NOVE

24.9K 1K 92
                                    

Colonna sonora

Lying is the Most Fun a Girl Can Have Without Taking Her Clothes Off - Panic! At the disco 🎶

******

Il giorno dopo ho ancora lo stomaco avvelenato dalle parole di quel pezzo di cretino di Frost. Ho raccontato la scena a Jasmine e Josh, e se quest'ultimo si è dimostrato dispiaciuto, Jasmine al contrario ha progettato un modo per infilargli una bomba ad idrogeno sotto la macchina. Geniale.
Avrei dovuto pensarci io.

"Ho un'idea migliore che farlo esplodere... stasera uscirai con noi, così potrai staccare un po', okay?" aveva proposto il nuovo compagno della mia coinquilina.

Avevo rifiutato più volte, ma sapevo che appena tornata a casa Jasmine mi avrebbe sollevato praticamente di peso, truccata e vestita per uscire.
Era pesante avere amici insistenti.

Arrivo a lavoro, stranamente con un  quarto d'ora d'anticipo. Sono ancora troppo incazzata per parlare con David, per cui non ho nessuna intenzione di incrociarlo sulla mia strada. Ho già sofferto abbastanza lungo tutta la mia adolescenza, vorrei stare tranquilla almeno da adulta, e non mi farò delle stupide paranoie per colpa di un coglione qualsiasi, superboss o meno.

Nemmeno a farlo apposta, dopo una buona mezz'ora sento bussare alla mia porta come se niente fosse. E chi potrebbe mai essere.

"Si?" chiedo, rivolgendo uno sguardo in cagnesco al mio capo, che rimane lì imbambolato a guardarmi.

"Carter, noi dobbiamo parlare" dice, entrando e richiudendosi la porta alle spalle.

"Sto lavorando, a meno che lei non abbia delle richieste inerenti dovrebbe tornare da dove è venuto" sputo velenosamente.

"Ti prego lasciami spiegare"

"Ti sei già spiegato molto bene. La prossima volta che proverai ad avvicinarti a me in uno dei tuoi momenti da confuso mentale ti pianterò volentieri un tacco a spillo in fronte"

"Io dovevo dire quelle cose a Gloria! Mi avrebbe tartassato per sempre se non avessi smentito, e sarebbe successa la stessa cosa a te. Saremmo ancora sommersi dai paparazzi a quest'ora"

"O forse hai detto solo la verità è stai cercando di fottermi la testa con le tue stronzate perché non vuoi perdere un'altra buona occasione per infilarti nel mio letto"

"Ti ho già detto che..."

Non fa in tempo a finire la frase che sento la porta del mio ufficio spalancarsi di nuovo.

"Oh, David, eccoti qua!" esclama un uomo barbuto, con gli occhialetti alla Harry Potter e una pancia piuttosto prosperosa. Da quando David conosce Babbo Natale?

"Signor Hubber! Ma che piacere vederla... posso esserle utile?" chiede David con un sorriso cordiale. Più finto di mio padre quando negava assolutamente di aver mangiato tutti i biscotti che avevo riposto adeguatamente in forno.

"Beh, a dire la verità si. La settimana prossima a Manhattan abbiamo organizzato la prima presentazione ufficiale di Vite Complicate e desidereremmo che lei partecipasse in quanto primo editore"

Hubber. Vite Complicate. Continuo a rigirarmi queste informazioni nel cervello. Ho già sentito questo nome. All'improvviso mi illumino: è l'autore del manoscritto di settecento pagine! Quello che ho corretto giorno e notte per non essere licenziata.  

"Oh, ne sarei molto onorato signor Hubber. Accetto volentieri" sorride David. Dovrebbe lavorare coi cinesi talmente è evidente la sua fintaggine. 

Il signor Hubber sposta poi lo sguardo su di me e mi squadra.

"Oh che maleducato! Non mi sono neanche presentato! Martin Hubber, molto piacere" mi sorride. È Santa Claus in persona, ne sono sicura. Mi alzo per stringergli la mano. È enorme rispetto alla mia.

