Enemy.

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-Ci vediamo più tardi Eomma!

Avevo detto queste parole nel varcare la soglia di casa.

Erano le sette del mattino quando ero corsa verso la fermata del "25C", l'autobus che prendevo ogni giorno per andare a scuola.
Grazie a Dio quella mattina non lo avevo perso, così una volta salita sopra avevo cercato un posto tra i pochi rimasti. Ve era ancora uno, in ultima fila.
Avevo quindi alzato lo sguardo e notato che come di routine gli occhi di tutti gli studenti erano puntati su di me.
Mi ero trasferita da soli tre mesi, ed erano stati i peggiori della mia intera esistenza.
La mia vecchia vita mi mancava ogni secondo di più.. I colori della mia città, le amicizie, persino la scuola.
Per distrarmi avevo impostato la musica al massimo, per sovrastare ogni tipo di commento.
Al termine del tragitto, il bus si era fermato ed io non avevo aspettato altro che tutti fossero scesi prima di poterlo fare anche io.
In quella scuola, mi ero sempre sentita al centro dell'attenzione.
Avete presente, no?
La ragazza di cui tutti parlano, quella di cui tutti conoscono le più dolenti insicurezze, ma che nessuno si cura mai di conoscere veramente.
E la colpa o causa di tutto ciò aveva un nome,

Jeon Jungkook.

Per qualche ragione a me sconosciuta, ogni volta che questo essere si trovava accanto a me, lui, i suoi amici e la sua ragazza iniziavano a comportarsi da grandissime teste di cazzo. Il motivo? Probabilmente perché sin dall'inizio non avevo mostrato alcun interesse verso nessuno di loro.
Insomma dei futuri Idol erano nella mia scuola ed io non avevo fatto nulla per farmi notare? Scandaloso!

Beh, a me non interessava, ero sempre stata troppo piena di me per comportarmi come tutte quelle fangirls che sbavavano dietro a degli idioti. Non ci sarei riuscita neanche se avessi voluto, e che ci crediate o no, non avevo stretto nessun legame di amicizia fino a quel momento. Non fraintendetemi, amavo avere compagnia, semplicemente non con quel tipo di persone.

A scuola non ero me stessa, ma un vero e proprio personaggio, creato non per falsità, ma per proteggermi.
Chi mi conosceva davvero mi avrebbe disegnata come la classica ragazza solare, amica di tutti, colei che amava aiutare il prossimo, quel tipo di persona che riesce sempre titarti su il morale.
Mentre ora ero Park Soojung. La tipa snob, con i voti migliori di tutta la scuola, un carattere forte, ed indistruttibile e nessun amico. Dentro di me faceva male tutta quella solitudine, ma era necessaria per evitare altro dolore.
Dopo aver preso i miei libri dal nuovo armadietto, ero entrata in classe, sedendomi al mio solito posto. Fila centrale, primo banco..
Dopo poco la professoressa aveva iniziato a parlare.

-Buongiorno ragazzi. Ieri ho corretto i vostri test ed ancora una volta non posso fare a meno che complimentarmi con lei signorina Park, ha preso il voto più alto come sempre.
-La ringrazio.

Ecco un altro motivo per il quale Jeon Jungkook mi odiava. Da quello che avevo sentito in giro, prima che arrivassi io, il primo della classe era sempre stato lui.
Peccato, anche se avessi voluto non sarei riuscita a smettere di essere così. Era insito in me, non mi sforzavo per raggiungere quei risultati.
Mi ero alzata a ritirare il compito.

-Già che c'è, li consegni anche agli altri compagni.

Aveva detto ed io avevo annuito.

-La migliore della classe uhu? Mi chiedo se tu faccia qualcos'altro oltre a studiare. Ma ecco.. Ne dubito.. Non hai neache degli amici.

Jungkook, iniziamo bene.
Lo avevo guardato con un espressione disgustata.
Non ero il tipo di persona che rimaneva mai in silenzio, neanche al minimo commento.

STEP BROTHER || Jeon JungkookWhere stories live. Discover now