Capitolo 47.

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Nicolò's pov 

Mi accendo una canna e inizio a fumare, cercando di rilassarmi.

Sono venuto qua a Milano per staccare un po' la spina, per stare lontano da Grace, perché mi rende nervoso tutta questa situazione. Però, per ora, non mi sono ancora calmato.

-Nicolò- sento chiamare il mio nome e mi giro di scatto, incrociando lo sguardo con Sfera - che ci fai qua?-.

Un nervoso unico mi attraversa e stringo forte i pugni, facendo cadere la canna a terra.

-Fatti i cavoli tuoi- sbotto - non ho nessuna voglia di parlare con te-.

-Nicolò, dovresti calmarti- il tono calmo con cui cerca di convincermi è snervante - vorrei parlarti-.

- Io e te non abbiamo proprio nulla da dirci- faccio per andarmene, ma lui mi tiene.

- Non toccarmi- urlo, dandogli una spinta per liberarmi dalla sua presa -sei un traditore bastardo. Non voglio avere niente a che fare né con te né con quella bitch della tua ragazza-.

-Cosa hai detto?- ormai sta urlando anche lui, non è più calmo -Perché non lo ripeti, se ne hai il coraggio?-.

- Io non ho paura di te- sbotto, ridendo amaramente - sei solo uno stronzo. E se lei fosse stata una ragazza seria non mi avrebbe tradito, ma non lo è-.

Stringe la mascella e, non riuscendo a trattenersi, mi sferra un pugno sullo stomaco, facendomi mancare il fiato per un attimo.

Stringo i denti sia per il dolore che per la rabbia, poi gli sferro un pugno sul labbro.

-Non ti permetto di parlare male di Katherine- urla, avventandosi verso di me -non lo merita-.

Iniziamo a picchiarci con rabbia e, in questo momento, mi rendo conto di star scaricando tutto il nervoso accumulato da quando lei mi ha tradito.

Sento qualcuno separarci con forza e, alzando la testa, vedo che Dylan sta tenendo me, mentre Diego sta tenendo Gionata fermo.

- Sei uno stronzo bastardo- sputo -bell'amico di merda che sei-.

Lui ride senza umorismo e fa per riavventarsi addosso a me, ma Diego prevede la mossa e lo tiene, per poi portarlo via contro la sua volontà.

-Nicolò, ma che ti è preso?- Dylan mi fa girare verso sé -Ma ti sembra il modo di affrontare le cose, questo?-.

-È lui che mi ha alzato le mani- mi giustifico -come difende la sua stupida fidanzata-.

Rido sarcasticamente e Mar mi viene incontro, stringendomi in un caloroso abbraccio, mentre io la stringo a mia volta.

Sciogliamo l'abbraccio e mi regala un sorriso debole, capendo bene la situazione.

-Forza- Dylan mi dà una spintarella per farmi camminare - entriamo dentro casa di Diego, che stai sanguinando dalla bocca-.

Annuisco e faccio come mi ha detto, senza ribattere.

Mi sento nervoso come non mai. Non avrei mai creduto di arrivare a fare a pugni con uno dei miei amici più cari, invece lui si è rivelato un traditore.

Non voglio mai più sentire parlare di Sfera, né di lei. Voglio eliminarli dalla mia vita.

Spezzacuori || Tony Effe Where stories live. Discover now