"Carter Mills. Molto piacere signor Babbo Natal...voglio dire, signor Hubber!

Non posso averlo chiamato signor Babbo Natale sul serio, porca miseria.
David mi lancia un'occhiata furiosa.
Lui mi osserva per qualche secondo.
Adesso mi sclera addosso.
Quante volte ho già rischiato di essere licenziata questa settimana?!
Pensavo almeno il sabato di poter stare tranquilla!

Dopo averci fissati per qualche secondo, vedo Hubber scoppiare a ridere, e io e David ricominciamo a respirare. Accidenti a me. Menomale che ha sul serio il carattere di Babbo Natale.

"Ahahahah! Questa mi è piaciuta signorina Mills! In effetti me lo dicono in molti! Ehi un momento.. Mills... lei è quella che ha fatto l'editor al mio romanzo, giusto?"

Annuisco, imbarazzata.

"Oh, ma che fortuna averla incontrata! Le sue correzioni non potevano essere più azzeccate! Veramente un ottimo lavoro!"

"Grazie mille" sorrido, felice come una pasqua. Buon cibo per il mio ego.

"Senta, perché non accompagna David a Manhattan settimana prossima? Mi farebbe piacere che ci fosse anche lei alla presentazione del libro. D'altronde una parte del lavoro è merito suo" mi sorride lui.

Sento lo stomaco contorcermisi. La sfiga colpisce ancora.

"Oh, è molto gentile, ma ho molto lavoro da sbrigare qui..."

"Oh sciocchezze! Sono sicuro che David troverà un sostituto degno per qualche giorno"

Cosa significa qualche giorno?! Dovrei dormire assieme al mio capo?! Assolutamente no.

Mi mordo il labbro. Che situazione di merda.

"Le posso assicurare signorina Mills, che  non sarà nulla di traumatico. Staremo via solo per tre o quattro giorni" dice David. Ci si mette anche lui ora?!

Tre o quattro giorni?! No. No. No. Non se ne parla.

"È che io.." lanciò un'occhiata fulminante a David. Lo uccido. Giuro che lo uccido.

"Oh, lo so, i primi viaggi col capo sono sempre imbarazzanti, ma non si preoccupi, le assicuro che David è un bravo ragazzo"

Chissà perché Joker in Suicide Squad mi ispirava più fiducia che David in questo momento.

Tiro un sospiro. So che non ne uscirò viva.

"E va bene" mi fingo felice.

"Allora è deciso! Ci vediamo a Manhattan settimana prossima signori. È stato un piacere"

Ci stringe la mano e poi esce dal mio ufficio salutandoci.  
Mi lascio andare sulla sedia. Voglio far scoppiare la testa a David con una Molotov.

"Signor Babbo Natale? Sul serio?" mi chiede David, incrociando le braccia.

"Non volevo dirlo ad alta voce" bonfonchio.

"Carter, quello è uno dei clienti più grandi che abbiamo. Dovrai comportarti bene a Manhattan. Saremo in viaggio di lavoro" mi rimprovera.

"Io ne avrei anche fatto a meno, e sarei riuscita a convincerlo se qualcuno non avesse aperto la bocca e rovinato il mio piano di rinuncia" ribatto.

"Dobbiamo accontentare sempre i nostri clienti, specialmente quelli come Hubber, indipendentemente da cosa vogliamo noi"

Sbuffo sonoramente.

"Se provi ad entrare nella mia stanza mentre saremo in albergo ti stendo con un calcio ninja" lo avverto.

"Sul serio hai intenzione di considerarmi un pervertito e continuare ad essere arrabbiata con me?"

"Ci puoi scommettere"

Vedo il superboss sollevare gli occhi al cielo, sbuffare e uscire dal mio ufficio.
Devo prepararmi psicologicamente. Andrò in viaggio col nemico.

Quello Stronzo Del Mio CapoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora