#6

506 68 8
                                    

Io e Tate stiamo camminando da circa mezz'ora e non capisco se quando apre la bocca prima o poi le parole usciranno o no.
Aspetto in attesa del miracolo, di solito parlo sempre io.
-Vi, perché non lasci che nessuno si avvicini a te?- finalmente dopo altri 10 minuti inizia a parlare. Avrei preferito che avesse detto un'altra cosa.
Ma, se lo vuole sapere ben venga.
-Sarebbe inutile, non sarebbero in grado di starmi vicino, quindi gli risparmio la fatica di conoscermi. Tanto poi, realizzeranno di doversene andare via da me.-
-Ma perché continui a vederti come una minaccia?-
-Non sono io la minaccia, è ciò che è dentro di me che lo è, e fidati che non vorresti mai conoscerlo.-
-Mettimi alla prova allora.-
-Chiedimi di ucciderti e lo farò.-
-Ma andiamo, sono il tuo migliore amico, non mi faresti mai una cosa del genere, su.-
-Potrai essere qualsiasi cosa per me, ma nel momento in cui perdo il controllo di me stessa, tu a me risulterai un semplice sconosciuto.-
Rimane in silenzio.
Dopo un pò ricomincia a parlare.
-Quante volte ti è passata per la testa l'idea di sparire?
Molti lo fanno per vedere chi ci tiene, perché è vero che capiamo quanto teniamo a una persona quando non c'è...ma io vorrei farlo per staccare la spina e ritrovare l'equilibrio che avevo prima,la persona che ero prima. Quando sono triste immagino di stare a mare mentre cammino sulla sabbia e il sole che mi scalda, come se qualcuno mi abbracciasse. Fino a fermarmi a pochi passi dal mare, sedermi e sentire il suo "rumore" che calma tutti i miei pensieri. Se dovessi andare via un giorno sono sicuro che andrei ad un passo dal mare, il mare è come una seconda casa, un rifugio dove liberare la mente. Forse un giorno davvero sparirò e se tu dovessi sparire dove vorresti andare?- mentre parla guarda il vuoto, è come se fosse assente.
-Non lo so con precisione. Ho sempre sognato di salire su una barca a vela e di navigare in alto mare. Poi questo sogno si interrompeva sempre quando finivo per essere divorata da un drago di mare. Avevo 5 anni. Credo di volere la stessa cosa adesso solo che a volte vorrei cambiare rotta e prendere quel timone per poter finalmente seguire la scia del mio cuore e non quella del vento, o quella che mi suggeriscono gli altri. E a volte vorrei solo qualcuno che mi facesse da salvagente. Per tutta la vita, a salvarmi dall'alta marea.
E per tutte le alte maree, a salvarmi la vita.-
***
Siamo entrati da circa mezz'ora e appena svoltato l'angolo della saletta comune abbiamo trovato un uomo in un angolo che parlava da solo.
Dato che non avevamo impegni, ovviamente, abbiamo deciso di ascoltarlo.
-La prima volta che l'ho vista, nella mia testa si é calmato tutto. Tutti i tic, tutte le immagini inesistenti... Semplicemente scomparse.
Quando soffri di un disturbo ossessivo compulsivo non ti capita di avere momenti tranquilli. Perfino quando sono a letto penso: "Ho chiuso a chiave la porta?
Mi sono lavato le mani?"
Quando l'ho vista, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare erano le sue labbra o la ciglia sulla sua guancia.
La ciglia sulla sua guancia.
La ciglia... Sulla sua guancia!
Sapevo di doverle parlare. Le ho chiesto di uscire 6 volte in 30 secondi, mi ha detto di sì alla terza, ma non mi sembrava convinta e ho continuato.
Al nostro primo appuntamento, ho passato più tempo a sistemare la cena in base ai colori, invece di parlare con lei, ma a lei piaceva.
A lei piaceva che la salutassi 16 volte, o 24 se era mercoledì.
Le piaceva che ci mettessi una vita per tornare a casa, perché dovevo evitare le crepe del marciapiede.
Quando siamo andati a vivere insieme, lei disse di sentirsi al sicuro. Nessuno poteva derubarci, perché chiudevo la porta a chiave 18 volte.
Guardavo sempre la sua bocca quando parlava.
Quando parlava.
Quando parlava.
Quando parlava.
Quando mi ha detto di amarmi, gli angoli delle sue labbra si sono arricciati all'insù.
La notte, se ne stava sdraiata e mi guardava mentre facevo accendi e spegni, accendi e spegni, accendi e spegni con la luce; chiudeva gli occhi e immaginava i giorni e le notti che le passavano davanti.
Certe mattine volevo salutarla baciandola, ma correva via perché la facevo tardare a lavoro.
Quando mi fermavo ad una crepa sul marciapiede, lei continuava a camminare.
Quando diceva di amarmi, la sua bocca formava una riga dritta.
Mi diceva che occupavo troppo del suo tempo.
Dalla settimana scorsa, dorme con sua madre.
Mi ha detto che non avrebbe dovuto farmi affezionare troppo, che tutto questo é stato uno sbaglio.
Ma come può essere uno sbaglio, se non devo lavarmi le mani dopo averla toccata?
L'amore non é uno sbaglio.
Mi uccide sapere che lei è in grado di andarsene, mentre io non potrei mai. Non potrei mai andare là fuori e trovare qualcun'altra, perché penso sempre a lei.
Di solito, quando mi ossessiono su qualcosa, vedo germi infilarsi nella mia pelle; mi vedo travolto da un'infinita serie di auto.
Lei é stata l'unica cosa meravigliosa su cui mi fossi fissato.
Voglio svegliarmi ogni mattina e pensare al modo in cui tiene il volante, al modo in cui gira le manopole della doccia come con una cassaforte, a come spegne le candele, a come spegne le candele, a come spegne le candele, a come...
Ora... Penso solo a chi altro la stia baciando, non riesco a respirare perché la bacia una sola volta.
Non gli interessa che sia perfetto.
La rivoglio così tanto...
Così tanto... Che lascio la porta aperta; lascio le luci accese...-
Rimaniamo senza parole.
Ci guardiamo chiedendoci se dargli corda e farlo parlare ancora o andarcene.
Io mi chiedo come abbia fatto a finire qui.
È un manicomio minorile, ospedale psichiatrico, clinica; ma boh io penso che non sia giusto dividere adulti e ragazzi.
È sempre la stessa struttura ma ci sono reparti diversi, con persone diverse ed età diverse.
I pazzi dovrebbero stare insieme ai pazzi ed ai non pazzi.
Non capisco.
___________________________
Lasciate una stella e un commento se il capitolo vi è piaciuto.
Continuo a 30+ stelle e 10 commenti.
Al prossimo capitolo!🥀🖤

Benvenuti al Manicomio Minorile.Where stories live. Discover now