Capitolo nove: chiarimenti

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Dopo aver salutato Niall sono subito andata a dormire. "Dormire" è un'iperbole perché ho passato tutta la notte a ricordare quella serata ormai incisa nella mia mente. Niall era andato via poco dopo la mezzanotte perché quella mattina avrebbe avuto varie interviste insieme ai ragazzi. Io comunque sarei dovuta andare a lezione quindi sarei stata impegnata fino a ora di pranzo.

Quella mattina le strade di Londra mi sembravano meno affollate e le persone più felici, ma ero sicura che fosse solo una mia sensazione. Mi sentivo diversa, ero raggiante, felice e non vedevo l'ora di rivedere il mio irlandese. Arrivata davanti lo Starbucks del nostro primo incontro ricevo un messaggio così mi fermo a leggerlo.

"Buongiorno piccola, grazie per la magnifica serata"

Mi sciolgo nel leggere quel nomignolo e mi lascio scappare una piccola risata. Perché mi chiama piccola? Siamo alti uguali!

"Buongiorno, grazie a te per avermi fatto compagnia"

Invio il messaggio e me ne resto ferma con gli occhi sognanti davanti al luogo del nostro primo incontro. Mi siedo sulla panchina di fronte all'università in attesa dell'inizio della lezione quando ricevo un altro messaggio da Niall.

"Quando possiamo vederci? Non vedo l'ora di poterti abbracciare di nuovo"

"Ho lezione fino alle 14"

"Non posso aspettare così tanto"

Sento delle  labbra umide sulla mia guancia. Spaventata mi giro e trovo Niall dietro di me, sorridente e luminoso come al solito. Indossava dei jeans blu con sopra una camicia bianca ed un giubbino nero. Ho sempre amato il modo in cui gli stavano le camicie bianche in grado di  risaltare i suoi occhi chiari.

"Niall cosa ci fai qui?" Dico alzandomi in piedi

"Mi mancavi"

Si guarda intorno, come per controllare che nessuno ci stesse guardardo, allora prende il mio viso tra le mani e mi guarda negli occhi in cerca di approvazione. Decido quindi di mostrarmi più intraprendente e meno timida. Niall non meritava qualcuno che aveva paura di dimostrare il suo amore. Io lo amavo e lui doveva saperlo. Quindi faccio incontrare le nostre labbra e lui, sorpreso, ricambia il mio bacio.

"Buongiorno Marilyn" dice separando le nostre labbra

"Buongiorno Niall"

Guardo l'orologio. Erano ormai le 8 e sarei dovuta andare a lezione.

"Devi andare?"

"Sì dovrei"

"Tranquilla, vai. Ci vediamo dopo, vengo a prenderti qui"

"Sicuro? Non voglio disturbarti"

"Sicurissimo"

Si avvicina ancora a me per salutarmi ma sposta il suo sguardo dietro le mie spalle. Mi giro anch'io e vedo un gruppo ragazze camminare verso di noi mentre chiacchierano allegramente. Niall fa qualche passo indietro e mi guarda timoroso. Avevo capito. Non voleva baciarmi davanti ad altri.

"A dopo" dico, prima di entrare nell'edificio.

Fisicamente sì, ero presente in aula. Mentalmente invece, no. Continuavo a pensare al gesto di Niall, che si vergognasse di me? In effetti durante il nostro primo appuntamento eravamo soli. Il giorno prima invece mi aveva trascinata in un angolo del locale dove non c'era nessuno, mi aveva preso la mano in auto e nessuno ci aveva visti mentre durante il pranzo non mi aveva neanche sfiorata. Decido però di allontanare i brutti pensieri dalla mia testa. Era solo un giorno che stavamo insieme non potevo già farmi venire dei dubbi su di lui.

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