Inorridii nel sentire le sue parole; certo, quello di Niall era solo uno scherzo sfacciato, ma Harry non poteva saperlo. Aveva tutte le buone ragioni di credere a quello che sentiva, e non osavo nemmeno immaginare le conseguenze.

«Niall, idiota, finiscila!» gridai in preda al panico, correndo verso di lui e tentando di strappargli via l'iPhone. «Ridammi quel cazzo di telefono!»

Dopo diversi secondi di lotta furiosa riuscii finalmente a riappropriarmi del mio cellulare, che mi portai all'orecchio dopo essermi passata le mani bagnate sulla maglietta.

«Harry, ci sei?» chiesi con la voce tremante e spezzata dal fiato corto. «Era uno scherzo di un mio amico imbecille, mi dispiace»

«Ri, porca puttana! Mi è quasi preso un colpo!» sbottò Harry, comprensibilmente furioso. «Ti rendi conto che ero già salito in macchina?»

Liberai un sospiro, lanciando un'occhiataccia omicida al mio migliore amico che se la rideva qualche metro più in là.

«Scusami, davvero» mormorai, voltandomi di spalle in modo che Niall non capisse le mie parole. «Sto bene, sono a casa. Stavo lavando i piatti e quel cretino ha risposto al telefono credendo fosse un'idea geniale; non sa nulla di te, di questo non devi preoccuparti»

Un silenzio teso riempì la linea per alcuni secondi.

«Va bene, ma fai in modo che non succeda più» mi ammonì, sbuffando irritato. «Credo di aver perso dieci anni di vita per questa stronzata»

«A chi lo dici» commentai con una risatina nervosa. «Tu come stai? A parte lo spavento, intendo»

«Non c'è male, anche se mi sento parecchio inutile nelle mie condizioni» replicò, la voce che trasudava frustrazione ad ogni parola. «I ragazzi vogliono che stia a riposo, ma non capiscono che ormai sto bene e potrei tornare al lavoro anche subito. Scommetto che tu c'entri qualcosa, e non provare nemmeno a negarlo»

Mi tornò in mente il momento in cui Zayn mi aveva accompagnata alla fermata dell'autobus dieci giorni prima; dopo essere scesa dall'auto, prima che ripartisse, gli avevo raccomandato di non fargli fare nulla per almeno due settimane. La ferita aveva bisogno di chiudersi bene, per evitare complicazioni che sarebbero state ben più gravi di un semplice taglio profondo al costato. Evidentemente Zayn aveva passato parola al resto della banda.

«Ehm... non so di cosa tu stia parlando» mentii spudoratamente, al che lo sentii subito sbuffare.

«Ah, lo sapevo. Sei proprio stronza, Ri»

«Dovresti ringraziarmi, invece» finsi di protestare, anche se stavo sorridendo. «È merito mio se adesso stai meglio»

«Tecnicamente è più giusto dire che è colpa tua se sono stato di merda qualche giorno fa»

Ridacchiai scuotendo la testa, prima gettare uno sguardo alle mie spalle e notare che Niall mi stava guardando con aria interrogativa e parecchio maliziosa.

«Ora devo andare» sospirai, passandomi una mano tra i capelli. «Mi dispiace per prima, ti prometto che terrò il telefono sotto chiave d'ora in poi»

Lo sentii sorridere all'altro capo della linea.

«Ci conto, non voglio morire giovane di infarto» polemizzò, al che roteai gli occhi. «Ci sentiamo domani. Buonanotte, Ri»

«Harry, aspetta...» lo fermai, serrando gli occhi e trattenendo il fiato nella speranza che non avesse riattaccato subito.

«...Sì?»

Espirai sollevata nel sentire che aveva risposto, quindi pensai al modo migliore per formulare la domanda che avevo in mente.

«Quando ci rivedremo? Insomma...» blaterai più confusamente di quanto avrei voluto, e non senza una discreta dose di imbarazzo. «Spererei che non debba succedere qualcos'altro di brutto per vederti di nuovo»

Reunited || H. S.Where stories live. Discover now