«No, l'ho visto prima io.»

È la prima volta che Yoongi non vuole mollare la presa su un ragazzo carino. Solitamente loro due, se trovano attraente la stessa persona, discutono per circa un minuto e poi finiscono sempre per giocarsela a sasso, carta, forbici.

Ed anche in questo caso fanno così, portando Hoseok alla vittoria.

«Ragazzi? Tutto bene? Non dovete farlo per forza.»

La voce di Jimin risuona insieme al bussare dietro la loro porta.

Yoongi, forse fin troppo triste per la sconfitta, apre la porta.

«Scusaci, Hobi è sempre lento nel fare le cose.»

«Oh, è tutto okay, anche Taehyungie spesso ci mette i suoi tempi. Andiamo.»

Detto ciò la piccola mano di Jimin raggiunge quella più grande di Yoongi trascinandolo giù per le scale.

Ed è mentre viene accompagnato dalla mano del ragazzo che Min Yoongi mostra una linguaccia ed il dito medio al suo migliore amico ancora fermo davanti alla porta.



«Dunque, tu e...» Si blocca, non ricordando il nome dell'altro ragazzo trasferitosi con Jimin. Ora che non c'è Hoseok, Yoongi si sente in imbarazzo, è facile fare lo spaccone con la sicurezza che a sembrare stupidi sono in due, ma ora sono solo lui e quello che Yoongi reputa una sorta di divinità scesa in terra.

Davvero, quel ragazzo non sembra avere nessun difetto.

«Taehyung.» Gli sorride l'altro.

«Tu e Taehyung, come siete finiti nell'appartamento di Jin-Hyung? Non credevo cercasse coinquilini.»

«Non li cercava infatti, solo che, beh, non so se sono autorizzato a dirlo però, Tae e Jungkook sono molto amici, ecco e-»

«Aspetta, Taehyung è quel Taehyung? Il ragazzo a distanza di Kookie?»

Jimin sospira, raccogliendo l'ultimo scatolone dall'ingresso ed avviandosi per lescale.

«Oh, credevo non lo sapesse nessuno. Sì, è lui.»

«Mentre tu sei qui perché?»

«Sono un ballerino, vorrei entrare in qualche compagnia, e qui a Seoul è più facile trovare audizioni o sponsor. Così quando ho chiesto a Tae se il suo ragazzo sapeva di qualche posto dall'affitto decente mi sono ritrovato con un ragazzino urlante e tre coinquilini.»

Yoongi ci metteun po' a processare cosa Jimin gli stà dicendo, più che altro perché continua a fissare la schiena nuda di quest'ultimo che stà tranquillamente camminando avanti a lui.

È talmente distratto dai muscoli che si muovono che nemmeno si accorge d'aver mancato lo scalino.

Lui e lo scatolone volano all'indietro ruzzolando per almeno due piani.

Non è una persona sbadata, non così tanto almeno, e oggi, a causa di quel ragazzino è già finito sedere a terra ben due volte.

Atterra sbattendo la faccia, un dolore forte si espande dal suo naso agli zigomi, respirare gli diventa quasi impossibile.

«Dimmi che non ti sei rotto niente!»

Jimin corre giù per le scale, chinandosi ad esaminare il suo corpo ancora steso tra il secondo ed il terzo piano.

Mormora qualcosa cercando di parlare ed il sapore del sangue si mischia presto alla sua saliva.

«Porca paletta! Yoongi, hai bisogno d'esser medicato.»

Trecentonove {Yoonmin}Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt