ESC2018. Dovresti davvero riposare

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- Davvero, Fabrì, dovresti riposare qualche ora – ripeté, forse per la milionesima volta in quei giorni, Roberto Maccaroni – C'hai una faccia – aggiunse, guardando Fabrizio.

Quest'ultimo era disteso sul letto di fianco al suo, il volto premuto contro il cuscino. Nonostante le occhiaie spiccassero sul suo viso, i suoi occhi erano fin troppo vigili anche se stanchi. Ciò significava solo una cosa: anche quella sarebbe stata una notte insonne.

-Non ci riesco – disse il romano, la voce ancora più bassa e arrocchita dalla stanchezza – Troppa ansia -

Roberto sospirò, prendendosi un attimo per osservare l'amico. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che in quello stato non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Peccato che la sera successiva si sarebbe tenuta la finale e lui aveva bisogno di essere in forma per affrontarla.

Mentre lo guardava sbadigliare, Roberto venne colto da un'illuminazione. Sotto allo sguardo stupito di Fabrizio, si alzò dal letto e uscì dalla camera, ritornando pochi minuti dopo con un Ermal in pigiama e assonnato.

-Roberto, ma cosa...? -

-Ho pensato che fosse una buona idea farvi passare questa notte insieme – rispose l'uomo – Io vado a dormire con Andrea. A domattina – aggiunse, andandosene e chiudendosi la porta alle spalle.

Troppo stanchi per parlare o fare qualsiasi cosa, tra i due cantanti calò il silenzio. Ermal si avvicinò al letto di Fabrizio e si sedette vicino a lui, posandogli una mano sulla schiena.

- Mamma mia, come sei teso, Bizio - constatò, sentendo i muscoli dell'altro irrigiditi.

- Vorrei vedere te - mugugnò Fabrizio, suscitando la risatina di Meta.

L'albanese prese a massaggiare la schiena dell'amico e fu, con vero piacere, che lo sentì rilassarsi. Lo guardò e sorrise nel vederlo con gli occhi chiusi e in estasi.

-Com'è, Bizio? -

Fabrizio fece un mugolio soddisfatto. Sembrava che stesse per fare le fusa e ciò fece allargare il sorriso di Meta. Certo che era proprio un vero coccolone il suo compare.

Continuò così fino a quando non sentì più i versi dell'amico. Abbassò lo sguardo su di lui, trovandolo profondamente addormentato.

Un sorriso gli comparve sulle labbra mentre si distendeva piano vicino al romano. Si addormentò, cullato dal respiro lento e regolare dell'amico.

Fabrizio Moro - Raccolta di storieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora