Parte 5

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Sua madre lo aveva chiamato quel lunedì, tra la seconda e la terza ora, mentre stava camminando verso la caffetteria per prendere un caffè. Prese il telefono dalla tasca e lesse il nome sullo schermo, schiacciò la cornetta verde immediatamente.

"Hey tesoro" disse felice. "Come sta il mio piccolo genio?"

Zayn sorrise, si fermò per sedersi sulla panchina. Prese una sigaretta dal pacchetto mentre diceva "Hey mamma!"

"Stai fumando?" chiese, nel momento in cui fece scattare l'accendino. "Pensavo avessi smesso."

Zayn gemette, rimettendo la stizza nel pacchetto. "Sto smettendo." la corresse. "Piano piano. La scuola è stressante."

"Ma stai mantenendo i tuoi voti, vero? Stai andando a lezione, non stai oziando vero?"

"Ovviamente." Disse Zayn all'istante.

Come se potesse oziare. Se avesse oziato, avrebbe perso la borsa di studio, e non aveva molti soldi, la sua famiglia. Infatti, era stato il primo ad andare al college. Cazzo, a parte Doniya era stato il primo a diplomarsi. Non poteva permettersi di non farsi il culo. Non poteva per niente permettersi di oziare, di saltare le lezioni o rimanere indietro con il lavoro. Se avesse perso la borsa di studio, avrebbe perso il suo futuro.

Non solo quello distante, ma anche quello immediato. Avrebbe perso il suo rimborso mensile, la sua stanza. Sarebbe stato fottuto.

E tutti sarebbero stati delusi. Ricordava, quando fu accettato, quanto tutti erano orgogliosi. Come aveva pianto sua madre e suo padre gli aveva dato una pacca sulla spalla e aveva detto "Ho sempre saputo che ce l'avresti fatta" Come i suoi genitori avevano organizzato una festa, invitando tutti i loro amici. Avevano risparmiato per mesi per compagni un computer e altre cose utili.

Avrebbe deluso anche se stesso. E tutto quello che aveva sacrificato sarebbe andato sprecato. I quattro anni passati a tirarsi matto, pensando solo alla scuola invece che essere come tutti gli altri teenager. Quando avrebbe dovuto andare alle feste e uscire con gli amici e saltare le lezioni per nascondersi a fumare sotto le gradinate, lui era sempre a casa a fare i compiti. Facendo innumerevoli attività extracurricolari perché facevano una buona impressione sulla domanda per la borsa. Anni nei quali non era mai andato a un ballo ne a quell'unica festa a cui era stato invitato.

Non che non avesse degli amici, solo che anche loro erano come Zayn. Lavoravano sodo e erano troppo impegnati a programmare il loro futuro per vivere il presente. Così anche se a pranzo non si sedeva da solo e aveva dei compagni per i progetti di gruppo e per sparlare degli altri, non aveva nessuno con cui uscire dopo la scuola. Non aveva nessuno da chiamare nel cuore della notte solo per raccontargli che i suoi genitori avevano litigato o che la sua ragazza aveva rotto con lui.

L'unica eccezione fu Max ma, onestamente, a Zayn non piaceva troppo pensare a Max. Quando si era diplomato e aveva lasciato casa, aveva lasciato lì anche una parte di sè.Era stato più facile così.

"Va bene, allora." disse sua madre, con la voce che iniziava a incrinarsi "Sono così orgogliosa di te. Lo sai, vero? Noi siamo tutti orgogliosi di te."

"Mamma." si lamentò "Non piangere, ok? Sono via da mesi. pensavo che ne avessimo già parlano. Niente lacrime."

"Mi spiace." balbettò. "E' che ti voglio bene, e voglio solo il meglio per te. Te lo meriti. Ti meriti anche di più"

"Devo andare." disse improvvisamente Zayn. I suoi occhi iniziavano a bruciare, e la ragazza che passò accanto a Zayn gli rivolse un'occhiata divertita. "Ho lezione. Ci sentiamo."

Not happening.Место, где живут истории. Откройте их для себя