#Day 6 (1/2)

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Il "trasloco", per così dire, non fu niente di troppo difficile. Niente agenzia di trasporti, niente di troppo eclatante. D'altronde, non ce n'era nemmeno bisogno.
La sera prima io e Haruka cercammo per ore due valige, o comunque due borsoni, per prendere qualcosa dall'armadio.
Ma decidemmo di non prendere troppe cose, affidandoci al "vi procureremo tutto io e Jumin" ribadito più di una volta da V.
Fummo costrette ad alzarci piuttosto presto per spostarci da una parte all'altra.
Fu Luciel a venirci a prendere, e, per la prima volta a distanza di sei giorni, riuscimmo a vedere com'era il "mondo esterno" dall'appartamento. Fatta ad eccezione delle finestre, ovviamente.
La parte più bella di quello spostamento, fu il viaggio in macchina con Luciel.
E chi si aspettava una macchina così tanto... costosa? Mi sentii povera solo a guardarla.
Un'auto sportiva, rossa e così tanto lucida da potercisi specchiare da lontano e brillare di luce propria. La guida di Luciel, poi, era tremendamente spericolata, ma almeno ci divertivamo.
Haruka era seduta nel sedile posteriore, così da avere l'intero spazio per sé (spazio che, ad essere onesti, scarseggiava un pochino), mentre io ero seduta davanti con lui.
Fece anche il giro lungo – a detta sua – prima di arrivare alla C&R International.
Appena arrivati, rimasi incantata nel fissare quell'enorme edificio. Altra cosa che mi fece sentire tremendamente povera solo a fissarlo.
‹‹ Allora ›› cominciò Luciel, prendendo il telefono in mano ‹‹ Mamma Gatta sta arrivando. L'ho avvisato che siamo qui fuori. Ci deve dare le chiavi della vostra nuova casetta ››
‹‹ Conoscendo l'antifona, in verità avrà mandato Jaehee ›› disse Haruka, sporgendosi in avanti e poggiandosi al sedile di Luciel ‹‹ Mr. Han sarà sicuramente impegnato ››
‹‹ Nah, ha detto di volerle consegnare di persona ›› si girò nella mia direzione, rivolgendomi un sorriso ‹‹ sicuramente vorrà conoscerti di persona ››
‹‹ A me? ›› corrugai la fronte
‹‹ Sì. D'altronde, ha già incontrato Haruka ›› si grattò il mento, accennando un sorrisetto all'angolo delle labbra ‹‹ magari vorrà vedere chi di voi due è più carina e adatta a diventare la sua nuova segretaria! ›› quasi mi congelai sul posto, e girai rapidamente gli occhi in direzione della mia amica.
Pessima cosa da dire in sua presenza, sapendo già quanto fosse palesemente presa da Jumin.
Anche Luciel sgranò gli. Probabilmente si rese conto solo in quel momento di ciò che disse, e quindi, guardò Haruka, cercando di assumere un espressione naturale ‹‹ Ah, ma... credo che la più propensa al momento sia Haruka. Senza offesa, kitty cat ››
Non che lei avesse assunto chissà quale espressione demoralizzata o altro.... a dire il vero, era piuttosto tranquilla. Non aveva nemmeno dato importanza alle parole del ragazzo. Anzi, gli sorrise ed annuì.
‹‹ Sì, lo so. Jumin ha confermato ›› fu l'unica cosa che disse al riguardo, inclinando la testa con un sorriso particolarmente soddisfatto stampato in faccia.
Non che essere la segretaria di Jumin fosse la migliore aspirazione di questo mondo, visto la povera Jaehee continuamente sommersa di lavoro.
Non volevo essere al posto suo, né tanto meno al posto di Haruka... anche se tutto quel lavoro, almeno, era ben retribuito.
Poco dopo, lo sguardo di Haruka cadde alle mie spalle. Quasi le brillarono gli occhi.
Poi, sentii bussare al finestrino, e vidi Luciel abbassarlo. Quando mi girai, Jumin era in piedi davanti allo sportello, circondato da due uomini vestiti di nero. Addirittura i bodyguard anche solo per rimanere qualche minuto fuori dall'azienda?
‹‹ Buongiorno ›› disse, ed indietreggiò quando mi vide aprire lo sportello. Non mi sembrava corretto rimanere in macchina. Uno dei bodyguard, appena scesi dall'auto, si mise dietro di me.
‹‹ Buongiorno, Jumin ›› risposi, accennando un sorriso ‹‹ grazie per esserti preso carico dell'acquisto dell'appartamento ››
‹‹ Non c'è di che ›› rispose, porgendomi la mano ‹‹ è un piacere incontrarti dal vivo. E, comunque, è il minimo che posso fare, dato il ruolo che ricopri, Anju. Loro sono i miei bodyguard, ma sappi che ne ho assunto e delegato altri per stare fuori dal vostro appartamento, data l'ultima esperienza e – ››
‹‹ Buongiorno, Jumin! ›› gridò – sul serio – Haruka, dopo essere scesa dall'auto.
I bodyguard si girarono a guardarla più o meno come si guarda un uccello dopo aver sbattuto contro una finestra.
