Capitolo 14

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  Mi sveglio quando il sole è già alto nel cielo, ho dormito almeno 13 ore. Ho in testa il cappello di Scrum, la spada legata alla cintura dei pantaloni, ne ho trovati un paio della mia taglia in una cassa in cabina, e ho deciso di indossarli.
Cerco subito Jack, lo trovo nel sottoponte, mangiando una mela.
Mi guarda per qualche secondo senza dire nulla: "Buongiorno piratessa" mi dice infine, sorridente, ammiccando.
"Buongiorno Jack. Siamo quasi arrivati a terra ho visto" aggiungo dopo.
"Si" la voce di Gibbs mi fa spaventare. Mi giro verso di lui: "dove siamo?"
"Santa Marta" risponde, prima di bere un sorso dalla sua borraccia.
Conosco il posto dove siamo diretti. Non so il perché, ma mi si forma subito un nodo in gola. Santa Marta è il porto colombiano dove con mio zio e gli altri marinai siamo partiti per una spedizione, prima che mi perdessi a Tortuga. Sono tornata a casa.
"Questa è la mia terra" dico a bassa voce. Sorrido: "sono arrivata a casa mia!"
Jack e Gibbs mi guardano, inizialmente senza aprir bocca.
"Bene signorina, allora tu rimarrai qua".
Guardo Jack, non dice nulla. Vado dal resto della ciurma. Mi siedo accanto a Scrum, che sta giocando con Marty con i dadi.
"Tra un po' scendiamo a terra... beh, io vi dovrò salutare."
Scrum mi guarda dispiaciuto e mi rivolge un cenno.
Annuisco e gli sorrido, e poco dopo riinizia a giocare, in silenzio.
Mi affaccio al parapetto: siamo arrivati al porto, Gibbs sta ormeggiando la nave.
Qualche minuto dopo siamo a terra.
La ciurma si guarda intorno e inizia a gironzolare. Decido di stare un po' con loro.
"Catherine" sento una voce familiare alle mie spalle. Mio zio è dietro di me, mi guarda con gli occhi lucidi e il sorriso stampato sulle labbra.
"Zio!" corro ad abbracciarlo. Lui mi guarda tutta, un po' confuso, poi nota i pirati con me e subito tira fuori la sua spada.
Lo blocco subito: "è tutto a posto zio, loro sono con me."  

Cuore di PirataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora