CAPITOLO 1

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Ed eccoci arrivati al 10 settembre, rincomincia la scuola!

Si, sto scherzando ... non sono affatto felice, sono terrorizzata per la prima volta nella mia vita.

Parlo bene tedesco, so fare amicizia in fretta: un bel respiro e andrà tutto bene.

Ce la posso fare o forse no ... sono 30 minuti che giro per la mia camera in preda al panico, prima per i vestiti poi per i capelli e ora perché mi rendo conto che la mia più grande paure si è avverata.

In Italia avevo molti amici, mi conoscevano tutti a scuola e ora? Qui non sono nessuno, anzi peggio, sono "quella nuova", AIUTO!

Dopo altri lunghissimi 5 minuti mi decido ad uscire di casa perché essere in ritardo il primo giorno non gioverà di certo alla mia reputazione.

Abitando distante dal centro cittadino ed essendo una grandissima sfaticata non andrei mai a scuola a piedi. In fin dei conti chi me lo fa fare se posso sfruttare la mia grande passione a questo fine? Divertendomi pure per di più!

La mia bellissima KTM EXC 125cc mi aspetta nel garage con le sue plastiche arancione fiammante che accendono qualcosa dentro di me ogni volta.

Per l'agitazione ho rischiato di cadere almeno 3 volte nel giro di 5 minuti prima di arrivare a destinazione sana e salva. Devo ammettere che scegliere la strada sterrata al posto di quella normale non è stata la migliore idea che mi potesse venire in mente.

Come previsto il parcheggio delle moto è gremito di KTM, in fin dei conti siamo nella sua patria e l'originalità scarseggia da queste parti.

Una sola però ha attirato la mia attenzione, l' unico altro EXC in mezzo agli SX, e aveva un aria familiare ... che strano. Magari assomiglia alla moto di qualche mio vecchio amico in Italia.

Una volta legata la catena con il casco ed essermi assicurata che K (si la mia moto ha un nome) fosse al sicuro non mi restava che andare in segreteria per ritirare l'orario e scoprire in che classe sono finita. Ho il cuore che batte a mille, dannazione, mi verrà un infarto.

Il problema è scoprire dove si trova l'ufficio alunni e anche alla svelta perché tutti si stavano accalcando all'ingresso, segno che le lezioni stanno per iniziare mentre io sono ancora in alto mare.

L' impresa si è rivelata meno difficile del previsto, a tratti direi sfortunatamente, e ora mi ritrovo fuori dalla porta della mia classe con il cuore in gola mentre la preside bussa per avvisare della nostra presenza.

Una voce calda e dolce ci invita ad entrare e sono costretta a farlo, spinta dalla Signora Mayer.

Appena varco la soglia trovo venti paia di occhi che mi squadrano da capo a piedi mettendomi terribilmente a disagio. Ma che hanno tutti da guardare? Non hanno mai visto una ragazza?

"Bene ragazzi, lei e Alessia e si è trasferita qui dall'Italia, cercate di farla sentire a casa! Buona giornata!" queste sono le parole appena uscite dalla bocca della preside prima di rivolgermi un cordiale sorriso ed andarsene, lasciandomi in pasto ai lupi.

Perfetto! Ora sono impalata davanti a tutti!

Grazie a dio la prof decide di venire in mio soccorso indicandomi un banco vuoto nell'angolo in fondo a sinistra, vicino alle finestre.

Almeno potrò guardare fuori e sperare che il tempo passassi più in fretta.

Peccato solo che la mia salvatrice abbia voluto trasformarsi nel mio incubo, incitandomi a presentarmi alla classe appena credevo che il pericolo fosse scampato.

Uff, un bel respiro, sfodera il tuo sorriso migliore e vai: così mia mamma aveva detto di fare e così farò.

"Ciao a tutti, mi chiamo Alessia, ma tutti mi chiamano Alex, ho 16 anni e mi sono trasferita qui da una settimana per via del lavoro dei miei genitori" concludo la mia presentazione e torno al posto evitando di incontrare gli sguardi dei miei nuovi compagni.

Meno traumatico del previsto, posso tirare un sospiro di sollievo.

