capitolo 1

4.7K 86 32
                                    

Drinn drinn
Suona l'odiosa sveglia del lunedì...
Svogliatamente mi alzo e sono pronta per affrontare il mio primo anno di Liceo qui a Miami e non come tutti gli anni a San Diego, la mia città natale.

Camminando come se fossi uno zombi vado in bagno,faccio una doccia veloce per svegliarmi e scelgo i vestiti da mettermi:una felpa bianca,jeans neri,un cappellino con visiera e le mie amate stan smith.

Percorro velocemente le scale ed entro in cucina dove trovo tutta ma mia famiglia a fare colazione:
Mia madre Carol,mio padre Mark e mio fratello di 18 anni Jack.

"Buongiorno Allison" dice la mia famiglia
"Buongiorno"rispondo io.

Addento velocemente una brioches al cioccolato e mio fratello mi blocca

"Ally ti accompagno io però sarebbe anche l'ora che tu prenda la patente"si lamenta lui mente smanetta con il telefono.

"si blablabla,muoviti idiota"rispondo mettendo lo zaino in spalla e dando un bacio sulla guancia ai miei.

"Buon primo giorno di scuola" cinguetta mia madre, mentre mio padre continua a bere il suo caffè e con una mano si sistema la cravatta grigia.

Con i miei scorre buon sangue, andiamo tutti d'accordo ma per via del lavoro, io e mio fratello siamo costretti a passare molto tempo da soli mentre loro sono in viaggio o a qualche cena.
Piano piano mi sono abituata ad essere più indipendente anche se spesso mi ritornano in mente alcuni ricordi passati che vorrei potessero tornare.
Mi ricordo le nostre estati a Malta, in Spagna, i miei si conobbero proprio tra quelle spiagge cristalline e quindi era per loro un rituale spendere due settimane di agosto su quell'isola paradisiaca.
Eravamo sempre uniti:facevamo le immersioni a largo, andavamo in barca e ricordo l'adrenalina che avevo in corpo la sera prima di prendere l'aereo.
Eravamo felici e spensierati, per loro era un modo di ripagare il tempo perso e io mi sentivo veramente completa...poi tornata in città, tutto tornava alla normalità. Le strade trafficate, lo smog e il caffè sempre pronto la mattina.
In realtà io non ho mai preteso molto, non mi importa dei viaggi e dei regali, voglio semplicemente averli più tempo con me e mi hanno promesso che con questo trasferimento avrebbero cambiato i loro ritmi.

Per questo l' unico motivo per cui sono qui è questo, per avere un nuovo inizio, una nuova vita.
San Diego è pur sempre la mia città, ma non mi sono mai affezionata ad essa, non ho ricordi felici, non ho amici a cui manco e quindi cambiare aria mi può solo fare bene.

Ore 07:40
La mia nuova scuola si presenta davanti a me,le pareti esterne sono color marroncino rosato e sull'attico sventola la bandiera americana.
In lontananza si può vedere il piccolo stadio da football e i campi da tennis.
È abbastanza presto, vado in segreteria; mi viene data la combinazione per l'armadietto e mi informo sull' orario settimanale.

Saluto mio fratello e mi dirigo al mio armadietto,decido di mettere dentro uno dei miei libri preferiti:il giardino segreto.
Vorrei anche io avere il mio piccolo angolo di paradiso immerso nella natura, dove potermi isolare da tutti ed essere me stessa.
Ma per ora mi accontento delle quattro mura della mia stanza.

Agli armadietti di fronte a me ci sono due ragazze,la bionda comincia ad agitarsi e dice alla mora:"sta arrivando,tu controlla se mi guarda",l'altra con un espressione un po' annoiata annuisce e guarda nella direzione opposta alla loro.

Mi giro per vedere di chi parlavano e vedo 5 ragazzi che hanno la divisa di football,si atteggiano come se fossero delle divinità scese in terra e lanciano piccole occhiatine alle ragazze.
I soliti spacconi che rimorchiano le ragazzine con gli ormoni a mille e i poster di Zac Efron appesi sul muro della cameretta rosa.

Vedo le due ragazze di prima venirmi in contro, sistemo due ciocche di capelli dietro l'orecchio.
"hey,sei nuova qui vero?io sono Isabel,lei è Sarah"dice la ragazza mora.

Maledetta adolescenzaWhere stories live. Discover now