Penna

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Un lungo e lento sbadiglio ruppe il religioso silenzio creatosi nell'aula nel preciso instante in cui la professoressa finì con il sorpassare il ticchettio dell'orologio con quello dei suoi tacchi a spillo.

Suga posò il capo sul tavolo freddo come il suo umore, e con l'orecchio posato sulla superficie poteva chiaramente sentire il suo compagno di banco continuare a giocare nervosamente con una penna.

Suga fissò il ragazzo da dov'era accasciato.

Jungkook si stava masticando le unghie, come sua cattiva abitudine, e nel frattempo giocava con quella chiassosa penna e scatti, mentre il suo cervello si aggrovigliava cercando di seguire le lente parole che fuoriuscivano dalle labbra finte della professoressa.

La penna era tra le mani del ragazzo,

e il ragazzo continuava a giocarci,

imperterrito il ticchettio sfiorava o nervi del ragazzo al punto di creargli emicrania,

secondo dopo secondo una quantità immane di ticchettii urtarono fastidiosamente i suoi timpani.

Gli occhi di Yoongi andarono dalla penna al ragazzo, dal ragazzo alla penna.

Suga a quel punto non ce la fece più.

Tutto ciò era assordante,

così come il rumore creato da ciò che gli si celava al centro del petto,

era fastidioso.

Non ci doveva essere.

La penna seguiva un preciso ritmo, seguendo i battiti cardiaci, riproducendoli alla perfezione,

e allora Suga decise di porre un fine a tutto quel chiasso.

Posò una mano, spontaneamente e senza alcuna esitazione, proprio su quella di Jungkook, fermandolo dal continuare.

La sua pelle era incredibilmente calda, in confronto alla sua, gelida come il marmo.

-La vuoi smettere?-

L'acidità di quella domanda rimbombò per tutta l'aula, nemmeno si era accorto di quanto il tono della sua voce si fosse alzato.

Tutto pur di assordare quel rumore,

quello che riecheggiava nella sua cassa toracica e finiva con il rimbalzargli in gola, facendosi così strada alle orecchie, rendendolo quasi sordo.

Quella penna a scatti tacque e finì col venire abbandonata sul banco,

ma il problema al petto restava.

Suga sospirò rumorosamente e girò il volto verso il legno del banco,

la sua mano si era ritirata, e adesso era ben celata sotto la sua frangia.

Il tocco caldo di Jungkook l'aveva ustionata, e adesso faceva male.

La mano faceva male.

Un altro sospiro e Yoongi tornò in posizione eretta, posando la schiena sulla sedia.

Un'occhiata fugace fece da scusa per ammirare il profilo del ragazzo al suo fianco.

Dal piccolo naso alla bocca rosea prove di labbro superiore. Dagli occhi tondi alle ciglia lunghe, dalle guance leggermente pallide al piccolo neo sul suo collo.

Studiò Jungkook come se fosse matematica, talmente difficile da comprendere così come fondamentale da memorizzare.

Ogni minimo centimetro del suo intero essere veniva impresso nella testa di Yoongi, e un leggero rossore sbucò sulle sue guance quando pensò a quanto quei centimetri fossero perfetti.

Suga distolse lo sguardo, portandolo sulla lavagna di fronte a lui, tossendo nervosamente.

"Con una penna si può salvare una vita"

stava dicendo la professoressa

"Infatti quello che vedete nei film non è poi così lontano dalla realtà. Una penna può aiutarvi a respirare."

luv w u. - YoonkookWhere stories live. Discover now