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Il campanello suonò l'ennesima volta e Jungkook se ne accorse solo in quel momento.

Si alzò di scatto dal letto e cercò disperatamente le sue ciabatte per poi correre al piano di sotto con il terrore di cadere da un momento all'altro.

"Arrivo arrivo!" urlò sperando di essere sentito.

Sei un idiota Jungkook, un idiota

Si disse tastando la porta d'ingresso di casa sua fino a trovare la maniglia ed aprirla.

"Alla buon'ora Kookie, sto suonando da dieci minuti" disse la voce profonda di Taehyung.

"Oh dio, scusami è che..." si portò una mano alla nuca imbarazzato.

"Stavi ancora dormendo, sì lo noto" sorrise alla vista di un piccolo Jungkook con gli occhi gonfi, i capelli arruffati e la voce roca.

"Credo di essermi scordato di impostare la sveglia e...cavolo devo avere un aspetto orribile" esclamò coprendosi il volto con le mani.

Taehyung rise sinceramente, cercando di scansare le sue mani.

"Non è affatto vero, trovo che sia davvero dolcissimo vederti così, ah come sei carino" disse poi dandogli un buffetto sulla guancia.

Jungkook arrossì a quel gesto e alle parole del maggiore, scansandosi leggermente.

"E dai, che ho detto di male..." lagnò il maggiore.

"Nulla, ma sai che mi imbarazzo facilmente, quindi smettila, per favore" disse il minore sospirando.

"Dovrai abituarti ai miei complimenti Jungkookie, perché non ho intenzione di smetterla, te l'ho già detto mi pare" lo provocò Taehyung.

"Lasciamo stare, vieni, ti mostro casa mia" lo liquidò per poi afferrare la sua mano ed andare verso la cucina.

"Oh, carino lo sgabuzzino" fece il maggiore.

Jungkook si girò verso di lui. "Lo sgabuzzino? Ti ho...questa è la cucina"

"Ne sei sicuro? Perché io non vedo un frigorifero o un forno..." Taehyung si morse il labbro per trattenersi dal ridere.

"No, è la..." sbuffò sonoramente quando capì che l'altro lo stesse palesemente prendendo in giro, e lo spinse via con forza. "Sei proprio uno stronzo, sai? Perché non te ne vai da casa mia?"

"Perché sei stato tu ad invitarmi" ridacchiò il maggiore.

"Sì, ma ci ho ripensato perché sei un idiota senza tatto" si imbronciò Jungkook.

Ma in realtà quel piccolo gesto, quell'averlo preso in giro per la sua cecità, era stato un passo in più per Taehyung verso il suo cuore.

Il motivo?

Semplicemente perché aveva sempre creduto che in vita sua avrebbe incontrato persone alle quali avrebbe fatto pena, persone che lo avrebbero considerato un debole, e che mai avrebbero pensato di prenderlo in giro per il suo problema.

Ma non era così, Jungkook non era un debole e non voleva affatto che le persone provassero pietà per lui, era una cosa che gli dava altamente fastidio.

Jungkook aveva bisogno di qualcuno come Taehyung nella sua vita.

Qualcuno che lo apprezzasse per ciò che era, che lo guardasse come se fosse un ragazzo normale, che lo prendesse in giro in quel modo e di certo non con cattiveria ma perché ormai aveva preso confidenza e sapeva che se lo avesse fatto Jungkook non ci sarebbe affatto rimasto male.

E Taehyung lo sapeva.

Sapeva cosa stesse pensando il più piccolo in quel momento, e sorrise.

"E tu sei un bambino" gli disse.

𝐵𝓁𝒾𝓃𝒹 [𝓀.𝓉𝒽+𝒿.𝒿𝓀]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora