Obesaince

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« Guarda qui. »

« Mmh... »

«Così belli, innamorati e belli. »

« Mmh... »

« Conservo ancora tutte le nostre fotografie nel baule! »

« Ah-ha. »

« Draco?! Mi stai ascoltando?! » domandò Pansy Parkinson scocciata, mentre cercava di restare al passo del Serpeverde.

« Ah-ha. » replicò nuovamente laconico lui, mantenendo un'espressione dura.

« Draco?! » insistette la ragazza velocizzando la propria camminata.

Santo cielo, avrebbe voluto schiantarla. E probabilmente l'avrebbe anche fatto, se solo non si fossero trovati in mezzo a un corridoio, in direzione della serra numero tre.

« Draco! » esclamò Pansy Parkinson, piazzandosi davanti al rampollo di casa Malfoy con le braccia aperte per impedirgli di proseguire.

Uno, due, tre... contò mentalmente. Se fosse riuscito ad attendere abbastanza a lungo che gli altri studenti di Serpeverde e Grifondoro fossero scemati via, avrebbe potuto estrarre la bacchetta e tramortirla.

« Mi stai ignorando? » domandò lei retoricamente.

« Ah-ha. » ripeté piattamente lui. 

No, sarebbe stato decisamente meglio obliviarla, dal momento che ora si ritrovava a recitare quella ridicola scenetta proprio a causa sua. Tutto era iniziato quando, al quinto anno, aveva deciso di averne abbastanza delle sue stupidaggini e di porre fine alla loro relazione – che oltre ogni sua previsione era perdurata per quasi un anno.

« Guarda questa foto. » si impuntò la Serpeverde, mettendogli sotto al naso un'immagine animata di loro due che ridevano abbracciati.

« Non ti mancano questi momenti insieme? » domandò speranzosa.

Certo, Draco non si sarebbe mai immaginato che Pansy fosse decisamente peggio come ex, piuttosto che nei panni di fidanzata. Già durante la loro storia aveva manifestato atteggiamenti possessivi nei suoi confronti – come quella volta che gli aveva fatto una scenata di gelosia solo perchè aveva passato un giorno intero con Theodore e Blaise – ma da quando lui aveva deciso di spezzare il loro legame, la cosa era decisamente degenerata.

Gli mancavano i loro momenti insieme?

« No. » rispose ad alta voce, senza lasciar trasparire alcuna emozione. 

Prese per aggirarla e continuare il suo cammino, ma la ragazza lo afferrò per la veste.

« Draco?! » ed erano quattro. 

Nel giro di un minuto e mezzo l'aveva chiamato ben quattro volte.

Pansy Parkinson aveva sviluppato un attaccamento morboso nei suoi confronti e lui iniziava ad averne piene le pluffe, di trovarsela sempre attorno. Gli aveva spedito talmente tanti gufi da avergli provocato una repulsione per gli stessi; un'allergia, come l'avrebbe denominata un babbano. Era arrivato al punto di pagare i bambini del primo e del secondo anno per far fare loro su e giù per la guferia al posto suo, per far recapitare le sue missive ai genitori: tre galeoni e due zellini per i più collaborativi, una minaccia di maledizione Imperius per i più difficili.

Alla fine del quinto anno, freschi freschi di separazione, lei l'aveva letteralmente aggredito con l'intento di sedurlo. Voci di corridoio dicevano che l'avessero sentita urlare: « eppure ti piaceva quando facevo così ».

Durante le vacanze estive tra il sesto e il settimo anno si era fatta trovare nel salotto della sua sontuosa villa, infiocchettata da capo a piedi, mentre sorseggiava thé al miele in compagnia dei suoi genitori, chiacchierando amabilmente del loro futuro matrimonio e di una numerosa prole fatta di bimbi belli e biondi.

PoisonedOù les histoires vivent. Découvrez maintenant