Come in una favela
Come in una favela

"Ma che caz...?" farfuglia esterrefatta la modella.
Mio fratello però la interrompe guardandola male.
"La prossima volta...taci!"

Io mi avvicino al bordo della piscina seguita da un Ignazio che vuole solo accertarsi che Miky non mi possa fare male. Anche se lui non sa che per me non è mai stata un pericolo!
Le chiedo come sta e mi becco una sua occhiata non proprio simpatica.
"Sappiamo benissimo entrambe che questo era l'unico modo per farti passare la rabbia!"
Nel sentire questa frase la sua espressione si addolcisce e con poche bracciante raggiunge il bordo in marmo.
Facendosi leva con le braccia si riesce a tirarsi sù dove l'accoglie un'Agata felicissima di riavere la sua adorata mamma.
" Ma in che razza di gabbia di matti mi avete portato?!" dice la ragazza, beccandosi un'occhiataccia da parte di tutti.

***

Buon pomeriggio gente
Perdonatemi per il ritardo... Ma...
In questo capitolo abbiamo capito che ci saranno parecchie liti da qui in poi...
Come si concluderà questa situazione?
Commentate e votare ⭐
Un bacione
Frakkia ❤️❤️❤️

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