i want you. all of you. on me. under me. tasting me. wanting me.

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Cominciava a fare molto freddo e aspettare lì fuori come un palo con un'ansia che se lo stava divorando vivo non era esattamente la migliore delle situazioni.
«Oh, ma quando arriva?! Non ho preso nemmeno la giacca.» Pensò, mentre alcuni brividi si facevano strada sulla schiena.

Strinse le braccia al petto per sentire un po' di calore quando vide un suv nero imboccare la strada per casa sua. A quella vista, il suo cuore cominciò a battere più velocemente e le gambe tremarono un po'. Cercò di contenersi il più possibile ma non riuscì a trattenere un piccolo sorriso che fece capolino sul suo bel viso.
La macchina era sempre più vicina, ma non si riusciva a vedere nulla oltre a quattro vetri oscurati che impedivano interamente la visuale dell'interno. La vettura si fermò davanti al biondo e, per un attimo, Jimin ebbe paura che quello non fosse colui che stava aspettando. Ma tutti i suoi dubbi furono cancellati dal finestrino che si abbassava e rivelava a poco a poco il viso del maggiore, sempre senza nessuna evidente emozione. "Sali." Gli ordinò.

"Sissignore." Gli rispose Jimin, sorridendo innocentemente per poi farsi strada fino allo sportello e sedersi sul posto affianco al guidatore. Fu improvvisamente inondato dal calore dell'aria condizionata e dal profumo di Yoongi, non sapeva descriverlo ma era decisamente molto buono.

"Wow, questa macchina ha un buon odore." Gli disse Jimin giusto per iniziare una conversazione.

"Direi, ho speso 26.000 ₩ per quel diffusore Dolce & Gabbana." Replicò Yoongi, indicando una boccetta attaccata allo specchietto che conteneva un liquido giallognolo.

"Ah, capisco." Si limitò a dire Jimin che non si aspettava certo un caloroso benvenuto da Yoongi. Quando lo aveva conosciuto aveva pensato che non sarebbero mai andati d'accordo, ma poi aveva deciso di non farsi pregiudizi e la cosa aveva funzionato. Ovviamente Yoongi sapeva essere veramente freddo con lui a volte, ma Jimin non ci faceva quasi più caso poiché lo aveva assunto come un comportamento normale.

"...però sono contento che ti piaccia." Continuò il maggiore, dopo una lunghissima pausa. Il biondo rimase sorpreso da quell'intervento e fu ovvio che non se lo aspettava. Ne fu felice. Un po' troppo felice, forse. Gli occhi del maggiore rivolsero l'attenzione verso di lui per un attimo e si fermarono sul suo abbigliamento per una manciata di secondi.

"Biondino... mi ero dimenticato di dirti dove ti avrei portato, vero?" Domandò, ritornando a guardare la strada.

Jimin si irrigidì e cominciò a guardarsi freneticamente per controllare se ci fosse qualcosa che non andasse nei suoi vestiti, ma non notò nulla di particolare. "Perché?"

"Perché stiamo andando da Jungsik." Disse Yoongi con enorme franchezza ed indifferenza.
Ogni abitante di Seoul sapeva che Jungsik era uno dei ristoranti più raffinati e, sopratutto, costosi di Seoul. Era stato numerose volte citato sul giornale locale e addirittura nel NYTimes era stato presentato come uno dei ristoranti coreani più rappresentativi di Seoul e d'intorni. E il giornale era l'unico posto in cui Jimin aveva minimamente pensato di vederlo.

"JUNGSIK? TU SEI PAZZO! SEI FUORI DI BALCONE! IO NON HO TUTTI QUEI SOLDI." Urlò Jimin, che stava per sbottare. "YOONGI DOVEVI DIRM-" Non riuscì a completare la frase che fu subito bloccato dalla mano del ragazzo poggiata sulla sua coscia. «Oh mio Dio...» Sussurrò, mentre un fremito gli si propagava lungo ogni singolo muscolo del corpo.

"I soldi non ti serviranno." Gli disse Yoongi senza guardarlo. "Non sarebbe un appuntamento se dovessi pagare tu e per me i soldi non sono un problema."

"Ma non potremmo andare in un... non so, un'osteria?" Propose con coraggio Jimin che si sentiva veramente a disagio in quel momento, sentendo la pressione sul suo interno coscia e distinguendo le cinque dita che gli premevano da sopra la stoffa dei pantaloni.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now