Capitolo 17:"La Resurrezione"

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Una nube densa e scura aveva ricoperto il cielo e di colpo era calata la notte. Un silenzio tombale si era impadronito della vallata e tutto sembrava sterile e morto ricoperto da quella spessa coltre di fuliggine e detriti. Miracolosamente la macchina del tempo era sopravvissuta all'impatto e ne era uscita illesa. Altrettanto però non si poteva dire dei quattro esploratori che erano stati letteralmente sepolti vivi. La valle si era tramutata in un lugubre paesaggio lunare, là dove un tempo vi era una prospera foresta adesso si era aperta un' immensa voragine che l'aveva inghiottita. Sul fondo di quell'apertura si erano andati a depositare i resti dell'antica foresta e con essi anche i corpi degli esploratori. Improvvisamente dalle macerie qualcosa si mosse e piano piano si fece strada tra la cenere e i detriti, dal terreno sbucò una mano che continuò a scavare la terra intorno a sé fino a che non emerse un corpo. Era completamente ricoperto di cenere ed era quasi irriconoscibile, il corpo era tappezzato di lividi e contusioni tanto da assomigliare ad un morto vivente. Si strofinò gli occhi e si lavò il viso in una piccola polla d'acqua, dopodiché si specchiò nell'acqua torbida e si rese conto di essere ferito al volto. Spaventato dal sangue che cominciò a fluire non appena l'acqua rimosse la terra dal suo viso, si frugò nelle tasche dei pantaloni e tirò fuori la garza che teneva sempre con se, si fasciò la ferita ed iniziò a cercare freneticamente traccia di vita poi gridò:"Alexis.....amore puoi sentirmi......ti prego fatti sentire.....Alexis.....Alexis......" l'uomo stava per perdere le speranze e rinunciare quando sentì delle grida ovattate provenire da sotto il terreno. La donna si trovava a due metri di profondità e stava esaurendo l'aria, per fortuna aveva messo in pratica gli insegnamenti del padre e prima di svenire era riuscita a creare intorno a se una sacca d'aria, spaventata e in preda al panico aveva iniziato a gridare con la speranza che qualcuno la potesse sentire. Lucas iniziò a scavare senza sosta e a mani nude, non poteva sopportare l'idea che la sua donna potesse morire senza che lui riuscisse a fare qualcosa per salvarla. Dopo alcuni quaranta minuti di scavo affiorò in superficie una mano, lui la strinse sperando di ricevere una risposta e così fu, la mano della donna afferrò quella di Lucas e la strinse forte come se fosse sull'orlo di un burrone e la sua unica speranza fosse quell'appiglio. L'uomo con l'altra mano continuò il suo incessante scavo e finalmente portò alla luce il volto di Alexis. Non appena la vide ebbe un tuffo al cuore e la estrasse dolcemente dal tumulo, la strinse a sé, le ripulì il viso dalla fuliggine e la baciò. Mai come in quel momento Lucas era felice di rivedere qualcuno, la paura di perderla che lo aveva fatto disperare adesso si era trasformata in felicità. L'uomo la guardò e disse:"Sembra proprio che qualcuno ci voglia far rimanere intrappolati qui eh......" La donna a quelle parole sorrise e disse:"Gli altri che fine hanno fatto?" e Lucas rispose:"Per ora siamo solo io e te temo proprio che gli altri non ce l'abbiano fatta..."

Nel frattempo dall'altro lato della voragine un'altra mano uscì dalla nuda terra, era Sheldon che non appena mise piede fuori dalla tomba ebbe un giramento di testa e fu costretto a sedersi. Alzò gli occhi all'orizzonte e riconobbe Alexis e Lucas, così li chiamo a gran voce. "A quanto pare mi sono sbagliato non siamo gli unici sopravvissuti" disse Lucas meravigliato. Non appena arrivarono da Sheldon si resero conto che c'era qualcosa nell'uomo che non andava, il suo sguardo era assente e il viso era pallido poi guardarono la sua testa e si resero conto della causa del malessere. L'uomo nella caduta aveva sbattuto violentemente la testa contro un ramo di un albero e si era ferito, molto probabilmente aveva anche un trauma cranico dato che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi, a quel punto Lucas cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di qualche  rimedio, fortunatamente riuscì a scorgere sulla chioma di un albero caduto il suo zaino così lo prese e infilò una mano al suo interno alla ricerca del kit di pronto soccorso, lo estrasse e medicò l'uomo che sembro subito avere dei miglioramenti. I tre a quel punto si misero alla ricerca di Smith setacciando la zona centimetro per centimetro alla ricerca del corpo dell'uomo. Dopo circa due ore una voce gridò:"L'ho trovato è qui disteso privo di sensi.." I due accorsero verso il suono di quelle grida e aiutarono a sollevare Smith il quale molo probabilmente era quello che aveva riportato più danno in quanto non si era ancora ripreso. Alexis cercò nello zaino di Lucas una fiala contenente alcuni sali e la passò sotto al naso dell'uomo che immediatamente spalancò gli occhi. Lucas preparò la mistura che aveva dato a Sheldon e la somministrò a Smith che disse:"Che cosa è successo? Perché siamo finiti sul fondo di questo cratere? E soprattutto che fine ha fatto la macchina del tempo?" l'uomo era così terrorizzato all'idea di rimanere intrappolato in quel mondo infernale che si alzò di scatto dal tronco sul quale era stato adagiato e per poco non svenne nuovamente. Alexis cercò di rassicurarlo spiegandogli la situazione ma l'uomo non voleva saperne, si sentiva come una volpe rimasta chiusa con una zampa in una tagliola e cercava disperatamente un modo per liberarsi. Poi dopo essersi sfogato tornò razionale e i quattro da lontano videro la scocca lucente della macchina e si misero in viaggio. In pochi minuti giunsero ai margini dell'immenso cratere e valutarono le possibili opzioni. Sheldon a quel punto guardò Smith e disse:" Dobbiamo scalare la parete in cordata, partirò io e creerò il sentiero dopodiché voi vi aggancerete alla corda e salirete va bene?"  a quel punto Smith si avvicinò a Lucas gli parlò all'orecchio raccontandogli l'esperienza nella grotta dove per poco stava per rimetterci la vita così l'uomo avanzò e disse:"Se non ti dispiace questa volta lo guido il gruppo." detto questo si avvicinò a Sheldon e prese dalle sue mani la corda e i picchetti. Lucas si portò in prossimità della parete e iniziò la sua scalata piantando il primo picchetto. Il materiale di cui era composta la parete era particolarmente friabile per cui la scalata fu più faticosa e una volta arrivato in cima si raccomandò con gli altri membri del gruppo di salire in maniera cauta e soprattutto uno alla volta perché le possibilità che i picchetti si sganciassero dalla parete erano molto alte. La prima a salire fu Alexis seguita da Smith ed infine anche Sheldon li raggiunse. La visione della macchina del tempo in lontananza riempì i cuori dei quattro sopravvissuti di gioia, ma ormai si era fatta notte e quindi decisero di affrontare l'ultimo tratto il giorno seguente alle prime luci dell'alba, così accesero un fuoco, si leccarono le ferite di guerra e si addormentarono dopo quella giornata infernale. Quella fu decisamente la dormita più lunga della loro vita e adesso finalmente poterono rilassarsi poiché quella era davvero la loro ultima notte in quel folle posto.

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