Capitolo 10

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-non uscirai da qui se non farai quello che ti dico-

-CHE COSA VUOI DA ME?-

-cosa voglio da te? Semplice...
Voglio che tu mi aiutassi a trovare il mio assassino, ma per fare ciò dovrai anche aiutarmi a recuperare la mia memoria.-

-il tuo assassino...-

Ma quindi lui è morto, possibile che sia Tommaso?

Si avvicina verso di me fluttuando con un sorriso abbastanza inquietante.

-se non te ne sei accorta sono morto. Il corpo lì a terra è il mio.-

È lui.

-i-io non so come aiutarti. Tu non sei reale. Sei scomparso 50 anni fa e non ti hanno mai più ritrovato.
Sto-sto diventando pazza-

-sono più reale di quanto pensi, e tu mi aiuterai-

-MA COME? Come posso aiutarti? tu- tu sei morto!-

-si, m'è nero accorto, grazie per l'osservazione-

E sarcastico in un momento del genere? Ma scherziamo?

-prima di tutto tua madre non deve sapere del mio cadavere, ripulito qui sotto prima del suo arrivo.
Secondo, comincerai a cercare il mio assassino.-

-ripulire il tuo cadavere? NO!
Bisogna chiamare la polizia Tommaso, saranno loro a trovare il tuo assassino e poi ti daranno la giusta sepoltura, così riposerai in pace.-

-la polizia non deve intromettersi, e anche se mi daranno la giusta sepoltura io non troverò mai pace.
E poi anche se la trovassi non passerei mai oltre.-

-non mi interessa quello che vorrai fare, ora apri la porta-

-no, prima ripulisci qui dentro-

-IO NON RIPULIRÒ MAI QUI DENTRO-

-allora farai la mia stessa fine-

Provo ad aprire la porta ma è bloccata, gli do calci, pugni, ma non si apre.

-e inutile non riuscirai mai ad aprirla-

Quanto lo odio, vorrei farlo resuscitare per poi ucciderlo di nuovo.

-uffa, d'accordo ti aiuto ma tu dovrai lasciarmi in pace-

-questo non te lo garantisco-

Uno scatolo di legno si muove al centro della camera e si posiziona accanto al corpo.

-sei stato tu ?-

-si posso far muovere le cose-

Scendo le scale e comincio a cercare un interruttore della luce.
Lo trovo accanto ai tavoli, spingo la leva e la camera viene illuminata.
La scena è molto raccapricciante.
C'è sangue sparso per tutta la cantina, ragnatele, polvere, vecchi libri e foto sopra i tavoli ed il corpo al centro.

-avevo tutto questo sangue in corpo?
Credo che non riuscirai a toglierlo tanto facilmente-

-non hai intenzione di aiutarmi?-

-non posso afferrare niente, quindi farai tutto da sola-

-fanculo-

Dico sussurrando.

Comincio con levare la polvere e le ragnatele, dopo 30 minuti poso tutti i libri e le foto sbiadite dentro una scatola.
Rimane da levare il corpo ed il sangue.

Metto dei guanti e comincio a prendere le ossa delle gambe.

-che schifo,che schifo,che schifo-

Tommaso si avvicina e mi guarda.

-HEI piano con le parole. E il mio corpo che stai toccando.-

-TO RICORDO CHE TI STO FACENDO UN FAVORE.-

Poso le ossa nella scatola, poi prendo il teschio e lo guardo, come in tutte le ossa non  sembra ci sia nessuna frattura.
I vestiti invece sono inzuppati di sangue.

-Tommaso-

-che vuoi?-

-come sei morto?-

Sì stacca dal muro e viene verso di me.

-se lo ricordassi non chiederei il tuo aiuto per recuperare la memoria-

-scusa ma allora cosa ti ricordi esattamente?-

Mi guarda attentamente e poi risponde.

-Odio,freddo,paura,buio,rabbia-

-hai detto che sei stato ucciso, te lo ricordi almeno il tuo assassino?-

-ricordo solo il mio nome è le mie emozioni prima di morire-

Messo tutto lo scheletro dentro la scatola guardo la pozza di sangue a terra.

-Non hai fratture, quindi non è dovuto a quelle, possibile che tu sia stato pugnalato.-

Chiudo la scatola e la porto sù.

-potresti aprirmi la porta ora? Grazie-

La porta si apre ed esco fuori.

-tu non vieni?-

Tommaso è rimasto in cantina e mi guarda.

-sono rimasto bloccato qui per 50 anni, non ricordo la data in cui sono morto ma è passato tanto tempo.
Ora che il mio corpo è stato trovato ed è uscito da qui dentro, la mia anima è libera di uscire finalmente.
Ma non so cosa aspettarmi li fuori.-

-hai paura? Non devi, anche se-

-TU NON CAPISCI. SONO STATO PRIGIONIERO DI QUELLA CANTINA PER TROPPO TEMPO. NON RICORDO NIENTE E ORA RU MI STAI DICENDO DI NON AVERE PAURA! IO NON HO PAURA, SONO ARRABBIATO PERCHÈ MI È STATA TOLTA LA POSSIBILITÀ DI VIVERE LA MIA VITA.-

le luci della casa si accendono e si spengono, le finestre non smettono di sbattere.
Mi accascio a terra e mi tappo gli occhi.

-ADESSO BASTA, finiscila ti prego.-

I rumori cessano e le luci sembrano tornare alla normalità.

-scusa, non volevo spaventarti-

Lo guardo e vedo che si trova davanti la porta di casa.

-è tutto così strano...-

Mi alzo e riprendo la scatola, chiudo la cantina ed esco.

-che i dobbiamo fare con i tuoi resti?-

-dobbiamo bruciarli e seppellirli-

-Bruciarli?-

-è seppellirli,sì-

È completamente fuori.

-e dove dovrei seppellirti?-

-nel giardino di casa-

-Cosa?a mia mamma piace fare giardinaggio, cosa pensi che dirà quando troverà le tue ceneri?-

-non dirà niente, perché tu mi seppellirai talmente bene da non essere più ritrovato.
Ora prendi una pala e scava una buca profonda.-

Dopo 20 minuti di scavi prendo i resti di Tommaso e gli do fuoco dentro la buca.
Poi con la pala rimetto la terra nella buca.

-Amen, ora riposa in pace e non mi rompere più per oggi.-

Entro a casa e chiudo la porta alle mie spalle, arrivo in camera mia distrutta.
La giornata di oggi è stata molto stressante, soprattutto per quello che è successo in cantina.
Chiudo gli occhi e mi addormento

GhostWhere stories live. Discover now