love is both: how you become a person, and why.

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"A che stai pensando?" Gli chiese, chinando la testa di lato.

"Stavo pensando che i miei saranno a cena da me uno di questi weekend, ti va di mangiare con noi appena saprò la data?" Gli propose Jungkook sorridendo brillantemente, mentre si torturava le pellicine delle unghie.

"Se tuo fratello cucina, conta su di me." Esclamò il biondo, felice dell'invito del minore.

"Non so nemmeno preparare un'insalata, io. È ovvio che mio fratello cucini!" Rise il moro, ricordandosi che la prima volta che aveva provato a fare qualcosa di produttivo in cucina, aveva quasi ucciso lui stesso, suo fratello e tutto il vicinato con un principio di incendio.

"Ah, già. Da quella volta non puoi più nemmeno toccare i fornelli." Comprese annuendo il più grande. "Vabbè, meglio. Tuo fratello fa un ramen da paura." Sorrise al nulla con uno sguardo lucido e sognante.

"Adesso mi puoi ritenere offeso." Ridacchiò l'amico, incrociando le braccia al petto con fare autoritario.

La giornata proseguì molto tranquillamente. Jin e Namjoon completarono il lavoro che stavano facendo con il velluto rosso, dando vita ad una bellissima giacca dal taglio all'italiana con due bottoni d'argento sul polsino, i quali riportavano una sfarzosa V decorata con piccoli ghirigori. Entrambi si complimentarono a vicenda, nonostante Namjoon insistesse nel dire che lui aveva solo contribuito ad aiutare e che Jin aveva il vero merito del lavoro. Jungkook invece correva verso la sua macchina per tornare a casa in tempo, affinché potesse riuscire a raccontare tutto al fratello prima che egli uscisse per una qualche strampalata emergenza. Guidò il più velocemente possibile verso il suo appartamento, ma sapeva benissimo che il traffico di Seoul non gli avrebbe permesso di continuare altrettanto rapidamente. Suo fratello era impiegato come cameriere in un ristorante abbastanza frequentato che risiedeva in un quartiere molto di passaggio della capitale e capitava molte, forse troppe, volte che dovesse correre a lavoro senza alcun preavviso. Jungkook non riusciva a parlarci quasi mai poiché i loro orari non combaciavano affatto e poche volte si concedevano qualche ora per conversare tranquillamente fra loro come normali fratelli. D'altro canto, quella sera, il fratello di Jungkook non avrebbe dovuto lavorare fino all'indomani mattina e quindi era l'occasione migliore per scambiarsi due parole, cosa che al minore mancava tantissimo. Suo fratello era una tappa fissa nella sua vita, non perché ci sia sempre stato lí con lui, ma perché ritornava sempre, indipendentemente dal posto in cui andasse. Non lo avrebbe mai abbandonato, nemmeno se avesse dovuto lavorare in capo al mondo o in mezzo all'oceano.

"Hyung, sono a casa!" Esclamò, dopo aver attraversato l'ingresso della propria abitazione. Non vedeva nulla, le luci del foyer e della cucina erano tutte spente e stentava a trovare gli interruttori anche dopo anni che viveva in quella casa. "Hyung, ci sei?" Chiese, giacché non sentiva nessun rumore proveniente dal salotto. Arrancò ancora per cercare la luce, ma inciampò sul tappeto, finendo con la faccia spiccicata sul pavimento di legno. La luce si accese improvvisamente e una voce familiare gridò gioiosamente il benvenuto. "Ciao fratel-, perché stai abbracciando il pavimento?" Domandò il fratello di Jungkook, il quale voleva fargli trovare la cena pronta come piccola sorpresa.

"Sì, credo sia ora di rivelarti questa importante verità." Incominciò il moro ancora steso a terra, alzando il dito indice della mano destra. "Ho una particolare attrazione verso i pavimenti." Sentenziò infine, in tono risoluto.

"Oh, sono così orgoglioso del tuo coraggio, piccolo." Gli rispose il fratello, facendo finta di asciugarsi una finta lacrima. "Ora alzati, su." Gli offrì una mano massiccia per aiutarlo.

"Beh dai, faceva effetto, ammettilo." Replicò l'altro, mentre si alzava e andava a sedersi a tavola. Notò subito che quest'ultima era arredata a regola d'arte: la tovaglia stirata con attenzione ospitava le posate, che erano posizionate esattamente ad un centimetro l'una dall'altra; i tovaglioli bianchi erano perfettamente piegati e i bicchieri limpidi brillavano alla luce del lampadario. Per quanto era limpido il vetro dei calici la luce emanava dei bagliori che filtravano e andavano a riflettersi sulle pareti.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Where stories live. Discover now