Capitolo 31

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Se c'è un ladro a casa non vieni a dirlo a me, piuttosto chiama la polizia, io per te non ci sono.


Grazie per la generosità, finché arrivano gli sbirri quello si sarà portato via anche la mia anima.

Non li avevo più risposto. Non mi interessavano i suoi problemi. E se anche fosse non mi sarei mossa da New York, perché con il tempo che avrei impiegato per tornare a Toronto si sarebbe risolto tutto già da qualche ora.

Lo so, sono diventata più acida con Shawn, ma non potevo farci niente. Era una cosa che mi veniva naturale, difficile da rimediare.

Chissà, forse un giorno io e Shawn ritorneremo amici, ma nulla di più, non per adesso.

<<Fatto?>> mi aveva chiesto Isaac mentre masticava un'arachide.

<<Sì, sì, certo>> avevo annuito anche se non era vero.

Una settimana trascorsa alla grande, nei migliori dei modi. New York è favolosa come la gente al suo interno. Non potevo aspettarmi niente di migliore, è perfetta.

Tutte le sere Blake mi chiamava. Continuava a ripetermi che senza di me non poteva stare, che sono bellissima e altre cose dolci. Diciamo che mi faceva venire l'ultimo sorriso della giornata prima di addormentarmi.

Solo che una sera lui aveva terminato la chiamata dicendomi "Goodnight darling". Non avevo nemmeno salutato perché avevo chiuso.

Darling, darling, darling.

Con tutti i nomignoli che ci sono doveva dirmi proprio quello. Sì, lo so. Penso ancora a Shawn. Non riuscivo a staccarmi da quel pensiero. Anche se allo stesso tempo non volevo più sentire il suo nome.

Per quei sette giorni mi aveva tartassato di messaggi e io, per il fastidio, lo avevo bloccato in tutti i social, però continuava a chiamarmi o a mandare messaggi normali. Avevo anche cancellato il numero ma lui continuava a cercarmi.

In fondo mi piaceva la situazione perché continuava a starmi dietro quindi gli interessavo ancora ma contemporaneamente mi dava su i nervi. Sbalzi d'umore? Può essere.

Mi scriveva una cosa sola.

I miss you, Darling.

Scriveva Darling con la D maiuscola, sottolineando il fatto che quello ormai era il mio nome fisso... Per lui.

Mentre eravamo sul viaggio del ritorno, ne avevo parlato con Isaac.

<<Quindi tu lo rivuoi ma lo odi>> aveva detto Isaac terminando il discorso, continuando a guardare la strada davanti a sé.

<<Esatto>> avevo confermato tristemente.

<<Ascolta, prima di ritornare in Italia, dobbiamo passare per casa mia>>

<<Ma è davanti a quella di Shawn!>>

<<E allora?>> aveva detto guardandomi, facendo il solito movimento brusco con la mascella.

<<Devo ricordarti cos'è successo l'ultima volta?>>

<<Avete litigato, mi ricordo. Però è arrivato il momento di fare pace, tanto tra voi è finita, e poi non ha senso continuare a litigare>>

<<Non voglio essere sempre io quella che lo va a cercare>>

<<Però lui ti ha cercata per tutti questi giorni>>

<<Non voglio dargliela per vinta>>

<<Ma smettila. Stasera dovremmo essere lì, voi vi scusate per i vostri comportamenti, li spieghi che ormai non c'è più nulla tra di voi, ritornate amici e problema risolto>>

SOLO COLPA DI SHAWN MENDES- SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora