capitolo decimo.

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Quindici minuti.  
Quindici fottuti minuti che Luke lanciava sassi contro la mia finestra.
Fottiti Luke.

'Che vuoi?' chiesi andando sulla terrazza.

'Parlare, con te.'

Parlare? Alle due e un quarto del mattino? Stava scherzando?

'Scherzi'

'No, voglio parlare, seriamente.'

'E di cosa?' chiesi scocciata

'Di qualsiasi cosa.' sorrise.

Sbuffai.

'Allora?' chiese sorridendo, ancora.

Prima o poi ti cadrà quella cazzo mascella a forza di sorridere sempre, rincoglionito.

Feci un gesto con la mano in senso di approvazione e lui cominciò a salire verso la mia camera.
Mi sedetti su una poltroncina situata sulla mia terrazza in attesa che quel coso "scalasse" la mia per arrivare da me.

'Quindi?' chiesi appena arrivò.

Sorrise

Mado’ ancora?

'Luke, ma non ti stanchi mai?'

'Di cosa?' chiese sedendosi accanto a me.

'Di sorridere.'

'No, mi piace sorridere'

Sorrido sempre ciao! 
Vaffanculo.

Non risposi.

'Ti va se ti faccio un po' di domande?'

Ma che era un interrogatorio mo'?

Annuii leggermente.

'Caldo o freddo?'

'Caldo'

'Dolce o salato?'

'Dolce'

'Luke o Ashton?'

'Lu.. aspetta cosa?'

'Luke o Ashton?' chiese di nuovo, ma dal leggero sorriso che fece, potei capire che aveva sentito la mia risposta precedente.

'Ashton!' esclamai

E poi continuammo così per un po', non saprei quanto, ma smettemmo quando comunicò a piovere.

'sole o pioggia?' chiese mentre andavamo in camera.

'Mh, non saprei.. Entrambi'

Poi basta, non sapeva più che chiedermi evidentemente.

'Dov'è tua madre?' chiese dopo alcuni minuti.

Ahia.

'Ehm, lei è morta'

Luke sbiancò.

'Oddio, non dovevo chiedetelo, scusa'

'No è ok, tranquillo' dissi accennando un sorriso.

Poi il silenzio calò di nuovo.

'Jessica, io vado al lavoro!' sentii mio padre, cazzo stava arrivando. 
Ma che ora era?

'Le sette meno dieci' disse Luke come se mi avesse letto nel pensiero.

'Cazzo, cazzo, nasconditi dietro le tende!'

Sentii i passi di mio padre, così mi buttai sotto le coperte facendo finta di dormire.

'Ciao, io vado al lavoro' disse mio padre entrando in camera.

'Certo, a stasera allora'

'Sicuro, a dopo' disse sorridendomi

Poi l'inaspettato accadde.

Uno starnuto.

Quello di Luke.

Merda.

'Salute' disse mio padre.

Sorrisi

'Grazie' disse una voce, che non era la mia, bensì quella di Luke.

Madonna Luke, quanto sei stupido?!

'Chi era?' chiese mio padre scartando gli occhi.

'Io.. ehm.. non lo so..' dissi balbettando.

Mio padre si avvicinò con cautela verso la mia finestra. Poi spostò la tenda.

'Tu? Il giardiniere?' urlò 
'Che ci fai qui?'

'Io.. ehm.. sono venuto a controllare l'edera'

Luke, ti odio.



spazio autrice
ragaaas, ecco qua il capitolo yee!
Bene allora, vorrei ringraziare un sacco le mie compagne di classe perché grazie a loro e ao loro assilli ho aggiornato. Vorrei ringraziare Greta che mi ha dato l'ispirazione.
Ah già e anche Olga (@seipaure) che come al solito è sempre disponibile a darmi qualche suggerimento.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, grazie, prego, ciao(?)

fede x

 

he looks so perfect. -  Luke Hemmings [completa.]Where stories live. Discover now