"Intende dire: uccise? No, ovviamente."

"Non mi fraintenda, capisco che l'idea di eliminare delle bambine..."

"Si si, so che cosa vuol dire. Nessuno di noi le vorrebbe tra i piedi. Oltre a essere inquietanti, sono anche prive di un'anima. Questi significa che possono commettere le peggiori atrocità senza alcun rimorso o sentimento. Io per prima le vorrei vedere smembrate."


"E quindi?"


Senza chiedere il permesso, Selima si alza, si dirige verso l'armadietto e si versa un bicchiere di whiskey.

"Quindi dobbiamo capire come renderle inoffensive. O per lo meno, come contrattaccare il loro famiglio. E qui entrate in gioco voi. Huginn ha preso i bottoni della giacca di Sebastian, intrisi della sostanza di cui è composto: cercate di capire quali siano i suoi punti deboli. Se reagisce al caldo, espandendosi, non è escluso che il freddo provochi la reazione contraria."

Dougal trattiene a stento un moto di stizza.

"E lei? Oltre a bere il nostro whiskey e a dare ordini, ha intenzione di fare qualcosa?"

"Dougal, ti prego..." interviene il Reggente.

"Oh si, mio caro amico. Certo che farò qualcosa" in un sol colpo, finisce il bicchiere che ha in mano e se ne versa un secondo "io gli darò la caccia e lo terrò occupato".

"E come pensa di trovarlo?" ringhia il Guardiano "L'ha detto lei stessa che si nasconderà in attesa della notte di Samhain".

"Si terrà nascosto da NOI. Ma c'è una cosa che non potrà fare a meno di osservare. Qualcosa che tenterà di trasformare in un'arma a suo favore..."


"Il ragazzo..." interviene il Reggente "il ragazzo che è arrivato al portale..."

"Precisamente vecchio mio. Precisamente."

Purtroppo per lei, Selima ha bisogno di una quantità di alcool spropositata per annebbiare i sensi.

Si versa un terzo bicchiere sconsolata, ben sapendo che sarà inutile per cancellare le immagini che le intasano la testa con tenace cattiveria.

"Ha intenzione di tenerli d'occhio dunque?"

"Molto da vicino, vecchio mio" dice puntando l'indice come se fosse una pistola "molto da vicino".

"Tze... e magari pensa di farlo vestita così? Non ha certo l'abbigliamento di una persona che vuole passare inosservata" ridacchia con sufficienza Dougal.


Lei ricambia l'espressione di scherno e schioccando le dita, li lascia sbigottiti, con tanto di bocca aperta a prendere aria.

Un bambino biondo di 7 anni compare innanzi a loro, reggendo un gelato. Possono sentire l'odore della fragola e del cioccolato che colano dal cono. Un nuovo schiocco e il bambino viene sostituito da un anziano, piegato su di un bastone di legno troppo corto per la sua statura. Le mani rugose tremano indicando qualcosa alle loro spalle. Un terzo schiocco e un santone indiano levita a mezz'aria nel punto indicato dal vecchio. Varie sfumature di sporco gli decorano la faccia allungata e meditabonda. La tunica, che una volta probabilmente era arancione, ricorda il sacco della spazzatura di un fast food di quart'ordine ed emana lo stesso fetore di una discarica abusiva al sole di agosto.

"Pensate ancora che il mio aspetto sia un problema?" chiede senza aprire gli occhi, il nero che riempie le pieghe sotto le palpebre.

"Ha reso bene l'idea signorina Kavendish. A quanto pare le sue doti sono seconde solo alla sua vanità".


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