a sea of whiskey couldn't intoxicate me as much as a drop of you.

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Comunque, quel giorno, sentiva come una sorta di tradimento da parte sua. Non gli rivelava mai nulla del tempo che passava con Taehyung, nonostante il biondo si fosse preoccupato dopo la faccenda del bacio tentato dello stilista, e non l'aveva nemmeno chiamato per fargli sapere che stava bene durante il suo viaggetto a Daegu. Dunque Jimin pensó di avere tutte le carte in regola per essere autorizzato ad arrabbiarsi almeno un po'.

Arrivó all'atelier e, ironia della sorte, Jungkook era proprio lì che parlava con un modello castano scuro di capelli. Appena il biondo lo vide, si avvicinò a lui con viso stizzito e gli chiese, "Ti sei divertito ieri?" Forse con un po' troppa altezzosità. Era pienamente un comportamento da Jimin, visto che certe volte la sua determinazione lo faceva risultare un po' permaloso.

"Aaah!" Sorrise Jungkook. "Ti devo raccontare troppe cose!" Esclamó, per poi congedare con gentilezza il modello con cui stava parlando precedentemente.

Jimin si stranì, pensando che stesse facendo una specie di sceneggiata visto che probabilmente aveva notato l'altercazione. "Ah, quindi avevi intenzione di dirmelo." Disse quindi in tono duro.

"Perché?" Chiese Jungkook, il quale era stupito dalla improvvisa superbia del biondo.

"Oh, beh, tu parti e ti diverti, io vengo al lavoro, mi preoccupo, ti chiamo ma trovo il telefono spento e poi vengo a sapere che sei a Daegu... me l'ha detto Rose, oltretutto." Quell'elenco crudo e scarno, descritto con voce sarcastica e fredda, fece venire i brividi a Jungkook, il quale rimase senza parole.

"Ah, scusa se i miei mi hanno detto che tra poco si trasferiranno in Russia e io non potrò più vederli." Inizió Jungkook, alterato. "Scusa se subito dopo sono scoppiato a piangere e scusa se ho spento il cellulare sul jet che Taehyung ha deciso di far muovere per portare il mio culo a Daegu e salutare mamma e papà. Mi dispiace, davvero." Urló le ultime parole, quasi con le lacrime agli occhi.

Jimin si sentì morire. Non avrebbe mai immaginato una cosa così drammatica e quasi una sensazione lacerante allo stomaco lo fece cadere a terra. "I tuoi genitori, cosa?" Chiese a mezza voce e con gli occhi spalancati. "Come hanno..." Non riusciva a parlare.

"Ciao Ciao, Russia." Jungkook mimó un inchino "Bye bye, Jungkook." E poi una mano che salutava. "Ti è più chiaro adesso?" Chiese.

Jimin spalancò ancora di più gli occhi e non seppe più cosa rispondere. Si limitò ad avvicinarsi lentamente ed abbracciare forte il minore. Gli stava bloccando le braccia e sentì che si era irrigidito a causa di quel gesto improvviso. "Mi dispiace, scusa. Sono stato uno stupido, perdonami." Jimin lo strinse anche più forte e sentì quel poco che rimaneva libero delle braccia di Jungkook cingerlo fino a dietro la schiena. "Non lo sapevo, Jungkook, non avrei mai immaginato una cosa del genere e mi dispiace per aver dato tutto per scontato. Pensavo di avere il diritto di arrabbiarmi quando in realtà non lo avevo minimamente."

"Tranquillo, non potevi saperlo." Jungkook riuscì a liberarsi un poco dalla stretta del maggiore (seppure fosse più basso) e a poggiare una mano tra i suoi capelli biondi come aveva fatto Taehyung con lui. "Se vuoi puoi venire a casa mia oggi pomeriggio così ti racconto tutto, okay?" Chiese con tono gentile.

Jimin si staccó dall'abbraccio. Non voleva far sentire l'amico colpevole né tantomeno forzarlo a parlare di cose che non voleva ricordare. "Non sei costretto a farlo, Kookie." Gli disse.

"Abbiamo fatto con questa scena vomitevole oppure mi costruite qui il letto di morte?" Chiese una voce profonda e monotona dietro il biondo. Quest'ultimo sentì il tocco fin troppo noto di due mani che si appoggiarono sui suoi fianchi in modo da spostarlo da in mezzo alla stanza. Davanti a lui sfrecció velocemente una figura vestita di nero, esile e non troppo alta. Jimin sentiva ancora bruciare la pelle al primo contatto con quelle mani e non si accorse che stava arrossendo notevolmente davanti a Jungkook.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now