Cuore di Pirata

Capitolo 4

Spiego a Scrum e agli altri il perché mi trovo lì, e si guardano tra loro.
"Per favore, fatemi restare, scenderò non appena sarò più vicina al mio porto!" cerco di convincerli.
Ci pensano su: "beh, al Capitano non dispiacerà..." commenta un pirata quasi nascosto. È un tipo basso, la metà di me, senza capelli e dalla voce acuta.
"Ci mancava una donna a bordo della Perla Nera!" aggiunge infine Scrum, sorridendo, incrociando le braccia.
"E va bene, starai con noi, ma non dovrai essere un intralcio!" mi rimprovera l'ometto.
Si presentano velocemente: l'ultimo ad aver parlato è Marty, il più vecchio è Gibbs.
"Beh, signorina, la nave sta partendo, è meglio salire sul ponte" mi suggerisce Gibbs. Sembra un tipo abbastanza calmo.
La nave poco dopo inizia a muoversi, prima lentamente, poi, sempre più veloce.
Sento l'odore del mare, il rumore dello spostarsi della nave, le vele che si spiegano col vento: tutto questo non mi è nuovo; ogni volta che salgo su una nave, che guardo l'orizzonte appoggiata al parapetto, mi sembra di stare con la mia famiglia. I miei genitori erano marinai, così come mio zio, e fin da piccola ho avuto l'occasione di viaggiare per mari e oceani. Quando avevo quasi 7 anni mi hanno lasciata sola con zio, il mare li ha portati via. Lui mi ha cresciuta come se fossi sua figlia, mi ha insegnato i termini nautici, messo in guardia sui pericoli che si possono affrontare, ma non ne ho mai incontrato uno, né sono mai stata senza di lui. A dire la verità, mi dice sempre di stare attenta a chi naviga sotto la bandiera dei pirati, ma c'era qualcosa in questa nave che mi attirava, un misto di curiosità e timore. Starò comunque sempre attenta.
Ormai è buio, la luna splende alta nel cielo, illuminando la nave, risplendendo circondata dalle nuvole.
Mentre parlo con gli altri, ecco che arriva un altro pirata dal sottoponte: sembra un po' distratto, cammina in modo strano, e ha in mano una bottiglia di rum.