un piccolo regalo...

Start from the beginning
                                    

"Beh, rimpianti?" Chiese quel ragazzo, rimanendo fisso sul suo posto, mentre mi guardava con gli occhi allegri e spensierati. Mi sorpresi per come suonava la sua voce, la quale era grave, ma molto delicata e tranquilla allo stesso tempo. Sembrava una voce giovane, tutt'ora non saprei ancora come descriverla. Non riuscii a staccargli gli occhi di dosso nemmeno un secondo.

"Di solito tutti la mattina se ne vanno lasciando un bigliettino. Quindi, no, nessun rimpianto." Dissi io, sorridendogli di rimando con le labbra serrate. La sua espressione mutò leggermente e si mostrò divertita. "Tu almeno ricordi qualcosa di ieri notte?" Chiesi, piegando indietro un angolo della bocca.

"Sí, ero lucido. Quando sono arrivato c'era rimasta solo una stilla di vodka. Pazzesco, sarà stata la festa più scadente alla quale sia mai stato." Lui si sedette sul bordo del letto vicino a me, con le pupille grandi e sveglie che guizzavano in tutti gli angoli della stanza. Cinse insieme le mani all'altezza del grembo, poggiò i gomiti sulle cosce e arcuò leggermente la schiena, per poi girare il volto verso di me. Non so perchè, ma quando mi guardava sentivo di essere in capo al mondo, anche se non lo conoscevo. Un po' stupido, eh? "La tua stanza è stranamente pulita, non me l'aspettavo." Si poggiò una mano sulla guancia, schiacciandola in modo leggero verso l'alto. Io risi quasi inavvertitamente.

"Come mai non te l'aspettavi? Sei stato in altre camere?" Gli domandai, avvicinando il mio viso al suo, mettendomi nella sua stessa esatta posizione con un sorriso accusatore. Avevo già capito cosa intendesse, ma quando qualcuno mi piace tendo sempre ad allungare il brodo con domande pressoché inutili. Tutti nel campus trattavano le loro camere come ripostigli, solo il letto a volte era l'oggetto più pulito, se si era fortunati. Tutte, o quasi, le stanze puzzavano di chiuso, sul pavimento rimanevano pezzi di pizza mai finiti, bottiglie appiccicose di coca-cola e confezioni di ramen istantanei vuote e abbandonate. Ero consapevole che gli studenti maschi facevano pena con le pulizie, ma io non ero mai stato così. Amavo che tutto fosse apposto, sebbene nei periodi più intensi, pieni di esami, anche da me regnava una leggera punta di caos.

"In realtà, sono nuovo qui e sono arrivato ieri." Disse in modo pacato, irrigidendo il volto. Temetti di aver fatto una domanda fuori luogo, ma rianalizzandola non mi sembrava nutrisse nulla di strano. Eppure riuscivo a leggere uno strano fastidio misto a malinconia nel viso estremamente bello di quel ragazzo. L'avrei baciato lí, seduta stante. Quel triste lampo sul suo volto durò solo pochi secondi, proprio come un fulmine a cielo aperto, poi lui si ricompose senza sforzo e ritornò il suo sorriso accennato. Mi porse la mano di punto in bianco e io la strinsi un po' stranito. "Mi chiamo Jeon Jeongguk e mi piacciono i tuoi capelli." Mi disse, squadrandomi per la milionesima volta con quegli occhi profondi come il cielo in una torbida notte d'estate. Scossi leggermente il polso, rendendomi conto di star toccando per la prima volta (quando ne ero consapevole) la pelle di quel quasi-sconosciuto.

"Io sono Kim Taehyung e dovrei disperatamente ritingermi i capelli." Risi io, guardandolo negli occhi. Sapevo che i miei capelli erano di un colore inusuale, perciò nessuno mi aveva mai detto che li apprezzavano, nemmeno Jimin. Rimasi leggermente sbalordito e per un attimo il tono con cui lui aveva detto quella frase mi fece amare i miei capelli rossi vivi come mai prima d'ora. Lui mi sorrise dolcemente, poi girò il capo davanti a sé, ritornando a guardare il vuoto della mia stanza. E fu in quel momento che realizzai di volerlo.

"Senti, visto che io non mi ricordo nulla di ieri sera e ho una bottiglia di vodka liscia dentro il frigo... che ne diresti di bere qualcosa insieme e conoscerci un po' meglio?" Proposi, con quei maledetti occhi che ritornavano imperterriti a guardare ogni singolo particolare del mio volto. Tenevo il lenzuolo avvolto intorno alla vita, ma non é che fossi un tipo troppo verecondo, anzi ero tutto il contrario, però con quel ragazzo sentivo il bisogno di coprirmi un po' di più. Sopratutto quando i suoi occhi cadevano un po' più giù del viso. Lui fece di sí con la testa, voltando di nuovo la testa verso qualche punto indistinto della stanza e io mi sentii lievemente più rilassato da questo fatto. Quando mi guardava, qualcosa in me di sconosciuto mi faceva sentire strano. Mi alzai con le coperte ruvide che mi irritavano la pelle avvolte ai fianchi, afferrai la bottiglia e trovai lievemente strano il fatto che avesse accettato di bere alle dieci del mattino. Sarà che io avevo un bisogno irrefrenabile di quel ragazzo dal primo momento che l'avevo visto e lui non aveva bevuto abbastanza la sera prima. Solo il pensiero di ritoccare una goccia di alcol dopo la sera precedente mi faceva risalire tutto il poco cibo che mi rimaneva nello stomaco, ma non mi importava. Presi due bicchieri sullo scaffale e mi sedetti sul letto, quasi candendo a causa delle coperte che mi si erano intrecciate alle caviglie. Guardai per un attimo Jeongguk senza che lui se ne accorgesse e mi sembrò che stesse riflettendo su qualcosa di inafferrabile. I suoi occhi si erano rabbuiati e spenti. Pensai nuovamente di aver detto qualcosa che non andava, ma quel ragazzo non rispondeva più ai miei sguardi. Sembrava che le espressioni sul suo volto si sciogliessero come cera che ricopriva uno strato terribilmente triste. Lui chiuse gli occhi un attimo e fece un lungo respiro a pieni polmoni, poi soffiò tutta l'aria fuori dal naso. Io mi limitai a riempire i bicchieri e guardarlo di sottecchi qualche volta. Il suo profilo era tutt'altro che infantile: il collo era affusolato, la mascella marcata, il naso prominente, le labbra appena sporgenti, le sopracciglia nere e diritte. Gli passai un bicchiere con meno di due dita di vodka all'interno e lui lo prese svogliatamente. "Qualcosa non va?" Chiesi, preoccupato che non volesse più restare nella mia stanza, insieme a me.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now