22. "Oblio"

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EFFIE’S POV

Era mercoledì pomeriggio.

Io e Harry eravamo appena tornati da scuola, stavamo sdraiati sul mio letto.

Io con la testa appoggiata sul suo petto ad ascoltare i battiti regolari del suo cuore che combaciavano con i miei, e lui a giocare con una ciocca dei miei capelli.

Harry: -corrucciando la fronte- “Perché hai deciso di aiutare Zayn, insomma non poteva aiutarlo qualcun altro?”

Effie: “Harry…sono solo ripetizioni, e poi lo conosco da una vita.”

Harry: “Con questo vuoi dire che l’hai perdonato?”

Effie: “Diciamo di sì.”

Lo sentii sbuffare e mi sedetti a gambe incrociate.

Mi prese il viso tra le mani mentre anche lui si mise a sedere sul letto.

Avvicinò le sue labbra al mio collo, risalendo la mascella per poi arrivare al lobo del mio orecchio provocandomi brividi caldi lungo la schiena.

 Harry: -sussurrando- “Tu sei mia.”

Mi strinsi a lui e lo baciai.

Le sue mani scesero sui miei fianchi mentre le mie strinsero i suoi ricci morbidi.

Lo sentii sorridere mentre continuava a baciarmi.

I nostri respiri si fecero più pesanti.

Con le mani arrivò all’orlo della mia maglietta e la sollevo in modo da toccare la mia schiena.

Mi fece sdraiare sotto di lui e…e la macchina di mia madre entrò nel vialetto.

Mi alzai di scatto.

Con ancora il respiro corto spinsi Harry al piano di sotto dandogli giusto il tempo di prendere le sue cose.

Effie: “Ti faccio uscire dal retro.”

Harry: -sospirando- “Come sempre…”

Effie: “Se mia madre lo scopre…”

Harry: “Beh, potresti anche presentarmi ai tuoi.”

Effie: “Sul serio vorresti conoscerli? Oh andiamo Harry, lo sai come sono fatti.”

Mi sorrise spostandomi i capelli dietro l’orecchio.

Harry: “Okay, allora continuerò ad uscire dalla porta sul retro.”

Si avvicinò per baciarmi un’ultima volta e poi uscì.

Harry: “Ci sentiamo dopo.”

Annuii e gli sorrisi.

Feci giusto in tempo a darmi un’occhiata allo specchio.

Avevo ancora le labbra arrossate ma il resto era apposto.

Isabel entrò e dall’ingresso provenivano risate diverse.

Isabel: “Oh Trisha, non fare la modesta le tue crostate di mele sono le migliori!”

Trisha, la madre di Zayn. E se c’era lei…

Isabel: -urlando- “Effie sei in casa? Vieni di sotto che c’è Zayn.”

Mi affacciai all’ingresso, Zayn mi salutò con la mano.

Al posto della giacca in pelle aveva una felpa blu e al posto dei suoi skinny jeans neri strappati sulle ginocchia aveva dei pantaloni eleganti.

Darkness.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora