you became one of my stories.

Start from the beginning
                                    

Vide il volto di Yoongi contrarsi quasi impercettibilmente, per così poco tempo che pensò di esserselo solo immaginato. Quello che infatti il maggiore non sapeva era che l'ultima volta che Jimin aveva avuto tempo o voglia di instaurare qualche relazione amorosa era alle scuole superiori, dove aveva frequentato un po' di ragazze delle quali non ricordava nemmeno i nomi. Ritornando serio, Yoongi stette in silenzio e solo dopo qualche manciata di secondi disse, "Dal momento che siamo..." Esitò un secondo prima di dire quella parola. "... amici, dovrei chiederti come è andata, no?"

"Bene, credo." Balbettò Jimin con la voce più acuta del normale. «Sii convincente Jimin, sii convincente.»

"E quindi dopo cena sei andato da lei o lei è venuta da te?" Chiese Yoongi con noncuranza, ostentando completa indifferenza nel viso di marmo.

"Ma cosa..." Disse l'altro, credendo di non aver capito. "ASPETTA, MA COSA CREDI CHE... NO." Esclamò poi, rendendosi effettivamente conto di quello che intendeva il maggiore. Il suo volto arrossì a livelli inverosimili e le mani erano infilate innocentemente tra le cosce.

"Oh, sì ma stai calmo..." Lo tranquillizzò l'altro alzando le mani. "Non ti stavo mica chiedendo l'impossibile."

Jimin si focalizzò un attimo sull'ultima frase, cercando di estrapolarne completamente il senso. Yoongi pensava forse che fosse normale per lui andare con una ragazza a sera? Lo vedeva facente parte di una categoria di persone del genere? Questi vani dubbi solcarono la mente di Jimin ed egli ebbe l'involontaria esigenza di spiegarsi. "Comunque, con lei è solo amicizia." Gli stava ancora mentendo spudoratamente, ma l'effetto che faceva non gli dispiaceva affatto. "Diciamo che ho degli standard un po' diversi dai suoi." Improvvisò una scusa impeccabile, anche se sapeva che Yoongi non gli avrebbe chiesto altrettante informazioni.

"Capisco." Si limitò a rispondere (infatti) l'altro, il quale provò improvvisamente una strana sicurezza e un evidente sollievo dopo quel «solo amicizia». Poi si divertì a guardare il viso del minore colorarsi e le sue orecchie arrossarsi. Nel frattempo, Jimin sperava che il ragazzo non parlasse mai con Rose per qualsiasi motivo, giacché solo lei sapeva la verità che gli aveva involontariamente rivelato precedentemente ed era consapevole che avrebbe fatto un figura ancor peggiore con il maggiore se egli avesse saputo come stavano davvero le cose. La conversazione si spense seccamente e il biondo si mise a giochicchiare con il laccio verdognolo della sua felpa, per poi controllare qualche notifica del cellulare. Se quello che stava provando non si poteva definire come una delle forme più pure e violente di imbarazzo, allora il ragazzo non aveva idea di cosa fosse provare una sensazione ancora più forte. Fortunatamente, Yoongi ebbe il coraggio di strappare via quel silenzio che sembrava si fosse attanagliato nell'aria come una ragnatela ben ramificata.

"Però, ti consiglio caldamente di non fare tardi domani." Poi tirò fuori il computer portatile e cominciò a digitare la password. "Devi provarti i completi per il servizio."

"Va bene." E già il biondo sapeva che sarebbe passato molto più presto all'atelier per provarseli in completa solitudine. Dopo qualche minuto, si alzò dal suo posto, si fece strada verso la palestra e quando arrivò nella sala, accese una cyclette per riscaldarsi un po'. «Dal momento che siamo... amici, dovrei chiederti com'è andata no?» Gli rivennero in mente le parole del ragazzo e pensò che in realtà no, non erano affatto amici. Insomma, lo considerava come un bel conoscente, un collega di lavoro molto affascinante, ma finito lì. Proprio per questo motivo gli risultò bizzarro che gli avesse chiesto così apertamente della sua vita privata. Tuttavia però, era di Min Yoongi che si stava parlando e il biondo non era riuscito a capirne i comportamenti fin dalla prima volta che l'aveva visto.

Jungkook, invece, stava passando del tempo con Taehyung nel suo studio già da un po', sotto richiesta personale dello stilista. Si sentiva le mani tremare leggermente appena il ragazzo si avvicinava più del normale o gli faceva un complimento innocente. Da allora, stare con Taehyung era anche più difficile per lui, anche se non si parlò mai del fatto che era successo poco tempo prima. «Cosa farò se dovesse succedere di nuovo?» Pensò Jungkook, racchiudendosi la testa tra le mani in un momento in cui lo sguardo di Taehyung era concentrato sul portatile. Lo stilista incominciò a schiarirsi la voce posandosi la mano davanti alle labbra e il moro fu forzato a sedersi composto.
"Allora, probabilmente sarai stufo di venire sempre qui quando devo parlarti ma, come avrai intuito, mi piace parlare a quattrocchi con i dipendenti." Incominciò serio.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now