Capitolo 22

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Martine's P.O.V.

Era passato ormai un anno da tutti quegli strani avvenimenti e la vita di tutti procedeva normalmente: gli Avengers erano tornati alla base, Loki e Valkyrie vivevamo su un piano della Stark Tower, Peter faceva visite frequenti a Tony, io e Thor avevamo chiarito e la relazione mia e di Stark procedeva a gonfie vele.

Eravamo fidanzati da ormai un anno e mezzo, ma non pensavamo ad un possibile futuro insieme.

<< Allora? >> chiese Tony, da dietro la porta

Continuavo a giocare con il test di gravidanza, mordendomi le mani.

Poi arrivò il risultato:

negativo.

Uscì dal bagno, guardai Tony e urlai << NON SONO INCINTA! >>

<< Sembri contenta >> disse Tony

<< Tony, un giorno forse ti darò un bambino, ma non oggi... io ho ancora molte cose da fare prima di diventare madre... io amo lavorare allo S.H.I.E.L.D., alle armature... non mi sento pronta ad abbandonare la mia parte da ragazzina >>

Sarei stata davvero una brava madre? Insomma, io e Tony eravamo fidanzati da un sacco di tempo, non stavamo programmando il nostro futuro insieme, un bambino ci avrebbe veramente reso una coppia più solida?

<< Forse hai ragione, ma ora ho una sorpresa per te, girati >> mi disse e io feci come mi aveva chiesto

<< Puoi girarti >> mi disse da dietro il moro, e, una volta che mi fui girata, lo vidi in ginocchio, con un anello con sopra un diamante in mano

<< Lo so che di solito queste cose si chiedono a una cena romantica o a qualche altro strano evento, ma non vedo motivo di aspettare! Quindi, Martine Wilson, ti chiedo in ginocchio, mi vuoi sposare? >> mi chiese, sorridendo e, per la prima volta, non riuscì a trattenermi

Scoppiai a piangere, continuando a ripetere la parola "Sì" e baciandolo.

Per la prima volta la mia vita procedeva bene sotto ogni aspetto, ero finalmente felice.

Tony organizzò una festa con gli altri Avengers per dare la splendida notizia e tutti hanno reagito più o meno allo stesso modo...

<< COME!? SEMBRA IERI CHE MARTINE VOLEVA SPEZZARTI IL COLLO E OGGI CI DITE CHE VI SPOSERETE! >> quella di Bruce fu la più divertente, perché infondo aveva ragione, il tempo trascorso insieme era volato

<< Propongo un brindisi! >> disse Steve << ai due innamorati! >> tutti alzarono i bicchieri di Champagne e brindammo a me e Tony e alla nostra vita futura

Tony's P.O.V.

La mattina dopo invitai Parker nel laboratorio per dare la notizia anche a lui, ma la sua reazione fu... strana?

<< Wow, fantastico! Lei è molto... fortunato... Signor Stark... auguri! >> disse, ritornando poi a vedere le immagini delle armature che scorrevano sullo schermo

<< Parker, che ti prende? >> gli chiesi, bloccando le immagini

<< Niente, Signor Stark, perché dovrebbe prendermi qualcosa? >> rispose, forzando un sorriso nervoso

<< Peter è triste, Signor Stark, lo percepisco dai suoi valori >> disse Jarvis, e io guardai il ragazzo, cercando una conferma

Abbassò leggermente la testa.

<< Dopo il matrimonio, lei avrà un figlio... e quando nascerà, ovviamente, come ogni genitore, la sua priorità sarà lui o lei, quindi beh, io diventerò il peso che tutti sono costretti a portare sulle loro spalle. "Oh povero Peter Parker, l'orfanello del quartiere con cui bisogna essere gentili per pietà", perché è quello che sono sempre stato, ma con lei no, credevo di aver finalmente trovato la figura paterna perfetta che mi fu trascinata via quando ero un bambino, una persona capace di non farmi sentire una nullità, che mi trattasse come... un figlio, come mi tratta zia May. Ma si sa, tutto cambia, sapevo che questo piccolo periodo di felicità non sarebbe durato a lungo, solo che speravo la realtà bussasse alla porta il più tardi possibile, in modo da poter essere il più a lungo possibile... "felice". Ma dovrò accettare la realtà, tornerò ad essere il ragazzo che ero prima di conoscerla... >> si asciugò una lacrima, rimanendo qualche secondo in silenzio << il mio errore più grande è stato affezionarmi >> si alzò in piedi, con gli occhi ormai lucidi << è stato un onore per me conoscerla, Signor Stark, spero che lei e Martine possiate essere felici insieme, vi auguro il meglio >> mi salutò, sorridendo debolmente, andandosene

Non feci nulla, ero bloccato sul posto, gelato dalle parole che mi aveva rivolto il ragazzo.

Davvero mi considerava un padre come io ormai lo consideravo come un figlio?

Mi maledissi per tutte le volte che non gli avevo detto che ero fiero di lui, che di lui mi importava, che era importante.

E in quel momento, quando credevo di aver trovato la felicità, capì che invece una parte di me aveva perso vita.

Behind the mask || Tony StarkWhere stories live. Discover now