Capitolo 26

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And I don't want the world to see me'Cause I don't think that they'd understandWhen everything's made to be brokenI just want you to know who I am

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And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

Iris
[The Goo Goo Dolls]

~~~

Sbattei le palpebre più volte, certa di non aver capito bene le parole che Harry aveva appena pronunciato.

«Che intendi dire?» riuscii a chiedergli dopo aver mandato giù la sorpresa, allontanandomi appena per studiare la sua espressione. Lui prese un piccolo sospiro prima di rispondere.

«Voglio costituirmi» ripeté piano, senza lasciare spazio all'esitazione nei suoi occhi esausti. «È da un giorno intero che questo tarlo mi sta divorando il cervello, e ho deciso di dargli retta»

«Ma... non capisco» mormorai, facendo vagare il mio sguardo sul suo viso. «Non ti ho mai sentito dire nulla del genere e... non lo so, è assurdo»

Harry si morse l'interno della guancia, forse incerto su come rispondere.

«Da quando ho realizzato che Zayn non c'è più, non riesco nemmeno a pensare di continuare a fare questa vita» disse infine con amarezza, la linea della mascella tesa. «È come se mi fossi svegliato di colpo. Mi sono reso conto che ho vissuto per anni con una pistola puntata alla testa, ed è un miracolo se nessuno ha ancora premuto il grilletto»

«Che intendi dire?» sussurrai, mentre un nodo iniziava a stringermi la gola. Lui si sfregò gli occhi con una mano, una sorta di stanca rassegnazione che traspariva da ogni suo gesto.

«Ho paura, Ri» rispose con un filo di voce, come se temesse di ammetterlo anche solo a se stesso. «Ho paura di fare la stessa fine di Zayn, ho paura di rimettere piede nel mondo dove è morta l'unica persona di cui io mi sia fidato negli ultimi anni, a parte te. Voglio chiudere con tutto questo, e l'unico modo è costituirmi»

Emisi un sospiro mentre cercavo di digerire le sue parole, che pesavano come macigni sulla mia mente già provata per la mole delle rivelazioni che avevo assimilato nell'ultima dozzina di ore. Da quel che avevo imparato a conoscere di Harry, per lui ammettere di avere paura era uno sforzo titanico; non l'avrebbe mai fatto a cuor leggero, anzi di solito faceva il possibile per mostrarsi più forte di quanto non fosse.

«Se è davvero quello che vuoi, ti supporterò in tutti i modi» affermai, notando la sua espressione distendersi appena. «Però...»

«Però?» ripeté, aggrottando le sopracciglia e facendo tornare corrucciato il suo viso.

«Però credo sia meglio che tu vada a trovare la tua famiglia, prima di costituirti» dissi tutto d'un fiato, quasi temendo la sua reazione.

Il modo in cui i suoi occhi si spalancarono, carichi di sorpresa e di un nonsoche di sgomento, mi fecero capire che non doveva averci pensato neppure per un istante.

Reunited || H. S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora