CAPITOLO 2

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26 dicembre 1994
Caro diario,
è notte fonda, non so di preciso che ora sia,la mia testa è così pesante, ho dormito tutto il giorno, mi hanno stordita, non so perché mi hanno fatto questo, io ricordo che ero in sala mensa con gli altri, poi qualcuno ha nominato il nome di Melissa, i dottori dicono che sicuramente lo avrò immaginato, però io sono sicura di quello che ho sentito, poi tutti hanno cominciato ad urlare e io ero spaventata poi l'ho visto lì, era un coltello fluttuante, poi c'era tanto sangue, era finito anche all'interno del mio brodino, e il mio abito bianco era diventato rosso, quel tizio si era tolto la vita accanto a me, non ricordo nient'altro, apro gli occhi e vedo una faccia a me sconosciuta,  "assassina" , questa parola mi ronzia in testa, perché sarei un'assassina? Sono tutti strani qui dentro e io fatico sempre di più per stare qua dentro.
Adesso sto riprendendo un po' le forze e mi sono resa conto di non essere più nella mia solita stanza, qua manca la piccola finestra e non c'è nemmeno il comodino, solo io e il letto.
Chiederò dei chiarimenti stasera, adesso devo finire di raccontarti la mia storia.
Dove eravamo rimasti? Ah si, ti stavo raccontando di quei lunghissimi mesi che per mia fortuna passarono.

Erano i primi di dicembre, finalmente potevo uscire di nuovo da casa, faceva freddo, ma non tanto, in Sicilia non fa mai tanto freddo.
Nino voleva portarmi fuori a cena, io ovviamente accettai senza pensarci,  senza pensare ai miei, che volevano sempre sapere tutti i miei movimenti, per questo dovetti inventare una piccola bugia.
"Mamma, ascoltami" la mia voce era tremante, avevo paura che scoprisse che stavo dicendo una bugia.
"Marina, che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma o qualcosa di simil" disse con la sua voce preoccupata, mi dispiaceva mentirle, ma dovevo farlo.
"Oh nulla mamma,non ti preoccupare, solamente che Giuseppe mi ha invitata a cena per questa sera e io vorrei accettare, credo che a papà potrebbe fare piacere e poi ho voglia di conoscerlo meglio".
Gli occhi di mia madre si riempirono di una gioia immensa, "tesoro, tuo padre ne sarà più che felice, andiamo, devi farti bella!"
La sera arrivò presto, io e Nino passammo una bellissima serata, prima la cena e poi in spiaggia a fare l'amore come tutte le notti.
L'indomani ero felicissima, quasi come fossi una bambina, niente e nessuno poteva togliermi il sorriso.
Avevo dimenticato solo un piccolo particolare, mio padre faceva seguire ogni mio movimento da persone a me ancora sconosciute e ovviamente gli raccontarono di me e Nino.
Erano le 18:00 quando arrivò a casa ubriaco.
"Marina" disse con un filo di voce, era inquietante.
"MARINA"
Adesso urlava.
Scappai subito in camera mia a nascondermi.
"Dove sei figlia mia"
Aprì la porta di camera mia,  aveva delle forbici in mano e con lo sguardo mi cercava.
"Oh tesoro, ti ho vista, dai vieni fuori, voglio solo parlare".
Ero nascosta sotto al letto, quando mi prese per un piede e mi trascinò verso il bagno.
Cominciò a tagliarmi i vestiti molto lentamente.
"Così ti piace? Ti piace farti vedere nuda?"
Continuò a tagliare quello che era rimasto, adesso ero completamente nuda ai suoi occhi, mentre le sue mani scendevano lungo il mio corpo,  quasi accarezzandolo, poi si soffermó sui miei seni e cominciò a toccarli con molta violenza, lasciandomi anche qualche livido.
" Adesso sai cosa facciamo con queste forbici?"
Non riuscivo a guardarlo in faccia, così lui mi prese con forza per il collo e mi alzo il viso verso lui.
"Rispondimi puttanella, vuoi sapere adesso cosa faccio?"
"Non farmi del male, per favore, non lo vedrò più,  lo giuro " dissi tra le lacrime e i singhiozzi.
Non mi rispose, ma cominciò a tagliare i miei lunghi capelli rossi, ciocca dopo ciocca, fino a riempire quasi del tutto il lavandino.
Dopo con le stesse forbici mi lasciò delle cicatrici sul mio corpo e sulla mia intimità.
Un ultimo ricordo, le forbici fluttuavano, del sangue, molto sangue, un rumore assordante, lo specchio rotto, cocci di vetro volavano, un urlo e il pianto disperato di mia madre.

Spazio autrice.
Il padre di Marina era un tipo violento.
Che tipo di conseguenze avrà avuto questo suo comportamento su sua figlia?
Fate attenzione ai dettagli e ai pensieri di Marina.
Alla prossima settimana con un nuovo capitolo.
Fatemi sapere se avete dubbi o se non vi piace qualcosa.
Se invece va bene così lasciate una stellina.
Grazie,
Syria.

LEI È LA MIA BAMBINAWhere stories live. Discover now