La lezione è iniziata già da almeno venti minuti quando sento picchiettarmi su un braccio, presa alla sprovvista, alzo di scatto la testa verso il ragazzo seduto davanti a me, incontrando un sorriso stupendo e due occhi nocciola talmente dolci da fare sciogliere il mio cuore di ghiaccio.

"Scusa ma tu ci stai capendo qualcosa?" mi chiede indicando la lavagna con un espressione confusa, è talmente tenero da farmi ridere e così soffocando una risatina stupida rispondo: "Si, nella mia vecchia scuola eravamo molto più avanti, è facile!".

"Uff, io sono negato in matematica, per fortuna dopo abbiamo ginnastica", mi ci sono voluti due secondi per elaborare quello che ha detto ... GINNASTICA? Non ho portato il cambio e i miei jeans neri non sono sicuramente adatti per correre e la mia camicetta! Non che si rovini con il sudore.

"Tranquilla, Kate ha sempre un cambio in più e comunque credo che il prof ci passi sopra in qualunque caso, sei nuova" dice il mio nuovo angelo intuendo il motivo della mia espressione preoccupata.

Lo ringrazio e nel frattempo il suono della campanella segna la fine della prima ora.

Bel sorriso si alza e si avvicina a una ragazza dai lunghi capelli castani mossi che mi da le spalle, blaterano qualcosa prima di darle un abbraccio veloce e venire verso di me.

"Kate ha qualcosa da prestarti anche se è un po' più bassa di te. Vieni che te la presento!" dice spingendomi verso di lei.

La ragazza di prima si volta verso di noi con un bellissimo sorriso coronato dall'apparecchio e mi viene spontaneo chiedermi se da queste parti sorridono tutti.

Kate ha un viso dolce e due occhietti furbi che ti spiano da dietro la montatura dei suoi occhiali da vista, sembra simpatica e di sicuro è molto bella.

"Piacere Alessia io sono Kate!" dice abbracciandomi "Jorge ha detto che ti serve il cambio giusto?".

Ecco come si chiama bel sorriso!

Ha un viso familiare ora che ci penso, ma non mi ricordo dove l'ho già visto.

"Si, grazie mille".

"Perfetto allora vieni con me nello spogliatoio".

Mi trascina in corridoio e nel tragitto verso la palestra mi descrive un po' la situazione della classe: mi spiega che le altre due ragazze sono le classiche oche bionde ossigenate e che il resto del loro branco è nell'altra sezione, di non infastidirle, non ascoltarle o useranno il loro unico neurone per renderti la vita un inferno e altri gossip sui maschi.

Noto però che non parla mai di Jorge o come si chiama e quindi decido di domandarglielo.

"Cosa mi dici su Jorge?", noto che appena pronuncio il suo nome i suoi occhi iniziano a brillare e le sue guance si tingono leggermente di rosso ... è cotta.

"Jorge è un ragazzo molto gentile, lo conosco da quando 5 anni fa si è trasferito qui dalla Spagna ed è il mio migliore amico da allora, gli voglio molto bene ... ah e se non vuoi avere problemi con Claudia, la capo branco, non interessanti a lui. Sei bellissima e lei si sentirà minacciata, anche se Jorge non la guarda neppure lei crede che sia di sua proprietà" conclude ridendo.

Non posso fare a meno di aggiungermi alla sua risata, questa tipa sembra squilibrata forte e se pensa anche solo di provare a ferirmi, per qualsiasi motivo, non sa ancora con chi ha a che fare.

Arrivate a destinazione Claudia e Nicole sono già pronte nelle loro tenute da ginnastica, che vi stupirà scoprire non sono fuxia ma giallo fluo.

Sembrano due evidenziatori! Devo trattenere una risata appena le vedo.

Kate mi passa un paio di pantaloncini davvero corti e io la guardo storta.

"Non sono un po' corti?"

"Be io ho dieci centimetri in meno di gambe, a me vanno bene, provali, hai un bel fisico anche se lo metti in mostra non fai mica male!"

Infilo quei cosi e con mio grande stupore noto che coprono tutto bene anche se arrivano proprio sotto al sedere.

Kate mi fa un sorriso e una volta indossate le magliette e le scarpe andiamo in palestra.



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