‹‹ Buongiorno, Haruka ›› rispose lui, con la sua solita freddezza. Ma questo non abbassò l'umore della mia amica. Ormai, probabilmente, c'era abituata... era quello il modo di fare dell'uomo, per cui ormai non ci badava nemmeno più. Alla fine, non c'era motivo di prendersela ‹‹ in ogni caso, ho concesso a Luciel il permesso di installare una telecamera nel corridoio esterno al vostro appartamento, come compromesso per questa decisione. Per cui, avrete anche occhi esterni... in modo che possiate sentirvi ancora più sicure ›› sorpresa, mi girai verso Luciel, che aveva il volto chino sullo schermo del telefono. Non aveva accennato a questa decisione.
Il suo volto era corrucciato, ed era come se cercasse in tutti i modi di distrarsi.
Improvvisamente, mi venne una sorta di sensazione strana al petto, vedendolo in quel modo. Sembrava essersi rattristato tutto d'un colpo. O forse era solo una mia sensazione...?
‹‹ Ottima decisione, Jumin ›› disse Haruka, assumendo improvvisamente una posizione comporta.
Petto in fuori, gambe perfettamente allineate e mani congiunte, lasciate molli davanti a sé.
Mai vista assumere tali posizioni, nemmeno di fronte ai professori.
‹‹ Lo so ›› rispose Jumin con noncuranza.
‹‹ In effetti... è una cosa buona. ›› mormorai, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
‹‹ Anche se forse è inutile. Bastano i bodyguard ›› scrollò le spalle, poi infilò una mano nella tasca dei suoi pantaloni
‹‹ Non la trovo una cosa inutile. Un paio di occhi in più non sono mai una cosa negativa ›› Jumin sembrò praticamente ignorare le mie parole, e tirò fuori le chiavi ‹‹ ecco. Elizabeth the 3rd sarà a casa vostra tra qualche ora, così che Haruka possa cominciare il suo turno lavorativo. Domattina, per favore, puntuale. Alle 10 pretendo che tu sia in ufficio ed indossi ciò che ti ho fatto sistemare nell'armadio.
Ah, quando siete pronte, chiamate Jaehee per farvi portare a fare delle compere dove meglio credete, così potrete acquistare abiti e cose del genere. ››
‹‹ Uhm... Jumin... ma - ››
‹‹ Pagherò io, Jaehee sa cosa fare e come fare. ›› accennò quello che sembrò essere un sorriso, facendo tintinnare le chiavi di fronte al volto di Haruka, che le prese con una delicatezza quasi eccessiva.
In quel momento, sentii lo sportello della macchina aprirsi e chiudersi molto rapidamente, e poco dopo, Luciel si mise al mio fianco, incrociando le braccia al petto.
‹‹ Pensi che sia una buona idea lasciarle girare per il centro? ››
‹‹ Sì. Affiderò loro dei bodyguard ››
‹‹ Beh, io non la trovo una buona idea. Non ora. È troppo presto, e se l'hacker è ancora sulle loro tracce – e credo proprio di sì – se le incontrerà da qualche parte, non credo che si porrà il problema dei bodyguard. Stiamo parlando di qualcuno che ha sfondato la finestra dell'ultimo piano solo per entrare nell'appartamento di Rika. ›› Jumin rimase in silenzio, guardando attentamente il ragazzo di fronte a sé. Probabilmente non aveva messo in conto quel dettaglio.
Luciel si grattò la nuca, guardandomi di sfuggita, per poi sollevare la testa al cielo ‹‹ non mi fido ››
‹‹ Hai ragione ›› sospirò Jumin ‹‹ forse è meglio se lasciamo stare ››
‹‹ Uh... no! Io voglio andare! ›› Haruka puntò un piede davanti a sé, corrucciando le labbra ‹‹ ad essere onesti e pignoli, l'hacker vuole Anju! Non me! ››
‹‹ Di questo non possiamo esserne sicuri ›› controbatté Luciel, chiudendo gli occhi ‹‹ il fatto che sia entrato nell'appartamento quando non c'eri, non implica che non abbia interesse per te ››
dovevo parlare e rischiare di farla sentire ulteriormente esclusa, o reggere la teoria di Luciel?
‹‹ Ha ragione, Haruka ›› intervenne Jumin ‹‹ non è sicuro ››
‹‹ Lo è! Credetemi... io voglio andare... ››
‹‹ Se dovesse intercettarti l'hacker, anche se tu non fossi nei suoi interessi, sicuramente ti seguirebbe e arriverebbe inevitabilmente ad Anju. Non ci pensi a questo? ››
il silenzio che piombò pochi attimi dopo, per qualche strana ragione, mi provocò i brividi.
Lo sguardo di Haruka, per qualche attimo, si spense.
Abbassò lo sguardo, poco dopo, ed annuì. Ma si rabbuiò come se qualcuno avesse improvvisamente spento una lampadina.
‹‹ Haruka...? ›› mormorai
‹‹ Scusate ›› mormorò a sua volta, e, con un passo lento, si allontanò per tornare dentro la macchina.
Non capivo... perché, ora, si comportava in quel modo strano?

Jumin's RouteWhere stories live. Discover now