Capitolo 18:" La fine è vicina"

18 1 0
                                    

Era l'alba del settimo giorno, molti dicono che anche Dio si riposò al settimo giorno ma i nostri esploratori non vedevano l'ora che sorgesse il sole per iniziare gli ultimi metri che li avrebbero condotti alla meta. L'aria era frizzantina e il cielo era terso, completamente sgombro da nuvole e di un azzurro cosi inteso da sembrare ghiaccio. Il primo ad alzarsi fu Lucas che si mise ad osservare il cielo, rifletté a lungo su i suoi sedici anni in quel luogo, in fondo non era stato tanto male anche se ogni giorno era una sfida ma lui era quasi dispiaciuto di andarsene per sempre in fondo quella era stata la sua casa per tutto quel tempo e un pezzo del suo cuore ormai apparteneva a quella terra preistorica. Quella notte era stata particolarmente fredda e Smith non era riuscito a chiudere occhio, durante la nottata si mise a ripensare a quell'esperienza che in fondo lo aveva cambiato, era riuscito a superare quella sorta di letargo che aveva caratterizzato la sua vita fino a quel momento e finalmente era padrone della sua vita. Fu uno dei primi ad alzarsi e preparò il suo zaino con cura, piegò tutti i suoi vestiti,ripose le attrezzature e si avvicinò a Lucas che aveva preparato la colazione. L'odore di uova strapazzate aveva pervaso l'intera area ed era arrivato sin nell'interno della tenda, Sheldon e Alexis furono svegliati da quel dolce profumo e si alzarono per raggiungere il resto del gruppo. "Ragazzi sembra proprio che questa avventura sia giunta al termine. Sono contento di aver condiviso questa esperienza con voi, mi avete fatto maturare e soprattutto mi avete fatto tornare la voglia di rimettermi in gioco." disse Lucas con gli occhi lucidi, in questo periodo era riuscito a creare delle belle amicizie e soprattutto aveva finalmente trovato la sua anima gemella che lo aveva completato. Gli esploratori alla fine del discorso applaudirono e Alexis gettò le sue braccia al collo di Lucas. Una volta terminata la colazione partì la marcia. Quella mattina la natura sembrava particolarmente florida, si erano lasciati alle spalle il territorio desolato dovuto all'impatto della cometa ed erano giunti in una grande radura erbosa, i brachiosauri stavano pascolando e quando si accorsero della loro presenza li salutarono con un sonoro barrito. I quattro erano stati colti da un profondo senso di nostalgia, in fondo quella era stata una bella esperienza e ognuno di loro aveva iniziato a chiamare casa quell'isola sperduta nel bel mezzo dell'Oceano. La macchina del tempo si ergeva all'orizzonte e risplendeva colpita dai raggi solari, ormai erano ad appena un'ora di cammino. Sheldon così iniziò a riflettere su sé stesso e scoprì che dentro di lui c'era qualcosa di più rispetto all'ubriacone mostrato i giorni prima, quell'esperienza era riuscita a svolgere il lavoro che il suo psicanalista cercava di svolgere da alcuni anni fallendo miseramente. Quando vide in lontananza il mezzo di ritorno avvertì le farfalle nello stomaco e aumentò il passo, finalmente dopo tutto quel tempo avrebbe rivisto il piccolo Jon e sarebbe riuscito ad abbracciarlo di nuovo. In men che non si dica la raggiunsero, la cometa non l'aveva nemmeno scalfita, tutto era perfettamente funzionante. Dopo pochi minuti di ricerca trovarono l'ingresso ed entrarono, salirono i gradini e misero piede nel grande corridoio centrale che collegava tutti gli ambienti. Smith non appena entrato corse nella sua stanza e si gettò nel suo letto, era sofficissimo sembrava una candida nuvola, a quel punto sopraffatto dalla stanchezza si addormentò. Il resto del gruppo così decise di aspettare ancora del tempo prima della partenza per rifocillarsi. Alexis stanca e ancora dolorante si avviò verso l'infermeria, una volta arrivata premette il pulsante e la porta si aprì scomparendo di scatto nella parete. L'infermeria era completamente bianca e piena di strumenti super tecnologici, prima fra tutti la sala operatoria completamente automatizzata, fu proprio su quella che la donna dopo essersi svestita si sedette e avviò il check-up generale. La macchina dopo alcuni minuti terminò la visita e chiuse chirurgicamente le ferite provocate dall'alligatore che ancora non si erano rimarginate, Alexis a quel punto si sentì pervadere da una nuova forza, ma il suo corpo era ancora stremato dall'esperienza così decise di recuperare il sonno perduto. Lucas era quasi stupito dai progressi fatti dal dottore per la progettazione della macchina del tempo, ai suoi tempi  era salpato su una macchina molto rudimentale simile a quegli oggetti chiamati UFO che a malapena conteneva un bagno e adesso si ritrovava in una specie di appartamento di lusso. La prima cosa che fece fu correre in bagno e farsi una lunga doccia calda, erano ben sedici anni che non si lavava come una persona normale e quello fu decisamente uno dei momenti più appaganti dell'intera esperienza, dopo essersi lavato prese il rasoio e decise di tagliarsi via quella barba lunga che ormai mostrava i primi segni del tempo. Si guardò allo specchio e non riuscì quasi a riconoscersi, i suoi lineamenti squadrati e ben marcati erano tornati in evidenza e gli aveva conferito un'espressione molto virile. Quando ebbe finito si recò nella stanza di Neil e prese alcuni vestiti dall'armadio, si cambiò e si sdraiò sul letto osservando il soffitto in attesa della partenza. Sheldon invece era nervoso non vedeva l'ora di partire, aveva ancora il timore di essere ingannato dal dottore, infatti fu l'unico a non rilassarsi, si recò immediatamente al computer cercando di stabilire un contatto con la Terra ma dopo vari tentavi si arrese e decise di rifocillarsi.

Dopo alcune ore la sveglia di bordo suonò e i quattro si ritrovarono nella sala principale,accesero i computer di bordo e iniziarono le procedure per la partenza. Il primo a sedersi fu Sheldon che sprofondò nella sua poltrona di pelle e allacciò saldamente le cinture. Alexis mentre gli altri due presero posto si diresse verso la seduta del comandante posta al centro della stanza ovale, si sedette e accese la sala di controllo. Il grande schermo si accese e assunse un colore azzurro, apparve così la mappatura dell'intera zona, Alexis scorse la visuale, ripercorse con la mente tutto il loro itinerario e fu quasi stupita di essere riuscita a sopravvivere. Dopodiché avvio il computer di bordo e disse:"GIORNO 7: Dopo una lunga settimana passata sul filo del rasoio fra la vita e la morte siamo riusciti a raggiungere nuovamente la casa base. Adesso io e la mia squadra siamo pronti ad affrontare il viaggio di ritorno alla nostra epoca. Speriamo che tutto fili liscio e di essere a casa entro stasera. Passo e chiudo" , chiuse il diario e cliccò il grande bottone con su scritto ritorno. A quel punto la postazione di pilotaggio rientrò nel pavimento e al suo posto uscì una gigantesca cloche con al centro un pulsante con su scritto "RITORNO".  La donna guardò negli occhi i suoi compagni e poggiò la mano sul bottone in attesa del segnale di partenza.  

ImmortalisWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu