15. I will fade

1.6K 91 74
                                    

Canzone nei media:
H

ouse on a hill - The Pretty Reckless

"Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte,mi inquietano altri due interrogativi antecedentie senza risposte: quando e come morirò?E il quando è meno preoccupante del come

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte,
mi inquietano altri due interrogativi antecedenti
e senza risposte: quando e come morirò?
E il quando è meno preoccupante del come."
(Fausto Gianfranceschi)

Rannicchiata contro una cassa di legno, Britta guardava in silenzio i piccoli fulmini che – come farfalle – si inseguivano l'un l'altro fra le sue dita. Lampi di angoscia le attraversavano la carne, trasformandosi da brividi a punte di spillo: scendevano in profondità dentro di lei, sondando le sue membra rigide alla ricerca del cuore. Lo stomaco era diventato una morsa d'acciaio che temeva non si sarebbe più sciolta.

Davanti a lei, la sahira camminava avanti e indietro, sbuffando con insistenza con le mani fra i capelli neri. Britta percepiva il suo nervosismo e se fosse stata in grado di muoversi le avrebbe urlato di smetterla: stava rendendo nervosa anche lei. Purtroppo non poteva fare nulla, perché aveva perso il controllo dei propri arti nell'esatto momento in cui era entrata in quello sgabuzzino.

Si erano incontrare circa un'ora prima proprio davanti alla porta ora chiusa e sin dal principio le era sembrato che Soraya desiderasse trovarsi ovunque tranne che lì. Non poteva biasimarla, però, non quando il sentimento era tanto reciproco.

Era semplicemente irritata dal fatto che fosse stata lei stessa a pregarla per quell'incontro, per metterla al corrente di alcune novità riguardanti l'enkelin. Avevano impiegato ben dieci minuti prima di venire al dunque, complici l'imbarazzo e la tensione.

Britta aveva deciso di non coinvolgere Áshildur e Heilgard, poiché non era certa che quelle di Soraya si sarebbero rivelate informazioni utili. E perché la sahira non aveva mai voluto avere a che fare con loro, nonostante i tentativi di avvicinarla; indire una riunione con un'estranea era fuori discussione. Quello che aveva scoperto, però, l'aveva sconvolta, peggiorando l'umore già precario che per tutta la giornata l'aveva accompagnata: era stato difficile guardare l'enkelin da lontano e trattenersi dal parlarle. L'aveva vista così fragile, alla mercé di quei mostri, ignara dei loro peccati.

Quando aveva saputo che i demono l'avevano trovata, nel suo petto si era sprigionata una dirompente speranza, speranza che non sperimentava da anni, da quando aveva visto sua sorella morire di fronte ai suoi occhi, o il ventre di sua madre squarciato in una pozza di sangue... e per un misero istante aveva creduto che la libertà fosse a portata di mano, che la luce del giorno presto sarebbe giunta. Poi la realtà l'aveva colpita, mandando in frantumi i pochi cocci ch'erano rimasti del suo cuore. Sarebbe stato troppo bello, per essere vero.

«Dobbiamo fare qualcosa» Soraya interruppe il silenzio. «La situazione... la situazione è grave.»

Britta ancora si guardava le mani, il viso rivolto al pavimento logoro, mentre sulle sue mani i fulmini si rincorrevano e si baciavano. Davanti ai suoi occhi, distese verdi e castelli dalle torri crollate cantavano per lei il loro addio. Le unghie dolevano per lo sforzo impiegato nel non estrarre gli artigli; sapeva che, nel malaugurato caso in cui si fosse lasciata andare, la furia sarebbe esplosa, e che di lei non sarebbe rimasto più nulla. Doveva controllarsi.

A Ballad of BeastsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora