PROLOGO

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24 dicembre 1994

Caro diario o quaderno, sinceramente non so nemmeno io come definirti,ma devo farlo, quindi facciamolo!
Mi chiamo Marina,Greco Marina, ho cominciato a scriverti perché mi trovo in uno strano posto, penso sia una ricovero per persone pazze, visto che sono tali tutti quelli che mi circondano, sto ancora cercando di capire perché mi trovo qua, i miei pensieri sono molto confusi, ma i medici dicono che mi trovo nel posto giusto, al momento posso solo affidarmi a loro, Salvatore, il mio medico, dice che devo scrivere tutto ciò che mi passa per la testa, solo così potrò chiarire le idee per ricominciare a ricordare qualcosa, mi hanno chiesto di scrivere la mia storia, come se dovessi fare un'autobiografia, ma cosa dovrei scrivere?
Al momento posso dire di essere una madre a tempo pieno, con una meravigliosa figlia e un marito che... diciamo che basta dire che ho un marito...Non ho mai lavorato,e non ho intenzione di farlo adesso che ho una figlia, non vorrei mai toglierle del tempo prezioso, adoro prendermi cura di lei, giorno dopo giorno, è il mio tutto, è stata un dono che mi ha volutofare la vita.
Avrei così tante cose da dire su di lei, ma non riesco a concentrarmi in questo momento, mi sento molto nervosa a causa di tutto questo e se non bastasse influiscono anche le medicine che prendo, mi mettono tanto sonno,questo posto mi mette tanto sonno ad essere sinceri, è tutto così noioso, anche la mia stanza è noiosa, mura lisce e di colore bianco, una piccola finestra con le sbarre di fronte al mio letto e una scrivania insignificante.

2 ore dopo

Odio Salvatore, è entrato nella mia stanza urlando dicendo che non era ora di dormire, ma io non mi sono accorta nemmeno di essermi addormenta, ho provato a fargli capire che è tutta colpa di quelle stupide medicine, ma la sua risposte è sempre la stessa: "le medicine possono farti solo bene".
Io sto pensando di non prenderle più, come faccio a tornare da mia figlia se dormo in continuazione... Mi manca così tanto, soprattutto oggi che è la vigilia di Natale e sarà la prima volta che lo passerà da sola, povera figlia mia, non potrà avere nemmeno il suo regalo.

STUPIDO DOTTORE!
STUPIDO DOTTORE!


Crede che io sia pazza!
Ma lui voleva la mia bambina...
Io non potevo permetterlo, dovrebbe starci lui in questo posto e non io!
Scriverò la mia testimonianza, per adesso è l'unico modo, quando i dottori leggeranno quello che sto scrivendo capiranno che mia figlia è in pericolo e potremmo tornare a stare insieme, deciderò in seguito se muovermi diversamente, spero solo che la mia bambina mi pedoni per questi giorni che sto passando lontano da lei.
Sento qualcuno arrivare, sarà ora di cena, anche se il sole è ancora alto, meglio nasconderti al momento, non è ancora arrivato il momento di farti leggere da qualcuno, ti aggiornerò presto.

Marina

Spazio autrice.
Questo è il prologo della mia prima storia.
Mi scuso per qualche eventuale errore grammaticale o di battitura.

Cosa ne pensate di Marina?

Lasciate una stellina se la storia vi sta piacendo, al prossimo capitolo.
Syria.

LEI È LA MIA BAMBINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora