capitolo diciannovesimo

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Erano passate alcune settimane dopo la discussione tra me e Luke. Mi capitava di guardarlo ogni tanto a scuola con i suoi amici, a volte gli passavo vicino ma non mi  degnava nemmeno di uno sguardo. Lo odiavo, ma allo stesso tempo lo volevo così fottutamente tanto. Tralasciando Luke, le cose andavano bene. Mio padre era finalmente tornato dal suo stupido viaggio di lavoro, mi ero avvicinata di più ad Ashton e Michael, erano simpatici ma anche un tantino strani. Ashton ha detto che sta uscendo con una tipa, il che mi altera un po' dato che solo tre anni fa ero io quella che portava al cinema il venerdì sera. Sarah mi ha detto che le cose a Londra vanno bene, anche lei si sta frequentando con un tipo ma non mi ha detto chi é, mi ha detto solo che era un vecchio amico e che lo conosco anche io. Inoltre mi ha promesso che verrà a trovarmi, e non vedo l'ora di riabbracciarla, mi manca molto. A scuola le cose vanno bene, solo che la matematica e io non saremo mai amici per la pelle, prendo sempre brutti voti e anche se cerco di impegnarmi le cose non vanno per il meglio. Mr. Evans mi ha consigliato di farmi dare ripetizioni da Luke, dice che nella sua classe è uno dei migliori, e sinceramente da uno come Luke non me lo aspettavo. Rifiutai immediatamente suscitando le sue lamentele, si insomma, non volevo che dal fare qualche equazione ci ritrovassimo nel suo letto intenti a scopare, era evidente che le cose sarebbero andate così, anche se conosco da poco Luke le sue intenzioni si capiscono.

Perché in ogni discorso devo intromettere Luke così dannatamente scopabile?

Dovevo dimenticarmi di lui, il che era praticamente impossibile dato che era il mio vicino di casa e che frequentava la maggior parte delle lezioni scolastiche in classe con me.

A volte lo spiavo dalla finestra del mio bagno, la quale aveva una perfetta visuale della sua camera, oh mio Dio, una volta l'ho quasi visto nudo e, cazzo, era così fottutamente scopab..

Okay, no basta. Dovevo trovarmi un modo per dimenticare lui e il suo fottuto fisico fottutamente scopabile. Dovevo dimenticarlo, punto. No forse virgola perché insomma è quasi impossibile dimenticarsi di un tipo come lui, quindi virgola. No. No. Punto. Sì. Bene.

Decisi di distrarmi un po', forse dovevo uscire. Chiamai Cat, era l'unica ragazza con cui avevo fatto amicizia a scuola. Era davvero carina, popolare e simpatica e appunto non capisco come una come lei sia riuscita a fare amicizia con una come me. Forse era grazie a Mr. Swan, l'insegnante di letteratura, che a inizio anno ci ha divisi in coppie per socializzare meglio, be' devo dire che per una buona volta dalla testa di quel trippone è uscito qualcosa di buono.

Mi vestii velocemente e mi avviai verso la casa di Cat, che era dall'altra parte della città quindi presi la metropolitana. Dopo circa quarantacinque minuti ero davanti a casa sua, e cavolo, papino dev'essere ricco, tesoro.

Suonai il campanello più volte, dato che nessuno veniva ad aprirmi. Imprecai agitando le mani al cielo, molto probabilmente se i suoi vicini mi avessero visto mi avrebbero preso una pazza appena evasa dal manicomio. Ero talmente occupata a fare la cogliona che non mi ero accorta che che qualcuno era venuto ad aprirmi alla porta.

'Ehm, ciao?' disse una figura alta davanti a me

Cazzo, l'ho spaventato.

Mi ricomposi velocemente, cercando di assumere le sembianze di una persona a posto con il cervello.

'Uhm, si ciao! Sono Jessica, un'amica di Cat, è in casa al momento?' chiesi timidamente

'Sì certo. È al piano di sopra, ma non è sola, ti avviso.' si spostò per farmi entrare.

'Comunque, sono Max, il fratello di Cat, piacere.' disse porgendomi la mano.

La strinsi timidamente sfoggiando uno dei miei sorrisi falsi migliori.

Ma, amico, che cazzo vuoi?

Quella stretta sembrava durare troppo, quindi decisi ti ritirare la mia mano.

'Dov'è la stanza di Cat?' chiesi guardando Max, il quale non era niente male: capelli castano ramato tenuti su in un ciuffo con un po' di gel, occhi blu, che porca puttana erano il paradiso, ma nulla in confronto agli occhi azzurri di Luke, quelli si che facevano venire i brividi. Tornando a Max, era abbastanza alto e il suo fisico non era davvero niente male, dalla canotta bianca si potevano intravedere i possenti muscoli.

'Già che ci sei vuoi anche una foto autografata?' chiese cominciando a ridere

'Ehm, cosa?' chiesi a mia volta un po' confusa.

'Ragazza, mi stavi guardando come se fossi un dolce, il che non mi dispiace. Allora, sei single?'

COSAAAAA?

'La stanza di Cat?' chiesi alterata

'Piano di sopra, quarta a destra. Se hai bisogno di me, la mia è davanti alla sua.' mi fece l'occhiolino

Non risposi, ma mi avviai direttamente al piano di sopra.

Quarta a destra, quarta a destra, uh eccola!

Mi precipitai alla porta, e la aprii senza nemmeno bussare.

Notai una Cat intenta a baciarsi con... Luke?

Persi un battito.

Rimasi per qualche secondo a fissarli, poi Cat si accorse della mia presenza.

'Oh ciao, Jess..' disse leggermente in imbarazzo.

'E dire che tu non eri tipo da relazioni, volevi stare da solo eh? Beh lo vedo!' dissi indicano Cat al suo fianco. Lui provò a parlare per giustificarsi ma gli tirai uno schiaffo in pieno viso. La bionda accanto a lui mi guardò confusa ma anche sorpresa. Alzai il medio nella sua direzione e sibilai un 'troia'

Detto ciò me ne andai con le lacrime agli occhi. Luke questa volta non l'avrebbe passata liscia, parola di Jessica Theresa Cooper.

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gente! eccomi qua, scusate se ci ho messo tanto per aggiornare ma non avevo molte idee, infatti questo capitolo non era il massimo. allora che ne pensate?

finalmente è finita la scuola! allora, promosse, rimandate o bocciate? io bocciata, ma non è un problema, sono al primo anno di liceo quindi non mi perdo chissà cosa.

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al prossimo capitolo, Jessica.

he looks so perfect. -  Luke Hemmings [completa.]Where stories live. Discover now