24. Agli dei non resta che sognare

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Loki non perse tempo e si diresse in tutta fretta fuori dalle segrete, nascondendo l'enorme buco nel pavimento con un semplice incantesimo.
Thor era con Heimdall ad aspettarlo nella sala del Trono, ovviamente i due erano ben consapevoli di quello che il Dio degli Inganni avesse trovato, e non si fecero scrupolo a mostrare la cosa.
L'Ingannatore entrò a passo deciso nel salone, convinto di avere la vittoria in pugno.
"Quindi?" esordì Thor incalzando la discussione.
"Sotto di noi c'è un intero esercito di Asi, periti in battaglia forse, ma ancora lì, uno dopo l'altro, sepolti sotto metri e metri di pietra nei sotterranei insieme a manoscritti riguardanti le guerre di Hela" rispose soddisfatto.
"E cosa dovremmo farcene?" domandò sprezzante il Dio del Tuono cercando di irritare il fratello.
Loki spazientito gli urlò contro "Secondo te? Ci sono informazioni preziose su nostra sorella, potremmo usarle contro di lei!" ringhiò.
"Hai profanato una catacomba fratello" rispose Thor "non si interrompe il sonno di coloro che giaciono nel Valhalla" sentenziò.
"Ti sembra forse questo il momento per parlare di etica!? O vuoi seriamente lasciare che il Regno decada sotto ai tuoi occhi!?" l'Ingannatore ribolliva di rabbia.
"Ah adesso ti importa di Asgard? Luogo che nemmeno hai mai considerato casa tua? Mi stupisce questo tuo atto di compassione verso il popolo fratello, credevo che non te ne fosse mai importato" rispose sbeffeggiandolo.
Thor era serio, terribilmente serio. E anche abbattuto, come un dio sconfitto seduto su di un trono che ormai non più gli apparteneva.

Loki si ammutolì, esterrefatto.
Il Tonante se ne stava lì, sconfitto e in silenzio, ad osservare gli occhi smeraldini del secondo genito di Odino.
"Tu mi tradirai" esordì infine "di nuovo".
Heimdall lanciò uno sguardo concorde al suo re.

"Abbiamo perso tutto, il Bifrost, il portale segreto e ora anche la fiducia del popolo, qualunque cosa faremo non basterà per salvarci, ne sei consapevole?" domandò infine.
Loki non aveva mai visto il fratello comportarsi in questo modo, sconfitto in partenza, senza nemmeno averci provato ma non volette demordere comunque e si lanciò contro di lui.
"Ma che razza di re sei tu? Perdi il martello e ti comporti come se avessi perso ogni speranza? Che razza di dio è colui che si lascia sconfiggere per così poco? Da una femmina per giunta!" ringhiò.

Il Tonante rivolse finalmente l'attenzione su di lui.
"E' così che pensi di fare? Insultarmi fino a quando non avrò reagito?" un luccichio verde guizzò negli occhi di Thor.
Loki sbiancò, consapevole.
Hela lo aveva avvelenato, non sapeva quando e in che modo ma era riuscita ad entrargli nella testa lasciando che il Dio dei fulmini si spegnesse lentamente, come una fiamma sovrastata dalla pioggia.
Guardò Heimdall allarmato, anche lui doveva essersene accorto, era questa la vera ragione per cui si trovava lì, non c'entrava nulla la faccenda delle segrete, Hela si stava impossessando lentamente di tutto, persino della mente debole del dio asgardiano.

L'Ingannatore non cedette alle provocazioni del fratello e si limitò ad andarsene in silenzio, seguito dal Guardiano.
Una volta fuori dal raggio visivo del dio, si rivolse verso Heimdall.
"Come lo hai capito?"
"Durante la battaglia, nel momento in cui ha fatto saltare in aria il Bifrost dopo essere sparita ha lanciato un secondo incantesimo probabilmente, qualcosa di così potente da esser sfuggito persino ai tuoi occhi Loki" sussurrò sommessamente.
"Ho voluto verificare di persona e poi sei arrivato tu, ho usato la scusa di dover riferire che ti trovavi nei sotterranei, confermo che in lui qualcosa non va"
"Hela lo sta manipolando" rispose Loki "è infida, forse l'essere più pericoloso in cui ci siamo mai imbattuti, se le cose continueranno così Asgard cadrà prima della sua venuta".
"Devi fare qualcosa" esordì il Guardiano.
"Non sei nella posizione di darmi ordini" ribattè l'Ingannatore sardonico.
"Dal momento che nulla mi impedisce di infilzarti con la mia spada ti conviene!" esclamò Heimdall puntandogli la lama alla gola.
"Ok ok!" disse Loki arretrando "farò ciò che posso" e sbuffò arrendendosi.
"Ma se ci riuscirò... vorrò i tuoi occhi lontano da me"
L'uomo storse il naso infastidito.
"Mi stai chiedendo di tradire il mio re...?"
"Cosa preferisci? Il tradimento o vedere il tuo popolo cadere a causa di un dio depresso e sconfitto?" lo canzonò Loki in segno di sfida.
"D'accordo" disse infine il Guardiano "ma se verrai meno al tuo compito mi prenderò la tua testa" ringhiò girandosi di spalle per poi lasciare l'Ingannatore solo a sè stesso.

Say my name - LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora