Per un attimo ho sperato fosse lei, ma davanti a me c'è la Mela.

<Stai andando via?>.

<Si ma ho ancora un po' di tempo, entra>.

Gli offro una tazza di caffè.

<Vi siete lasciati?>

<Cosa te lo fa credere?>

<La tua faccia ed il fatto che lei non sia qui>.

<Sono successe troppe cose insieme, non riesce a credermi>.

<Ha solo paura>.

<L'ho anche io, ma non ho mai pensato di abbandonarla>

<Non mollare con lei Stephan>

<Ugo io sto continuando a pensare solo a loro, ma adesso tocca ad Aurora capire cosa vuole, le ho dimostrato tanto senza volere nulla in cambio, ma se realmente mi ama adesso sta a lei>.

<Mi terrai aggiornato?>

<Appena saprò di più ti chiamo. Per favore stai vicino a loro, tienili d'occhio e se dovesse succedere qualcosa avvisami subito>.

<Sarà fatto>.

Ci stringiamo la mano.

<Vuoi che ti accompagni?>

<No ho già chiamato un taxi>

<Ci vediamo al tuo ritorno>.

Esco insieme a lui da casa, gli lascio il mazzo di chiavi che Aurora aveva fatto per me.
Saluto i strambi vicini di casa, che mi hanno fatto ricredere sul valore dell'amicizia.

Guardo un ultima volta il palazzo prima di salire sul taxi.

Aurora

Jason dorme nel suo lettino, io passeggio nel corridoio dell'ospedale.

In questo momento mi sento svuotata.
Ho cacciato l'uomo che amo, l'unico uomo che mi ha fatto sentire perfetta.
Un uomo che è riuscito a farsi amare da mio figlio.

Lo chiamano spirito di conservazione, io la chiamo paura.

Paura di essere stata tradita, paura di essere abbandonata.

Forse è panico o semplicemente mancanza di coraggio.

Poggio le spalle sul muro, lentamente scivolo sul pavimento.

Ripenso ai nostri momenti felici, la sua scontrosità iniziale.
Gli dava fastidio solo la mia presenza.
Lentamente si è aperto mostrandomi l'uomo meraviglioso che è.

Le lacrime bagnano il mio viso.

Come ho fatto ad arrivare a questo punto?
Come ho fatto oggi a dirgli che era meglio separarci?
Come ho fatto a credere che lui mi possa aver tradito?
Lui che ha sofferto per un tradimento!

Mi faccio pena da sola.

Io non lo merito e lui soprattutto non merita una donna come me.

Singhiozzo, stretta a me stessa.

Ho rovinato tutto.

Ho perso il mio amore.

L'alba è sorta, non ho chiuso occhio,sono rientrata in camera che era quasi mattina.
Ho vegliato sul mio bambino, almeno lui ha riposato tranquillo.

Sono le nove, quando arrivano Ugo e Lina.

Quest'ultima mia stringe a se.

<È partito?>
<Si, ma vedrai che tornerà e chiarirete>
<L'ho perso per sempre>.
<Non dire sciocchezze! Aurora hai solo ventitré anni, gli errori li commettiamo noi a sessant'anni figurati tu che sei ancora una bambina! Si litiga e si fa la pace così funziona nelle coppie>.

<Vi dispiace restare con Jason? Ho bisogno di andare a casa>.

<Tranquilla ci pensiamo noi>.

Stephan.

Chiudo gli occhi, ho bisogno di dormire un po'.
Sono salito sull'aereo, da pochi minuti, due ore di volo mi attendono.

Qualcuno occupa il posto accanto al mio.

Non apro gli occhi, non ho voglia di fare conversazione.

<Signorina gradisce qualcosa da bere?>.
La voce dell'hostess mi riporta alla realtà, ma è quella della persona che risponde a farmi tornare del tutto lucido.

Apro gli occhi di scatto.
Mi volto alla mia destra.
Che cazzo ci fa lei qui?.

<Signore lei desidera qualcosa?>.

<No grazie>.

I miei occhi si incrociano con la ragazza al mio fianco.

<Che ci fai tu qui?>

<Sto andando a Dublino>.

<Guarda caso nella mia stessa città!>

<Una coincidenza o semplicemente
il destino!>

<Non credo nel destino Rebecca!>

Mi sorride.

<Io invece ci credo>.

<Perché mi segui?>

<Non volevo partissi da solo>.

Indossa le cuffie del suo i-pad.

Questa ragazza mi fa paura, è diventata peggio di una stolcker.

Una ragione per ricominciare Where stories live. Discover now