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Taehyung si trovava in braccio a Jeongguk, con le sue gambe attorno al bacino del corvino, le braccia attorno al suo collo e il viso nell'incavo di esso, "sei così caldo", borbottó, ignorando tutti gli sguardi che stava ricevendo.

Tuttavia, Jeongguk non ne stava ricevendo, non gli piacevano gli sguardi che gli rivolgevano, o, meglio, gli sguardi che rivolgevano a Taehyung. Le braccia di Jeongguk reggevano la vita snella del castano con fare protettivo, guardando con disgusto tutti coloro che li stavano fissando.

Era soprattutto colpa di Jeongguk, non era riuscito a tenere il suo cazzo nei suoi pantaloni e finì scopando così rudemente Taehyung al punto da non farlo riuscire a camminare. Ed ecco come finirono in quella posizione- Jeongguk sorreggeva Taehyung come un bambinone, camminando per la villa con i dipendenti che li osservavano.

I capelli di Taehyung rimbalzavano ogni volta che Jeongguk faceva un passo e ció era tremendamente adorabile, "Jeon mi fa male il sedere," piagnucoló il castano per la nona volta.

In tutta onestà, Jeongguk avrebbe decisamente detto ad Hoseok di portare Taehyung a casa ma ciò non sarebbe successo perché, 1. Hoseok era fuori per consegnare le droghe, 2. Taehyung era diventato l'obiettivo adesso e Jeongguk non poteva lasciarlo da solo.

Questa poteva anche essere una buona occasione per insegnare a Taehyung come funzionava il suo business. Quindi, tutto sommato, non era così male malgrado i piagnucolii del castano.

Il corvino si fermò davanti ad una porta metallica che aprì poi. Fece scendere Taehyung, mantenendo però la sua presa sulla sua vita. Prese la maschera dalle mani di Taehyung, mettendogliela ancora una volta, nascondendo la bellezza surreale del ragazzo, "piccolo, questo è il mio magazzino delle armi."

Taehyung inclinó la testa di lato, domandandosi perchè mai Jeongguk lo avesse portato in un posto simile quando non sapeva neppure combattere. Si guardó intorno, osservando tutte le armi presenti nella stanza, da una Desert Eagle ad un cannone.

"Voglio che tu scelga qualcosa, qualsiasi cosa in questa stanza."

"Perché?"

"Perché ho detto così."

Taehyung aggrottò le sopracciglia ma la sua espressione era coperta dalla maschera. Si guardò attorno, osservando attentamente ogni singola arma nella stanza quando i suoi occhi si fermarono su una pistola che sembrava stranamente simile ad un tatuaggio sul suo polpaccio destro.

Camminó in direzione dell'arma prendendola tra le mani, scrutandone ogni suo piccolo dettaglio. Era piccola, con un design estremamente elegante- qualcosa che potrebbe avere un nobile, insomma.

"Ti piace?", la voce del corvino lo spaventó tanto da far cadere l'arma sul freddo pavimento.

"Non la prenderó," disse incrociando le braccia e mettendo sulle labbra un piccolo broncio. Anche se Jeongguk non potè vederlo, poteva percepire il piccolo ed adorabile broncio che Taehyung aveva.

"Perché ti fa male il culo?"

"Jeongguk!"

Quest'ultimo ridacchió camminando verso il suo piccolo gattino, afferrando la pistola per lui. Improvvisamente, puntó l'arma verso Taehyung facendo pressione sul grilletto, "piccolo."

"Non fidarti mai di nessuno. Specialmente di chi è davvero vicino a te," lo avvertè Jeongguk con un tono oscuro... ma per Taehyung suonava molto rotto.

Il castano sorpassò l'arma che aveva puntata contro, circondando Jeongguk con le sue fragili braccia, "non ho intenzione nè di abbandonarti nè di tradirti."

Jeongguk fece cadere l'arma al suolo, che provocó un rumore assordante. Circondó la vita di Taehyung con le sue braccia. Il suo calore, il suo profumo, il suo abbraccio, il suo tutto, Jeongguk ne era ossessionato.

In un solo semplice annetto, Taehyung è riuscito a distruggere il suo muro di ferro, che gli è costato così tanto tempo per costrurilo.

"Dove stiamo andando?", chiese Taehyung, scrutando da cima a fondo la pistola che aveva tra le mani mentre Jeongguk lo trasportava a mó di principessa. Ancora una volta, il corvino guardó con fare minaccioso tutti coloro che stavano fissando la creatura che aveva tra le braccia, anche se erano i suoi stessi dipendenti.

"In uno dei tre settori principali. Adesso, siamo nella nostra casa dove soliamente teniamo tutte le nostre riunioni ed inoltre è il posto in cui lavoro."

Taehyung canticchió in riposta, mettendo la pistola nella sua tasca. Posò la sua testa sul petto di Jeongguk, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul battito del cuore del corvino. Quest'unico rumore che non falliva mai nel farlo addormentare. Percepì i suoi sensi svanire piano piano e l'ultima cosa che sentì furono un paio di labbra poggiarsi sulla sua fronte.

tattoo ⚣Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon