-non uscirai da qui se non farai quello che ti dico-
-CHE COSA VUOI DA ME?-
-cosa voglio da te? Semplice...
Voglio che tu mi aiutassi a trovare il mio assassino, ma per fare ciò dovrai anche aiutarmi a recuperare la mia memoria.--il tuo assassino...-
Ma quindi lui è morto, possibile che sia Tommaso?
Si avvicina verso di me fluttuando con un sorriso abbastanza inquietante.
-se non te ne sei accorta sono morto. Il corpo lì a terra è il mio.-
È lui.
-i-io non so come aiutarti. Tu non sei reale. Sei scomparso 50 anni fa e non ti hanno mai più ritrovato.
Sto-sto diventando pazza--sono più reale di quanto pensi, e tu mi aiuterai-
-MA COME? Come posso aiutarti? tu- tu sei morto!-
-si, m'è nero accorto, grazie per l'osservazione-
E sarcastico in un momento del genere? Ma scherziamo?
-prima di tutto tua madre non deve sapere del mio cadavere, ripulito qui sotto prima del suo arrivo.
Secondo, comincerai a cercare il mio assassino.--ripulire il tuo cadavere? NO!
Bisogna chiamare la polizia Tommaso, saranno loro a trovare il tuo assassino e poi ti daranno la giusta sepoltura, così riposerai in pace.--la polizia non deve intromettersi, e anche se mi daranno la giusta sepoltura io non troverò mai pace.
E poi anche se la trovassi non passerei mai oltre.--non mi interessa quello che vorrai fare, ora apri la porta-
-no, prima ripulisci qui dentro-
-IO NON RIPULIRÒ MAI QUI DENTRO-
-allora farai la mia stessa fine-
Provo ad aprire la porta ma è bloccata, gli do calci, pugni, ma non si apre.
-e inutile non riuscirai mai ad aprirla-
Quanto lo odio, vorrei farlo resuscitare per poi ucciderlo di nuovo.
-uffa, d'accordo ti aiuto ma tu dovrai lasciarmi in pace-
-questo non te lo garantisco-
Uno scatolo di legno si muove al centro della camera e si posiziona accanto al corpo.
-sei stato tu ?-
-si posso far muovere le cose-
Scendo le scale e comincio a cercare un interruttore della luce.
Lo trovo accanto ai tavoli, spingo la leva e la camera viene illuminata.
La scena è molto raccapricciante.
C'è sangue sparso per tutta la cantina, ragnatele, polvere, vecchi libri e foto sopra i tavoli ed il corpo al centro.-avevo tutto questo sangue in corpo?
Credo che non riuscirai a toglierlo tanto facilmente--non hai intenzione di aiutarmi?-
-non posso afferrare niente, quindi farai tutto da sola-
-fanculo-
Dico sussurrando.
Comincio con levare la polvere e le ragnatele, dopo 30 minuti poso tutti i libri e le foto sbiadite dentro una scatola.
Rimane da levare il corpo ed il sangue.Metto dei guanti e comincio a prendere le ossa delle gambe.
-che schifo,che schifo,che schifo-
Tommaso si avvicina e mi guarda.
-HEI piano con le parole. E il mio corpo che stai toccando.-
-TO RICORDO CHE TI STO FACENDO UN FAVORE.-
Poso le ossa nella scatola, poi prendo il teschio e lo guardo, come in tutte le ossa non sembra ci sia nessuna frattura.
I vestiti invece sono inzuppati di sangue.-Tommaso-
-che vuoi?-
-come sei morto?-
Sì stacca dal muro e viene verso di me.
-se lo ricordassi non chiederei il tuo aiuto per recuperare la memoria-
-scusa ma allora cosa ti ricordi esattamente?-
Mi guarda attentamente e poi risponde.
-Odio,freddo,paura,buio,rabbia-
-hai detto che sei stato ucciso, te lo ricordi almeno il tuo assassino?-
-ricordo solo il mio nome è le mie emozioni prima di morire-
Messo tutto lo scheletro dentro la scatola guardo la pozza di sangue a terra.
-Non hai fratture, quindi non è dovuto a quelle, possibile che tu sia stato pugnalato.-
Chiudo la scatola e la porto sù.
-potresti aprirmi la porta ora? Grazie-
La porta si apre ed esco fuori.
-tu non vieni?-
Tommaso è rimasto in cantina e mi guarda.
-sono rimasto bloccato qui per 50 anni, non ricordo la data in cui sono morto ma è passato tanto tempo.
Ora che il mio corpo è stato trovato ed è uscito da qui dentro, la mia anima è libera di uscire finalmente.
Ma non so cosa aspettarmi li fuori.--hai paura? Non devi, anche se-
-TU NON CAPISCI. SONO STATO PRIGIONIERO DI QUELLA CANTINA PER TROPPO TEMPO. NON RICORDO NIENTE E ORA RU MI STAI DICENDO DI NON AVERE PAURA! IO NON HO PAURA, SONO ARRABBIATO PERCHÈ MI È STATA TOLTA LA POSSIBILITÀ DI VIVERE LA MIA VITA.-
le luci della casa si accendono e si spengono, le finestre non smettono di sbattere.
Mi accascio a terra e mi tappo gli occhi.-ADESSO BASTA, finiscila ti prego.-
I rumori cessano e le luci sembrano tornare alla normalità.
-scusa, non volevo spaventarti-
Lo guardo e vedo che si trova davanti la porta di casa.
-è tutto così strano...-
Mi alzo e riprendo la scatola, chiudo la cantina ed esco.
-che i dobbiamo fare con i tuoi resti?-
-dobbiamo bruciarli e seppellirli-
-Bruciarli?-
-è seppellirli,sì-
È completamente fuori.
-e dove dovrei seppellirti?-
-nel giardino di casa-
-Cosa?a mia mamma piace fare giardinaggio, cosa pensi che dirà quando troverà le tue ceneri?-
-non dirà niente, perché tu mi seppellirai talmente bene da non essere più ritrovato.
Ora prendi una pala e scava una buca profonda.-Dopo 20 minuti di scavi prendo i resti di Tommaso e gli do fuoco dentro la buca.
Poi con la pala rimetto la terra nella buca.-Amen, ora riposa in pace e non mi rompere più per oggi.-
Entro a casa e chiudo la porta alle mie spalle, arrivo in camera mia distrutta.
La giornata di oggi è stata molto stressante, soprattutto per quello che è successo in cantina.
Chiudo gli occhi e mi addormento
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Ghost
Fantasyjanette è una ragazza abbastanza timida, si trasferisce con la madre in una nuova città traslocando in una casa vecchia di almeno cento anni. Dopo una settimana, alla fine della scuola janette ritorna a casa cominciando a sentire strani vibrazioni...