08

13.5K 1.2K 727
                                    

"Jimin, chi è questo?" domandò sua madre la mattina successiva, il suo telefono tra le mani con lo schermo rivolto verso Jimin. Non era suo solito imprecare, ma quando la donna gli fece quella domanda non riuscì a trattenersi. "Merda."

"Bada a come parli," lo riprese la madre.

"È Yoongi, c'è qualche problema, mamma?"

"C'è, eccome, e dove hai preso quella felpa?" proseguì, sollevando un sopracciglio.

"Da un amico," rispose Jimin, stringendo il tessuto tra le dita. "L'ho presa in prestito," precisò, lasciando cadere le braccia ai lati.

"Da chi? Ti sta terribilmente larga."

"Yoongi! È una tragedia così grande se indosso una felpa che mi ha prestato?"

"Non voglio che frequenti lui o i suoi amici, sono una cattiva influenza."

"Perché no? Lui è gentile con me. Sono tutto fuorché una cattiva influenza, mamma."

"Con chi sei uscito sabato?" chiese lei.

"Taehyung e Jungkook," mentì Jimin, incrociando difensivamente le braccia sul petto.

"Perché mi stai mentendo? Ho letto i tuoi messaggi."

"Mi ha invitato ad uscire, e sapevo che non mi avresti lasciato andare se ti avessi detto che era Yoongi. Che problema hai con lui?"

Sua madre non fece che sospirare in risposta, limitandosi a dire: "vai in camera tua, Jimin, e non pensare di riavere il tuo telefono tanto presto." Al sentirlo, Jimin si sentì il sangue bollire nelle vene. Girò sui tacchi e salì al piano di sopra, nella sua stanza, farfugliando parole insensate sottovoce.

"Solo un altro dei tuoi modi per rovinarmi la vita," sbuffò a se stesso Jimin, sbattendo dietro a sé la porta.

Non appena si trovò nella propria camera, si mise frettolosamente le ciabatte e uscì dalla finestra, diretto alla casa di Yoongi. Bussò alla porta e ci fu un latrato dall'altra parte, Min Holly. Quando la porta si aprì, venne accolto da Yoongi che sorrideva ampiamente e Holly che gli saltava allegramente addosso.

"Jimin, ciao," disse Yoongi, il cui sorriso era anche dovuto al fatto che Jimin portasse ancora la sua felpa. Anche Yoongi, essendo mattina presto, indossava ancora il proprio pigiama.

"Posso entrare?" domandò Jimin, e il maggiore annuì senza esitare.

"Certo." Spalancò ulteriormente la porta per far entrare il più piccolo, il quale entrò cautamente e squittì per l'improvviso interesse di Min Holly per lui. In particolare per le sue ciabatte. Addentò la ciabatta di Jimin e cominciò a tirarla come se stesse giocando al tiro alla fune insieme a Jimin.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che quest'ultimo, quando Holly strattonò la ciabatta, cadesse per terra, perché solo un paio di giorni prima Hoseok aveva avuto la brillante idea di passare la cera sul pavimento. "Oddio!" esclamò Jimin, atterrando sul proprio didietro. Il cagnolino era molto più forte di quanto sembrasse.

Yoongi rise e cercò di mandare via Holly. "Holly, sciò," disse il ragazzo, ma l'animaletto continuò ad attaccare la ciabatta di Jimin. A quel punto Yoongi sfilò al minore anche la seconda ciabatta, lanciandola dalla parte opposta del corridoio, e Holly lasciò la presa, andando ad inseguire la ciabatta lanciata.

"Mi dispiace tanto, Jimin," si scusò Yoongi, aiutandolo ad alzarsi, e il più piccolo ridacchiò.

"Tutto a posto, ma non posso dire lo stesso per le mie ciabatte," sospirò Jimin, vedendo Holly strappare l'altra ciabatta, mentre quella che stava indossando era grondante di bava e con piccoli strappi qua e là.

hyung ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora