to die would be less painful.

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La stanza era perfettamente in ordine, il tappeto bianco stirato e liscio appoggiato di fronte al letto rifatto e impeccabile, senza difetti, le serrande erano chiuse e stesso discorso per le tende. Non c'erano vestiti in giro, non c'era la borsa e non c'era nemmeno il cellulare attaccato al cavetto della ricarica. Il cuore di Jin cominciò a battere ad una velocità inaudita e tutto dentro di lui iniziò a fremere in preda ad una paura attanagliante. Si piazzò una manata in fronte, rimanendo fisso davanti a quella stanza da letto fredda e vuota, cercando di riordinare le idee il più rigorosamente possibile.

Fece un passo esitante all'interno della camera e poi cominciò a correre verso l'armadio, cercando di contare e riconoscere tutti i vestiti per vedere se ne mancassero alcuni. Notò che fortunatamente mancavano solo un paio di pantaloni e una felpa, la quale era sicuramente stata indossata solo nel momento in cui Namjoon era uscito, poiché era evidente che avesse fatto ciò che aveva fatto per non vedere Jin, o peggio, per lasciare Jin. Quest'ultimo guardò se mancassero dei soldi in giro e realizzò che, oltre alla sua reflex, mancavano solo 40.000₩, una somma che gli avrebbe permesso di ordinare un pasto in un ristorante e forse anche un caffè. Si disse che non poteva certo essere andato lontano, quindi corse alla porta e si sporse per vedere se per caso il suo ragazzo si trovasse in giardino, ma niente da fare, non era nemmeno lì. A quel punto, il vuoto totale gli aggrappò lo stomaco, risucchiando ogni sorta di pensiero in un freddo buco nero.

Jin afferrò in fretta il cellulare e provò a chiamarlo. Uno squillo. E un'ansia tremenda gli forò lo stomaco. Tre squilli. La speranza di udire la voce di Namjoon diventava sempre più flebile. Silenzio. Cinque squilli. E sentì l'eco dell'angosciosa voce della segreteria telefonica che lo invitò a registrare un messaggio dopo il suono di avviso.

"Joonie, sono Jin, dove ti trovi? Sei fuori da stanotte? Richiamami, ti prego, dimmi che stai bene." La sua voce tremava come, d'altronde, il suo polso, il quale aveva addirittura difficoltà a mantenere il cellulare premuto sull'orecchio.

Jin alzò la suoneria del telefono al massimo e se lo mise in tasca. Una pesantezza incredibile gli abbrancò il petto e lo portò a perdere l'equilibrio fino quasi a cadere a terra. Tutto nella sua testa vagava confuso e lo feriva ripetutamente. Niente può fare tanto male come le supposizioni di una mente in pena e lui se ne accorse solo in quel momento. Non poteva nemmeno chiamare la polizia, giacché la scomparsa di un adulto si poteva denunciare solo dopo settanta due ore dalla scomparsa effettiva ed era costretto a restare seduto sul tappeto mentre torturava la sua coscienza e le sue unghie. Lui conosceva Namjoon, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, mai una cosa così estrema solo per delle litigate, tuttavia in quel momento tutto gli sembrava così possibile da far paura. Restare con le mani in mano in quella situazione era come farsi bruciare vivi, una sofferenza che solo chi veniva privato di chi amava poteva conoscere. Si tolse le supposizioni più brutali dalla testa e provò a richiamare Namjoon una seconda, terza e quarta volta, ma nulla cambiò di una virgola. Jin cominciò a camminare su e giù per il soggiorno, imponendosi di pensare a delle ipotesi più verosimili e ottimiste.

«Magari è uscito a bere con gli amici.» Si disse, ma sapeva anche lui che fosse largamente improbabile. Chi uscirebbe con gli amici per una bevuta in piena notte? Sicuramente non Namjoon.

«Magari è semplicemente andato al supermercato per fare scorta di merendine.» Chiuse gli occhi e cercò di credere a ciò che stava pensando lui stesso, nonostante gli fosse abbondantemente difficile. L'unica volta che Jin lo aveva portato in uno degli ipermercati a Seoul, Namjoon aveva scambiato lo shampoo per una crema viso e aveva incominciato a correre tra le corsie, convinto del fatto che "qualcuno gli stesse strappando gli occhi".

Sorrise amaramente a quel ricordo, ma poi si ricompose immediatamente e si mise una mano sul mento. Gli venne così un'idea improvvisa e decise di afferrare di nuovo il cellulare e digitare un altro nome nella rubrica dei contatti.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now