capitolo terzo.

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Mentre tornavo a casa, la mia mente era invasa da pensieri.

'Chi era quel ragazzo? Quanto vorrei conoscerlo' continuavo  a ripetere nella mia mente. Entrai nella via che portava a casa mia. Una voce nel silenzio mi face sobbalzare.

'Ooh, ma andiamo, non è possibile!' disse un ragazzo dai capelli biondi

'Serve una mano?' chiesi incuriosita avvicinandomi a lui

'Si, beh, ecco vedi, prima una ragazzina mi ha fatto cadere ed evidentemente le mie chiavi saranno cadute a terra, fantastico!'

'Oh merda.'  pensai 'è lui'  cercai di andare via senza farmi notare dato che non si era nemmeno girato per guardarmi in faccia.

'Ehi, no, aspetta!' disse prendendomi per il polso e facendomi girare verso di lui.

'TUU!' urlò

'Ehm, ecco vedi, non l'ho fatto a posta, ti prego perdonami' dissi in preda al panico 

Dopo le mie scuse ci fu un attimo di silenzio, ci stavamo guardando a vicenda ma il suo sguardo sembrava perso. Lo stavo guardando dritto negli occhi. Dio i suoi occhi, erano così belli, così puri. Ma lui non se ne era nemmeno accorto 

'Ehy' dissi per "svegliarlo"

' Si, scusa, stavo pensando se scusarti o meno' disse sorridendo.

Notai solo adesso sul lato sinistro del suo labbro un piercing. Anche io ne avevo uno. Uguale. Nello stesso lato del labbro.

'Quindi?' 

'Cosa?'

'Sono scusata o no?'

'Oh, si certo' sorrise di nuovo. Oh mio Dio. Era perfetto.

Ma ovviamente i ragazzi perfetti sono già fidanzati, quindi era meglio se evitavo di farmi troppe illusioni.

Tornò verso il cancello di casa sua, cercando qualcosa nelle tasche, evidentemente le chiavi.

'Te ne sei già dimenticato?'  gli urlai da dietro

'bello ma scemo' pensai divertita

'Le chiavi, le hai perse!'

'Oh si giusto' disse imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.

'Quindi siccome è colpa mia se non puoi più entrare in casa tua, ehm, ti andrebbe di entrare a casa mia? E' il minimo che potrei fare dopo quello che è successo' chiesi imbarazzata, sentivo il bruciore sulle guancie, stupida timidezza.

'Oh, ehm, si certo'

***

'Vuoi qualcosa da bere?' gli chiesi mentre mi dirigevo verso la cucina 

'Sì, grazie' mi urlò dal salotto

'Che cazzo potevo portagli?' pensai mentre esaminavo tutte le bibite che avevo nel frigo.

Sentii i suoi passi, stava arrivando 

'Merda, merda, merda, aiuto! che faccio? prendo una coca cola, sì' pensai tra me e me.

mi girai di scatto, lui era proprio davanti a me, in tutta la sua perfezione. Gli porsi la lattina con un sorriso tirato. Mi sorrise prendendo la lattina, poi andò a sedersi sull'isola della cucina 

LUKE'S POV

Era così bella. Sul serio. I capelli castani e lunghissimi le arrivavano fin sotto al sedere, che non potei fare a meno di fissare con insistenza. Le sue curve erano perfette, come i suoi occhi d'altronde. Verdi. Amavo il verde, mi trasmetteva serenità.

Tutto d'un tratto aprì il frigo e prese anche lei una bibita, si girò di scatto. Distolsi subito lo sguardo dal suo corpo, altrimenti mi prendeva per pazzo pervertito, feci finta di osservare il giardino dalla finestra, ma con la coda dell'occhio continuavo a fissarla.

JESS'S POV

Strano. Per un attimo avevo visto Luke fissarmi, ma evidentemente era solo una mia impressione, infatti quando mi girai stava fissando il giardino dalla finestra.

'Smettila di illuderti. lui non ti vorrà mai!'  mi disse la mia coscienza, che, come al solito, aveva fottutamente ragione.

Non potei evitare di notare la grande macchia di caffè nella maglietta di Luke. 'Ops, forse dovrei lavar gliela' pensai

'Ehm, la tua maglia, dammela, te la lavo!' dissi un po' impacciata 

Lui guardò me, poi subito dopo la sua maglietta. Annuì leggermente, poi di scatto se la tolse. Il suo fisico. Mio Dio. Muscoloso, ma non troppo. Era veramente perfetto.

***

Andai in lavanderia e cominciai a lavare la maglia di Luke. La vista di lui senza l'indumento continuava a tornarmi in mente. Dio, quanto era bello.

LUKE'S POV.

Ero seduto sul divano mentre Jess era in lavanderia a lavarmi la maglietta.

Non potevo lasciare una ragazza così bella in una stanza tutta sola, soprattutto quando in casa c'eravamo solo io e lei. Con decisione mi alzai dal divano e mi diressi verso la lavanderia. Entrai e come speravo, non si era nemmeno accorta che ero lì. Di soppiatto mi avvicinai a lei, e da dietro appoggiai le mie mani sui suoi fianchi.

Sobbalzò per lo spavento.

'Ehy'

'C-ciao' balbettò

Le spostai i capelli da un lato e cominciai a baciarle il collo, potevo sentire il suo disagio in quel momento, Dio quanto la volevo.

JESS'S POV.

Da quando Luke aveva appoggiato le sue mani sui miei fianchi, avevo ben capito le sue intenzioni. Cosa credeva? Che se gli avessi lavato la maglietta avrei voluto in cambio lui? Ah no, io non penso proprio. Mi girai di scatto e gli diedi uno spintone, lui cercò di dire qualcosa, ma me ne andai nell'altra stanza. Ma cosa credeva di fare? Imbecille.

spazio autrice.

ecco qui il terzo capitolo, spero vi possa piacere. Lasciate un like :)      baci, Fede xx

he looks so perfect. -  Luke Hemmings [completa.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora