Hogwarts is under attack

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« Dove ho sbagliato? L'ho amato tanto, gli ho donato tutta me stessa, e lui è così che mi ripaga... »

« Hem hem. »

« ...Tradendomi con una sangue marcio. » ululò affranta.

« Ma quando mai? »

« E adesso lei è anche incinta! » concluse battendo i pugni sul materasso per enfatizzare il suo dolore.

« Ma sono tutte balle! » le strepitò contro Daphne.

Punto uno: Draco aveva un pedigree di tutto rispetto che perdurava da secoli, figurarsi se adesso lo lanciava al vento per una come la Granger.

Punto due: di dicerie che non stavano né in cielo, né in terra, Daphne ne aveva le pluffe piene. Com'era possibile che tutta Hogwarts abboccasse a simili scemenze con così tanta facilità? Beh, evidentemente la scuola doveva avere una maggioranza Tassorosso, si disse lei.

« Ah sì? » domandò Pansy interrompendo il suo addolorato pianto all'istante.

« Ti pare che Malfoy si faccia inquinare di proposito? » le replicò stizzita la bionda. « Santo cielo, Parkinson, tu sei in assoluto la più stupida in questa casa. »

Pansy ridacchiò in modo infantile prima, poi scoppiò a ridere istericamente, facendo stringere con forza alla Greengrass la bacchetta.

« La Granger non è incinta! » rise fragorosamente. « Quindi Draco non mi ha mai tradita. » si rialzò in un balzo e si passò un braccio sul viso per asciugare i residui di lacrime.

Trotterellò tutta felice verso la porta blaterando tra sé e sé dei collegamenti che Daphne non udì.

« Grazie, sapevo di poter contare sul tuo supporto. » esclamò sull'uscio scoccandole un bacio volante, ed uscì alla ricerca di Millicent Bulstrode per raccontarle quella strabiliante rivelazione.

Per un attimo, uno estremamente breve, Daphne si domandò se non fosse stata una pessima idea raccontarle la verità, ma dopo aver pensato che, se solo l'avesse lasciata triste nella sua ignoranza se la sarebbe ritrovata lei sul groppone per chissà quanto, decretò di aver fatto la cosa più giusta.

Tanto Malfoy sopportava le sue ossessioni da ormai due anni, uno in più non l'avrebbe certo mandato al manicomio.







Le due case erano disposte l'una di fronte all'altra nell'aula di incantesimi e si guardavano in cagnesco.

La fazione rosso-oro lanciava frequenti occhiatacce dall'altra parte della stanza, e quella verde-argento teneva il naso all'insù con fare superbo.

Risulterebbe riduttivo affermare che almeno la metà dei presenti provasse il forte desiderio di mettere in pratica l'ultima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure sui rivali, dal momento che quella fosse una voglia ampiamente diffusa.
A dividerli c'era solo il minuscolo professor Vitious – che, se solo qualcuno avesse dato i numeri e avesse deciso di passare dalle parole ai fatti, si sarebbe ritrovato a terra in un batter d'occhio.

Da un occhio esterno, però, risultava lampante la stranezza che aveva colpito alcuni studenti a lezione.

Tanto per dirne una, Harry Potter si era beccato un'altra botta in testa da Dean Thomas e la sua improvvisa sbadataggine.

Ma no, quelli fuori dalla normalità non erano loro. Non era nemmeno Neville Paciock con un libro intitolato "conquistala con il tuo calderone" che gli usciva dalla borsa, e nemmeno Calì Patil sospirare abbattuta ad ogni pacca consolatoria di Lavanda Brown. Persino la notevole distanza tra Tiger e Goyle e Malfoy non risultava una curiosità degna di particolare attenzione.

PoisonedWhere stories live. Discover now