la pizza è per sempre

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Chris accende il cammino, ci sediamo sul divano e insieme apriamo il cestino da pic nic che contiene: PIZZA.
TANTA
MA TANTA
DI TUTTI I TIPI
DI TUTTI I COLORI
PIZZA.
Credo di essermi innamorata di quel che vedo ai miei occhi.
Ciò che mi rende felice.
Quello che mi ha cambiato l'esistenza.
Qualcosa che vorresti provare per sempre.
PIZZA.
Mi giro verso Christopher che mi guarda con un sorriso che va un orecchio all'altro e solo io, perché ho scacciato le mani di lui dal mio cibo, ho preso una fetta di PIZZA.
-ti vedo contenta di questa sorpresa- mi dice addentando anche lui una fetta

-oh assolutamente si- gli dico con la bocca piena e cercando di non sporcare il mio vestito.

-ammetto che è davvero strano vedere una così bella ragazza, vestita di tutto punto mangiare in modo così rozzo una povera pizza- mi dice sorridendo e continuando a mangiare in modo sicuramente più elegante di me.
Decido di non rispondere e di godermi questo cibo paradisiaco.

Mezz'ora dopo siamo seduti sul tappeto cercando di riscaldarci il più possibile con il camino e con i plaid portati da lui.
-sai, pensavo che fa così freddo da doverci riscaldare stando forse più vicini e abbracciandoci, logicamente solo per sopravvivere- mi dice lui avvicinandosi a me mentre io mi allontano da lui, anche se effettivamente fa un po' freddo, visto che siamo su una spiaggia a dicembre.
-beh... Anche se non vuoi stare vicino a me, penso che dovremmo restare qui per stanotte-
I miei occhi si sbarrano e inizio ad aprire bocca ma lui mi precede
-no ma cosa hai capito! Intendo che fa troppo freddo e ora che siamo al caldo potremmo avere uno sbalzo di temperatura e poi prenderci un malanno- mi dice diventando tutti rosso e toccandosi i ricci.

-ah ecco, beh in questo caso farò questo sacrificio solo per non prendere una polmonite- gli dico togliendomi le scarpe, tirando la coperta dal mio lato e avvicinandomi al camino. -approfittiamo di questo momento per conoscerci meglio no?- aggiungo.

-trovo sia un ottima idea ma credo di aver parlato fin troppo di me, ormai sai che sono un ragazzo dalle mille risorse, bello da far invidia ad un modello di dolce e gabbana, di un fisico scolpito nel divano e dal capello fluente, per non parlare delle labbra morbide da provare assolutamente- mi dice facendomi segno delle sue labbra screpolate da freddo.

-e perché non mi parli del tuo carattere?- gli dico ridendo

-c'è poco da dire, ho uno spiccato senso dell'umorismo, sono estroverso ma non egocentrico, arrossisco ma non sono timido, qualche volta sono strano e mi piacciono i gesti romantici, e sicuramente sono troppo stronzo, rido in qualunque momento... Anche per scacciare l'ansia-
-beh essere strani non è male- gli dico avvicinandomi a lui.
-ah no?-
-no, perché essere strani significa essere diversi...ed essere diversi è una bella cosa. Rende unici.- lo guardo dritto negli occhi e sorrido...mi ricordano l'amore, LA CIOCCOLATA CALDA...

-penso sia arrivato il tuo turno, parlami di te.- mi dice lui avvicinandosi ancor di più... Credo di aver bisogno di una gomma alla menta a questo punto.
-penso che tu abbia capito che adoro i fiori, la cioccolata calda e soprattutto la neve. Mi definisco sensibile, fin troppo introversa e mi piace osservare le persone. Un giorno mi piacerebbe aprire un negozio di fiori per renderle felici.-
Glielo dico abbassando lo sguardo...penso sia la prima persona alla quale io mi sia davvero rivelata e la cosa mi solleva, perché notare i suoi occhi che mi scrutano e che brillano non mi rendono a disagio, ma stranamente mi fanno sentire nel posto i cui vorrei stare. Qui, insieme a lui, proprio in questo momento, mentre abbiamo spento le luci e ci siamo accoccolati, sotto la stessa coperta e ci siamo addormentati così... Con la speranza di un nuovo inizio.

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